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GEORGIA: Il sogno europeo di Tbilisi e le sue ombre

Creato il 26 gennaio 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Un nostro lettore, in risposta alla call for article, ha scritto questo interessante articolo sull’adesione delle Georgia all’Unione Europea, che pubblichiamo rinnovando l’invito ai lettori a partecipare al nostro progetto.

di Michael Biasin*

GEORGIA: Il sogno europeo di Tbilisi e le sue ombre

Georgia uguale Europa, l’occidentalismo di Sakashvili

“Quando sono a Tbilisi mi sento in Europa” così ha parlato il presidente Sarkozy davanti ad una folla giubilante sventolante bandiere francesi nella piazza principale di Tbilisi durante il suo recente viaggio nel Caucaso. Per l’occasione il centro città è stato tirato a lucido e la facciata del municipio di Tbilisi in Liberty square completamente ristrutturato a dimostrazione dell’enorme interesse per un avvicinamento verso occidente del presidente georgiano Sakashvili che attribuisce anche a Sarkozy di essere intervenuto a favore della Georgia durante la devastante guerra del 2008 con la Russia.

La Georgia ha cominciato a guardare ad ovest dall’arrivo al potere nel 2004 del filo-occidentale Sakashvili che si è formato negli Stati Uniti. L’Europa ha cominciato ad attivarsi e a prestare maggior attenzione ai Paesi caucasici solo recentemente in particolare dal 2010 con il via del progetto del Partenariato Europeo con lo scopo di creare un’intesa politico-commerciale con la Georgia, l’Armenia e l’Azerbaijan.

Buoni rapporti con l’Unione Europea

Il presidente Sakashvili ha salutato l’evento affermando “la Georgia è l’Europa, la Georgia ritorna in Europa” facendo intendere che questa intesa politico-commerciale possa aprire la strada ad una vera e propria adesione all’Unione Europea. Durante una conferenza con la rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione, Catherine Ashton, il presidente georgiano ha anche affermato “l’obiettivo delle nostre riforme è di creare il primo Stato europeo nel Caucaso”.

Durante il consiglio europeo del 2010 il presidente del consiglio euoropeo, Van Rompuy, ha incontrato Sakashvili per porre le fondamenta per uno sviluppo delle relazioni bilaterali tra Unione Europea e Georgia. Entrambi hanno sottolineato la necessità di attuare profonde riforme democratiche e Sakashvili ha chiesto aiuto all’Unione per portare la legislazione della Georgia in linea con quella europea. Van Rompuy ha promesso il suo appoggio affermando che tutto sta procedendo verso la giusta direzione per un rapporto più proficuo.

Entrare nella Nato?

Accanto a questo avvicinamento, il presidente Sakashvili sta lavorando per portare la Georgia nella Nato. Nel novembre del 2011, durante un viaggio ufficiale a Tbilisi, ha dichiarato che la Georgia “non è mai stata così vicina alla Nato” ma ha poi aggiunto che deve essere fatto ancora molto lavoro per rendere il paese democratico e che le elezioni del novembre 2012 saranno un importante banco di prova. Nonostante tutti questi progetti ed affermazioni, l’adesione alla Ue e alla Nato è ancora molto lontana.

Una democrazia personale

Prima di tutto il cammino verso le riforme non sta avanzando alla necessaria velocità, più che rendere il paese più libero e democratico il presidente Sakashvili sembra stia attuando riforme per consolidare il suo potere e quello della sua cerchia di amici. La legislazione del paese è ancora lontana da essere definita moderna e democratica.

Abkhazia e Ossezia del sud, due problemi

L’altro problema riguarda i due Stati de facto dell’Abkhazia e dell’Ossezia del sud, formalmente parte della Georgia ma in realtà stati “indipendenti” sotto l’egida della Russia che non sembra aver allentato le sue mire imperiali verso il piccolo paese caucasico. L’Ue ha più volte ribadito, anche con documenti ufficiali, che considera questi Stati de facto come territori occupati militarmente dalla Russia; sfortunamente tutto questo non ha avuto sviluppi concreti e la Russia non ha alcuna intenzione di ritirarsi.

Le elezioni di novembre e le mire del Cremlino

L’altra incognita sono le elezioni del novembre 2012 dove tra i pretendenti alla poltrona di presidente c’è il miliardario Ivanishvili che, essendo chiaramente appoggiato da Mosca, sembra più interessato ad incrementare i rapporti con la Russia che a continuare il processo di avvicinamento all’Europa. Quindi la situazione è al momento alquanto incerta e nessuno sembra in grado di leggere gli sviluppi futuri, bisogna attendere i prossimi mesi per avere un quadro più chiaro della direzione che il Paese prenderà.

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