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Germana Gismondi: la pittura come emozione

Creato il 22 marzo 2014 da Marili @marielisamuglia

Città  50×70 acrilico – segatura di legnoImage

Città 50×70 acquarello e inchiostro

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Hippy 50×70  collage –  acquarello e inchiostro

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Malinconia 50×70 acrilico –  sabbia di mare e segatura

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Incontriamo oggi la  pittrice Germana Gismondi. Nasce a Roma nel 1984 e si avvicina giovanissima alle arti figurative. Diplomatasi presso il I Liceo Artistico di via di Ripetta, frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Roma. Studia pittura con il Maestro Francesco Madéra e la Professoressa Galantucci. Ha preso parte a numerose rassegne d’arte a Roma. Nel 2002 ha esposto presso la Sala Mosaici del Ministero Affari Esteri. Attualmente, laureanda in Storia dell’Arte, si occupa di critica d’arte che pubblica su riviste e giornali.

Il mondo artistico di Germana ci ha colpito profondamente per il forte impatto emotivo che generano le sue opere. Colpiscono dentro e toccano corde interiori suscitando emozioni diverse per ognuno ma per tutti egualmente intense.

Germana come è nata questa tua passione per la pittura? 

Ho iniziato a mostrare interesse per il disegno fin dall’infanzia. Da bambina osservavo costantemente le forme e i colori dell’ambiente circostante e li riproducevo. Poi, mio zio Elettro mi regalò una scatola di colori a olio per il mio compleanno. Fu lui a iniziarmi alla pittura. Mi parlò di suo zio Gigi e mi mostrò alcune tele fra cui spiccavano due dipinti ovali raffiguranti dei putti in un bosco, di Antonino Calcagnadoro, insegnante della famosa Scuola Preparatoria alle Arti Ornamentali del Comune di Roma nel 1921, e nostro parente.

Ci parli della tua formazione?

A tredici anni iniziai a frequentare il I Liceo Artistico di Roma. Studiai la storia dell’arte e le tecniche pittoriche. Appropriandomi delle tecniche dell’impressionismo, capii che la realtà poteva essere ritratta, ma anche interpretata. Dalle macchioline di colore prendevano forma svariati paesaggi nella mia fantasia. La Professoressa Galantucci m’insegnò le tecniche del futurismo, del cubismo, dell’astrattismo di Kandisky e infine le tecniche in voga negli anni ’70.

Quindi la pittura è diventata una sorta di codice di comunicazione tra te e il mondo esterno?

Con la pittura cerco di trasmettere uno stato d’animo. Ad esempio il dipinto “Malinconia” rappresenta uno stato malinconico legato a una delusione sentimentale. La città, a secondo del mio stato d’animo assume colori tenui, o, vivaci. Le mie città spesso sono desolate, o, sovrastate da tramonti lontani. Invece nella “Città” d’inchiostro e acquarello, una folla in processione invocante in preghiera divina intercessione si riversa nelle vie della stessa. Una ragazza Hippy sorride ripetutamente tra le evanescenze violacee.

Nei tuoi lavori usi tecniche miste e spesso troviamo elementi materici come la sabbia o la segatura di legno

Il mio amore per questo tipo di pittura è nato per caso, sentendo il bisogno di usare sulla tela qualcosa di più del semplice colore. Ho sempre cercato di dare una terza dimensione ai miei quadri, e per soddisfare questo bisogno ho iniziato a cercare materiali da poter inserire sulla superficie. Qualsiasi cosa, davvero qualsiasi, può diventare un elemento integrante della mia creazione.

Dalle tue opere si evince comunque che non soltanto la pittura ti interessa, ma anche altre espressioni artistiche

Per me l’arte deve essere intesa come insieme di espressioni teatrali, cinematografiche, poetiche, musicali e scenografiche. Faccio parte del Movimento Poeti d’Azione del poeta Alessandro D’Agostini inserita nella sezione Arti Visive dello stesso. I Poeti d’Azione,  ( www.poetidazione.it ) sono artisti eclettici che come me concepiscono l’arte come l’insieme delle attività creative finalizzate all’espressione estetica,

La tua ultima mostra?

Il venti del mese scorso (dal 20 al 28 febbraio 2014 n.d.r.) ho partecipato con una mia mostra personale alle Celebrazione dei vent’anni d’attività artistica e letteraria del movimento, presso il Centro culturale Elsa Morante. E’ stato bellissimo, anche perché ho avuto prestigiosi riscontri sia dal pubblico che dalla critica.

 Ti ringraziamo Germana e speriamo di rivedere presto una tua personale. Tanti in bocca al lupo per la tua arte.

Maria Elisa Muglia


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