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GEORGIA: Trionfo per Ivanishvili, il “Sogno Georgiano” si è avverato

Creato il 04 ottobre 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 4 ottobre 2012 in Elezioni ad est, Georgia, Slider with 0 Comments
di Michael Biasin

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Il partito di opposizione del “Georgian Dream” guidato dal miliardario Ivanishvili è uscito trionfante dalle elezioni dello scorso 1 ottobre. Fin dagli exit poll della notte, il “Georgian Dream” risultava in vantaggio nel voto popolare, con un margine da 5 a 10 punti sull’ormai ex partito di maggioranza, lo United National Movement del presidente Saakashvili.

Lo stesso presidente ha mostrato un cauto ottimismo durante tutta la notte e il giorno seguente, dicendo che il suo partito avrebbe vinto con un largo margine nel voto maggioritario. Il sistema elettorale georgiano è un po’ complicato, dei 150 membri del parlamento, 77 vengono eletti attraverso voto proporzionale e 73 attraverso voto maggioritario. Ormai, a spoglio vicino alla conclusione, appare chiara la netta affermazione del Georgian Dream sul voto popolare (55 % contro il 41% dello UNM) e pure una vittoria, anche se più risicata, sul voto maggioritario. Quindi il parlamento georgiano cambia colore, su 150 seggi, circa 80 andranno al Georgian Dream mentre il restante andrà allo UNM (prima aveva 117 seggi, ovvero più dei 2/3 necessarie per approvare riforme costituzionali). Una affermazione così netta non era prevedibile, si capiva che il presidente era in difficoltà, e che ci sarebbe potuto essere un testa a testa nel voto popolare mentre nel maggioritario si aspettava una vittoria con ampio margine, si parlava di 50 seggi su 73, dello UNM.

Questo risultato così netto ha spinto il presidente, di solito sempre così sicuro di sé ed aggressivo, a dichiarare la sua sconfitta a televisioni unificate rifiutandosi, come chiesto da Ivanishvili, di dimettersi, il mandato scade a ottobre del prossimo anno, ma accettando di collaborare col nuovo parlamento per il bene del popolo georgiano. All’uscita dei primi exit poll che davano in vantaggio il Georgian Dream, le strade e le piazze si sono riempite di sostenitori di Ivanishvili che hanno festeggiato, con qualche incredulità, le prime, positive notizie.

Quando vince la propaganda feroce

Fino ad una settimana fa, prima dello scandalo degli abusi nelle carceri, il partito di Saakashvili pareva sicuro di una nuova vittoria, anche se inferiore alle tornate elettorali precedenti, sostenuto da tutti i sondaggi e ricerche effettuate da organizzazioni nazionali ed internazionali anche indipendenti.

Poi nell’ultima settimana la macchina della propaganda di Ivanishvili (e di Putin?) si è messa in moto, sono stati tirati fuori dai cassetti i famosi video degli abusi nelle carceri e messi in onda, con conseguente dimissioni del ministro delle prigioni e quello dell’interno che avevano ordinato queste violenze, poi sono fuoriusciti video privati che mostravano alcune riunioni di Saakashvili e i suoi fedelissimi nelle quali il presidente si mostrava come un novello Don Vito Corleone ed un giorno prima delle elezioni è arrivato il colpo di scena finale.

È stato mostrato un video nel quale si vedeva un bambino ucciso dai seguaci di Saakashvili solo perché il cugino lavorava per il Georgian Dream. Le immagini cruente e le lacrime della madre che accusava Saaakashvili di tale nefandezza, ha smosso nel profondo l’animo dei georgiani, e l’effettiva veridicità del fatto è passato in secondo piano. Sembra infatti che questo video, sia stato orchestrato dal Georgian Dream per pura propaganda, la morte di un bambino innocente è stata usata per meri fini elettorali, il che getta ulteriori ombre sul partito di opposizione.

