di Grazia Serao
Solo poche ore fa la cancelleria tedesca aveva espresso le proprie perplessità una telefonata a Mario Draghi sulla possibilità di allargamento del cordone sanitario dei politici europei per sostenere la difficile ripresa. Questo dato sembra invece ridimensionare l’inflessibilità dei tedeschi, da sempre sostenitori della più ferma austerità in materia di conti pubblici.
Arrivano cattive notizie per tutti i paesi europei anche dall’elaborazione dell’indice PMI (Purchasing Managers’ Index) manifatturiero. Quando si parla di PMI ci si riferisce ad un’indagine condotta tra i direttori agli acquisti di aziende prese a campione. Quando il PMI scende sotto la soglia dei 50 punti si ritiene esservi una contrazione economica. L’Italia ha fatto registrare 49,8 punti ad agosto, un calo rispetto al 51,9 di luglio e al livello minimo su 14 mesi.
In affanno anche la Francia, dove l’indicatore di Markit si attesta a 46,9 punti, mentre la Spagna sale a 52,8. Dalla Germania arrivano segnali di rallentamento inaspettati. In calo anche la Gran Bretagna, dove il Pmi manifatturiero scivola al livello più basso da 14 mesi, con 52,5 punti.
Queste cifre accenderanno la riunione dei leader europei con la BCE prevista per giovedì prossimo. Occorrerà a questo punto, in accordo con Mario draghi, adottare delle misure anti-deflazione.