Germania Italia (Italienreise)

Creato il 27 giugno 2012 da Ghlucio @ghlucio

Finchè i tedeschi nei loro film continueranno a rappresentare gli italiani come dal loro primo film Italienreise. Liebe inbegriffen (Viaggio in Italia. Amore incluso) di Wolfgang Becker del 1957......

Go, Trabi, go di Peter Timm del 1991
Dopo la caduta del muro di Berlino, la famiglia Struutz, originaria di Bitterfeld, corona finalmente il sogno di una vita: andare in vacanza in Italia. A bordo della loro Trabant, soprannominata “Schorsch”, Papà Udo, mamma Rita e la figlia Jacqueline, di 17 anni, si mettono in viaggio verso Napoli sulle tracce di Goethe. Dopo una sosta a Regensburg, dai parenti occidentali vagamente sbigottiti, e diversi guasti alla macchina, la famiglia approda in Italia, dove puntualmente rubano le ruote della Trabant. Di fronte all’ilarità della figlia per quanto accaduto, Udo, evidentemente turbato, le rifila un ceffone e lei scappa. Ma la ragazza, dopo un breve intermezzo con due affascinanti italiani, tornerà indietro, riportando persino delle ruote per la macchina. La caccia al ladro, che li ha derubati della loro macchina fotografica, si conclude per madre e figlia in un albergo di lusso, mentre il padre è costretto a trascorrere la notte in auto, che l’indomani, in un incidente, perderà pure i rivestimenti interni. Arrivata al Vesuvio, la Trabant perderà persino il tettuccio e proseguirà per Napoli in versione cabriolet.

Maria, ihm schmeckt's nicht! (Indovina chi sposa mia figlia?) di  Neele Leana Vollmar 2008
 Una commedia tratta dal bestseller di Jan Weiler Maria, ihm schmeckt’s nicht! (t. l.: Maria, non gli piace!). Jan Armbruster vuole sposare Sara Marcipane, ragazza di padre italiano e madre tedesca. Il matrimonio dovrebbe svolgersi preferibilmente in comune, senza troppe pretese. Tuttavia, apprese le intenzioni del futuro genero, il padre della sposa costringerà i due a sposarsi nell’italiana Campobello, sua città natale, naturalmente in chiesa.
Scortata dai genitori della sposa, la giovane coppia si addentra nella provincia italiana, dove sarà accolta dagli affettuosi parenti meridionali. Non ci vorrà molto per capire che le differenze culturali sono insormontabili, a iniziare dal cibo, passando per i diversi temperamenti fino ad arrivare ai numerosi pregiudizi. Anche i genitori di Jan, benché entusiasti dell’Italia, non contribuiranno con le loro idee stereotipate alla reciproca comprensione. E dire che il primo a vivere fra due mondi è proprio il padre di Sara: emigrato come operaio in Germania durante gli anni ’60, ormai non si sente più veramente a suo agio in Italia. Ciononostante gli scontri fra lui e Jan saranno accesi e finiranno per compromettere il matrimonio.

Pizza Colonia di  Klaus Emmerich del 1990
Trent’anni fa Francesco è approdato con la famiglia in Germania, dove ora gestisce con la moglie Severina e i suoi quattro figli un ristorante italiano a Colonia. Sua figlia Rita vorrebbe sposare il figlio di Zach, proprietario della fabbrica di birra e partner commerciale di Francesco, per poi aprire un ristorante tutto suo. Karlheinz, il suo migliore amico, soffre per la fine del suo matrimonio. Un bel giorno l’anziano “Padrone Massimo”, protettore e finanziatore della famiglia, annuncia il suo arrivo dall’Italia. Vorrebbe concludere un affare con Zach, ma quest’ultimo, considerandolo un mafioso, manda all’aria il matrimonio fra Rita e suo figlio. Quando la moglie di Francesco scopre che quest’ultimo la tradisce, da quindici anni ormai, con la tedesca Hilde, Francesco inizia a perdere lentamente il controllo sulla sua vita. Deciderà così di scappare assieme all’amante nel suo paese d’origine, creando tuttavia ancor più scompiglio.
...NON VINCERANNO MAI UNA PARTITA DI CALCIO IMPORTANTE...CON L' ITALIA  

Comunque per il futuro a tutti e due i popoli conviene rileggere il primo Vuaggio in Italia di Goethe
Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn,
Im dunklen Laub die Goldorangen glühn,
Ein sanfter Wind vom blauen Himmel weht,
Die Myrte still und hoch der Lorbeer steht,
Kennst du es wohl?
Dahin! Dahin
Möcht ich mit dir, o mein Geliebter, ziehn!

Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?
Nel verde fogliame splendono arance d'oro
Un vento lieve spira dal cielo azzurro
Tranquillo è il mirto, sereno l'alloro
Lo conosci tu bene?
Laggiù, laggiù
Vorrei con te, o mio amato, andare!

e non fermarsi al secondo
Noch ist Italien, wie ichs verließ, noch stäuben die Wege,
Noch ist der Fremde geprellt, stell er sich, wie er auch will.
Deutsche Rechtlichkeit suchst du in allen Winkeln vergebens,
Leben und Weben ist hier, aber nicht Ordnung und Zucht;
Jeder sorgt nur für sich, ist eitel, misstrauet dem andern,
Und die meister des Staats sorgen nur wieder für sich.
Schön ist das Land! doch ach! Faustinen find ich nicht wieder.
Das ist Italien nicht mehr, das ich mit Schmerzen verließ.

L'Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade,
ancora truffe al forestiero, si presenti
come vuole.
Onestà tedesca ovunque cercherai invano,
c'è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina;
ognuno pensa per sé, è vano, dell'altro diffida,
e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé.
Bello è il paese! Ma Faustina, ahimè, più non ritrovo.
Non è più questa l'Italia che lasciai con dolore.

Così da rirovare Faustina e non Angela

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