Tempo di pagelle per Saakashvili

La vittoria del Georgian Dream è da attribuirsi a vari fattori, prima di tutto alla campagna dell’ultima settimana con la messa in onda di quei video agghiaccianti di cui si è parlato sopra, ad una stanchezza ed insoddisfazione da parte di larga parte della popolazione nei confronti di Saakashvili e al lavoro finalmente capillare dell’OSCE e delle organizzazioni internazionali che hanno controllato ogni seggio del Paese impedendo alle squadre di Misha di pilotare il voto. Ma questo malcontento nei confronti di Saakashvili, eroe di quella “rivoluzione delle rose” che ha permesso alla Georgia di liberarsi dal giogo russo e diventare finalmente libera e indipendente, da dove proviene?

Saakashvili in questi 8 anni di potere è riuscito a risollevare un Paese allo stremo, ricostruendolo, portando luce, acqua e gas a tutta la nazione, modernizzandolo e gettando le basi per un vero progresso economico, avvicinandolo alla Nato e all’Europa, facendo partire il turismo, abbattendo la criminalità e la corruzione ed eliminando quella mafia che ormai governava ogni zona della Georgia.

Un curriculum del genere sembrerebbe assolutamente positivo, ma quali sono le vere accuse che gli si rivolgono? La principale motivazione del malcontento generale è il fatto che la redistribuzione delle ricchezze si concentrava su una piccola parte della popolazione, tutta legata al presidente, ai suoi amici ed amici di amici. Quindi ha creato un sistema clientelare e nepotista che lasciava fuori una fetta importante della popolazione. Anche la ricerca del lavoro si basava esclusivamente su conoscenze; il merito, le capacità, la formazione della persona non erano prese in considerazione. Soprattutto i giovani, in questo sistema “mafioso”, si sentivano privati del loro futuro, non avevano speranze.  Il sistema giudiziario è stato utilizzato ad uso e consumo sempre del cerchio d’oro mentre la popolazione non poteva sperare in una giustizia efficace o almeno parzialmente funzionante.

Gli anziani, poi, sono quelli che hanno sofferto di più l’occidentalizzazione del Paese, infatti si ritrovano estremamente impoveriti nonostante l’aumento delle pensioni in quando il sistema ospedaliero è stato americanizzato, ovvero si viene curati solo se si ha un’assicurazione altrimenti non si può sperare nelle cure. Spessissimo nemmeno i medicinali venivano passati agli anziani e le misere pensioni non riuscivano nemmeno a coprire queste spese sanitarie.

Quale futuro per la Georgia? Coabitazioni e voltagabbana

Le speranze della popolazione nei confronti di Ivanishvili sono altissime e molto difficilmente riuscirà a non deluderle. Molti suoi elettori sono nostalgici del periodo sovietico quindi vedono in Bidzina la persona che può ricreare quel sistema di servizi sociali tipico dell’Unione Sovietica che è stato smantellato da Saakashvili. Poi ci sono i giovani che chiedono un sistema educativo più economico e di qualità e l’incremento delle possibilità di lavoro.

Fra venti giorni verrà formato il nuovo governo ma Saakashvili ha già detto che non si dimetterà, il che provocherà gravi problemi di coabitazione. Vediamo quali saranno i primi passi del governo di Bidzina che è sempre stato vago sui suoi piani, ha sempre cercato di accontentare tutte le componenti del suo eterogeneo blocco politico dove si trovano partiti di destra e di sinistra, nostalgici dell’Unione Sovietica e giovani imprenditori che guardano ad occidente, difensori dei diritti umani e corrottissimi figuri del periodo Shevarnadze. Nel partito c’è pure una vecchia conoscenza italiana, il calciatore Kakha Kaladze che, vincendo nel suo collegio, si è guadagnato un posto in parlamento.

Un fattore da sottolineare in queste elezioni è il tipico vizio italiota del saltare su carro del vincitore, ormai è impossibile trovare un solo sostenitore di Misha, e pure i suoi amici e compagni che grazie a lui si sono arricchiti, cercano di smarcarsi il più possibile da colui che è ormai considerato un appestato.

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Tags: Bidzina Ivanishvili, elezioni 2012, georgian dream, Michael Biasin, Mikheil Saakashvili Categories: Elezioni ad est, Georgia, Slider


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