Interessante anche l'intervista rilasciata a Repubblica.it, in cui rimette in ordine la distinzione televisiva tra donna bella e scema, e la donna ironica e intelligente. In effetti, anche questa distinzione è interna al discorso televisivo e non ne abbatte la logica, ma rischia di sedimentarla nella realtà.
Geppi, ma se le chiedessero davvero di condurre il festival, che cosa risponderebbe.
"Direi: pronto? C'è un'interferenza? Mi avete appena chiesto di condurre Sanremo, ci dev'essere qualcosa che non va...".
Non le piacerebbe?
"Certo che mi piacerebbe. Ma vorrei ricordare che nessuno me l'ha chiesto, io sono tranquilla, non capisco tanta agitazione".
Sarà perché ha condotto il gioco con intelligenza, è stata ironica, ha trattato Morandi come un vecchio zio...
"Ma no, non è vero, Gianni lo adoro, è il mio amore, ho grande rispetto per lui, non riuscivo a non accarezzarlo. In realtà ero emozionatissima, una donna di trentotto anni che di Sanremo se ne ricorda almeno trenta, salire su quel palco...".
...e parlare di Rossella Urru, la cooperante italiana rapita in Algeria. Dopo quattro serate di intrattenimento, l'irruzione della realtà, e quella più drammatica.
"Già a G'Day c'eravamo occupati di lei, ovvio che quella di Sanremo fosse la platea ideale, con tutte quelle persone in ascolto, per avere qualcuno che ti sta a sentire davvero. Ho scelto di ricordare la vicenda perché di questa ragazza si parla davvero troppo poco".
Lei ha sovvertito la liturgia che vuole sul palco dell'Ariston donne belle ma non necessariamente brillanti. Prima di lei s'era parlato della farfallina di Belen. Lei quand'è arrivata ha detto "qui per avere successo devi toglierti qualcosa, io mi tolgo le scarpe". Ha marcato la differenza fra due tipi femminili.
"Non è detto che uno sia meglio dell'altro. In tv convivono entrambi i tipi di donne, ne è prova appunto il fatto che quel palco le abbia accolte tutte e due".
Ma Sanremo ha riacceso il dibattito sull'uso del corpo delle donne in tv.
"L'eccesso di esposizione del corpo femminile non è cominciato a Sanremo e non finirà a Sanremo. E chi si espone lo fa perché sceglie una strada diversa per arrivare in luoghi diversi del cuore e dell'anima di chi sta a sentire e a guardare. La differenza fra un tipo di donna e l'altra la fanno gli strumenti che usi per essere ascoltata o ricordata in un modo o in un altro. Dipende da quanto vuoi che si parli di te, e per quale ragione. Chi fa questo mestiere sa che le scelte comportano delle conseguenze che si legano alla tua immagine e a quello che alla gente resta impresso di te".
Si, ma quando c'è di mezzo l'uso della figura femminile, la questione si fa più complessa.
"E a me dispiace che ci sia questa dicotomia fra donne diverse. Non mi sento di condannare un atteggiamento rispetto a un altro. Io non penso, ad esempio, che Belen non sia intelligente. Penso solo che ci siano modi diversi di arrivare al cuore della gente. Prendi Ivana: le è stato chiesto di essere bella e di sorridere, e lei quello ha fatto. Non le hanno dato, o non si è presa, grande spazio. Ma non mi sento di dire che non è in grado di fare certe cose perché non le capisce, piuttosto perché non le capisce ancora, è troppo giovane, non ha esperienza, diciannove anni, figuriamoci, una ragazzina. Perfino io, che un po' di esperienza ormai ce l'ho, ero emozionata, ho sofferto emotivamente su quel palco...".
Invece è stato un grande successo personale.
"Ed è questo che mi sorprende, lo dico con grande umiltà. Non sono mica la prima, in tv ci sono tante donne che escono dal loro 'contenitore fisico'. Io non ho fatto nulla di straordinario. Alla fine, è pure fastidioso tutto questo contrasto fra bellezza e intelligenza. Dio è stato meno attento in alcune cose e più attento in altre. E se una donna non è munita di bellezza oggettiva, esiste il fascino, esiste la personalità. Grazie al cielo non solo in televisione, ma nella vita".