Non è per la gloria e la fama radiosa,
cantando i giorni uguali o la vita diversa,
che scrissi versi teneri o tristi: no.
Ho vissuto senza desideri, e soprattutto senza invidia,
e non chiedo che si sappia il mio nome;
ho voluto essere ignota piuttosto che dimenticata.
L’amore malinconico e talvolta divino
su di me ha ripiegato le sue ali familiari;
ho sognato tutto il mio sogno, il resto è inutile.
Ho prediletto la dolcezza delle cose passeggere,
la porpora di una rosa o l’aroma di un vino,
l’ombra voluttuosa e i suoi calmi misteri.
Il mio cuore non ha cercato il cielo indifferente,
né desiderato la speranza di un inutile inganno.
Ho sopportato senza di esso gioia o tormento.
La vita è breve, amico. Vivi. Che nessuno mi rimpianga,
ma che la tua mano apprenda al mio bianco monumento
lo specchio dell’amore e la maschera del momento.
(Gérard d’ Houville - Il vestito azzurro, Via del Vento Edizioni, a cura di Pasquale Di Palmo)