A parte l’amichevole molto socialista giocata a Tirana il 1° maggio 1958 tra Albania e Germania Est, gli altri due precedenti contro la DDR, gli otto contro la Germania Ovest e i sei contro la Germania unita sono stati determinati dall’urna che per ben otto volte, tra le Qualificazioni Europee del 1968 e quelle Mondiali del 2002, ha posto nello stesso girone eliminatorio di una nazionale tedesca. Le cose in campo sono quasi sempre andate come la differenza di caratura internazionale vorrebbe,[1] ma almeno in due casi gli albanesi hanno cullato fino all’ultimo il sogno del risultato di prestigio e in un caso hanno davvero scombinato tutti i piani tedeschi.
Partiamo dalle due imprese sfiorate, che si confondono anche un po’ nella mente dei tifosi albanesi perché giunte a soli quattro anni di distanza. L’11 ottobre 1997 ad Hannover la Germania cerca il punto sicurezza che le consenta di vincere il girone, evitare i play-off e staccare il biglietto per Francia ’98. L’Albania è ultima e ha solo una vittoria all’attivo (1-0 all’Irlanda del Nord), ma resiste alla grande e a inizio ripresa passa grazie a un acrobatico autogol di Kohler in tuffo: la paura di avere Igli Tare alle calcagna a volte fa questo. Ne esce fuori una sorta di italiagermaniaquattrattré, anche se i tedeschi sono dal lato giusto e la posta in palio non è certo l’accesso a una finale di Coppa Rimet. Vanno in gol Helmer e Bierhoff di testa, il primo su cross di Tarnat, il secondo su imbeccata di Hässler. Poi Tare pareggia all’80′ e dà il via al convulso fine partita: segna Marshall, Vata impatta di nuovo, infine l’udinese Oliver Bierhoff al secondo minuto di recupero fissa il definitivo 4-3, ovviamente di testa, anche lui stavolta su cross di Tarnat. Per i tedeschi tre gol quasi in fotocopia che ricordano la tripletta di Cornacchia al Foggia di Zeman, ma non lasciamoci trasportare lontano e spostiamo a Leverkusen, dove il 24 marzo 2001 va in scena il secondo quasi pareggio albanese in terra teutonica. Il risultato finale dice 2-1, ma il gol finale, giunto all’88′, fa infuriare gli ospiti. L’arbitro, Graziano Cesari, giudica in fuori gioco passivo Jancker e Marco Bode, quando Jeremies apre sulla destra per Rehmer. Il cross di quest’ultimo è intercettato proprio da Jancker e dal portiere avversario Strakosha, la palla ballonzola sulla linea e un debuttante in campo da neanche un quarto d’ora la mette dentro. Quel giovane è Miroslav Klose e così la rabbia albanese si trova a far da cornice a un gol che nel corso degli anni assumerà un valore storico.
Dalle imprese sfiorate, indietro nel tempo a una partita che le persone di una certa età a Tirana ricordano come il primo momento davvero importante per la loro nazionale. È il 17 dicembre 1967, e proprio nella capitale albanese va in scena l’ultima partita del girone eliminatorio, che promuoverà una squadra tra Jugoslavia, Germania Ovest e Albania alla fase successiva del Campionato Europeo. I vicecampioni del mondo sono alla prima partecipazione alla kermesse continentale e, per questione di differenza reti, a loro basta vincere. Gli albanesi sono come al solito tagliati fuori e hanno preso 12 gol in tre partite senza segnarne alcuno. Le cose, però, vanno in modo diverso e ad andare più vicini al gol sono addirittura i padroni di casa: il portiere Wolter respinge, infatti, una palla che sembra aver già varcato la linea. Ad ogni modo i tedeschi non segnano e così avanti vanno gli slavi, la cui corsa verrà fermata solo dall’Italia nella doppia finale di Roma.
federico
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[1] Gli incontri ufficiali contro la Germania Est risalgono al 1973, periodo in cui i tedeschi avevano una nazionale molto competitiva