13 05 2011
Il 91enne ucraino contribuì all’assassinio di oltre 28mila ebrei del campo di sterminio di SobiborJohn Demjanjuk
È stato condannato a cinque anni di reclusione John Demjanjuk, il 91enne di origine ucraina accusato di concorso attivo nello sterminio di migliaia di ebrei nel campo di Sobibor, oggi in Polonia. A causa dell’età avanzata, tuttavia, il tribunale di Monaco di Baviera ha sospeso l’attuazione della sentenza.
Demjanjuk è ritenuto responsabile di aver collaborato all’assassinio di oltre 28mila ebrei, deportati dal Terzo Reich nel lager polacco e uccisi nelle camere a gas. «Lei, imputato – ha dichiarato in aula il giudice Ralph Alt – come tutti i Trawniki (i volontari stranieri che affiancavano le SS, ndr), sapevate perfettamente cosa accadeva là. Con la sua partecipazione attiva lei ha svolto un ruolo essenziale nell’annientamento del popolo ebreo».
Demjanjuk è stato condannato a una pena inferiore di un anno rispetto alla richiesta (6 anni di reclusione) formulata dal pubblico ministero. Nella decisione di sospendere la sentenza il tribunale ha tenuto conto anche dei 2 anni di carcere preventivo.
Dopo la guerra Demjanjuk si è rifugiato negli Stati Uniti. Arrestato e processato in Israele, è stato condannato a morte e in seguito assolto per insufficienza di prove. È stata poi la Germania a farsi carico del processo e a ottenerne l’estradizione.