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Quello che il renzismo non dice (119) – Miracolo renzistico al TG1 tra l’esclusiva alla Merkel e le bordate di Di Maio.

Creato il 04 giugno 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Arminio?

Arminio?

di Rina Brundu. Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Così deve aver pensato il Matteo Renzi “caught between a rock and a crazy place” nell’aftermath della seconda puntata dello scandalo “Mafia Capitale”, ed ecco arrivare direttamente (miracolosamente?) da Berlino l’importante endorsement di Angela Merkel intervistata in esclusiva dal TG1 della sera. L’amicizia politica evidentemente non è acqua neppure in quel dell’Europa continentale con buona pace di Arminio, il grande principe germanico che nei primi anni dopo Cristo inflisse ai generali romani la prima sonora sconfitta della loro storia.

Altri tempi. Del resto oggi come oggi la signora Merkel non deve neppure disturbarsi a scrivere lettere criptiche al nostro Presidente della Repubblica per mandare il suo messaggio al nostro Paese: le basta apparire in tv, sicura, elegante, calma e già l’italiano medio – mai abituato a cotanto savoir faire politico – si sente più tranquillo, se lo dice lei sarà vero. Com’é come non è, Merkel ci rassicura: la Grecia non uscirà dall’Euro, la Germania non avrebbe potuto fare nulla di più per evitare l’austerità, l’Italia sta facendo bene, di Matteo Renzi ci si può fidare.

C’eravamo quasi convinti della bontà e vericità di queste affermazioni, quando il prossimo servizio del telegiornale s’impone ed ecco apparire il sucitato Matteo Renzi il quale anziché informare il popolo sulle azioni che ha intrapreso per fermare la cancrena corruttiva in quel di Roma, e dovunque nella penisola, ripete che l’Italia sta partendo. Tale e l’impeto (sospetto peraltro) con cui ripete l’usato jingle che ti pare quasi di vederla l’intera penisola salire sul primo volo Alitalia e allontanarsi velocemente all’orizzonte, quasi volesse dissociarsi da se stessa. Sicuramente dalla sua tristissima classe politica.

Miracolo per miracolo, dopo l’intervista alla Cancelleria tedesca, il TG1 concede spazio a Luigi Di Maio del M5S, che ricorda come nell’era renziana siano stati almeno 50 i rappresentanti del PD indagati dalla magistratura e tutto questo, aggiungo io, senza che i vertici abbiano mosso un dito per cambiare le cose. Fa piacere però vedere la faccia onesta di questo leader grillino pacato, simpatico, normale e politicamente cresciuto che a suo modo ci regala la speranza di un futuro diverso. Un futuro che visto lo status-quo non potrà arrivare mai troppo presto.


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