Magazine Società

Germania: scadono i diritti e dopo quarant’anni torna in libreria “Mein Kampf”, il manifesto di Hitler. Scoppiano le polemiche

Creato il 01 gennaio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Per la prima volta in 70 anni il Mein Kampf, manifesto nazista di Adolf Hitler, potrà essere acquistato in Germania. La ristampa del libro era stata vietata dopo la seconda guerra mondiale dal governo regionale bavarese, che ne detiene il copyright. Tuttavia, adesso il copyright è scaduto e l’Istituto di Storia Contemporanea di Monaco di Baviera ne pubblicherà una nuova edizione. Nuove versioni sono previste in diversi Paesi. Alcuni funzionari tedeschi hanno comunque fatto sapere che limiteranno l’accesso del pubblico al testo per il timore che questo possa suscitare del sentimento neonazista.

(delcampe.net)

(delcampe.net)

Da gennaio, per la prima volta dopo la fine della Seconda guerra mondiale, torneranno a circolare le copie del “Mein Kampf”. Saranno solo 4000, al prezzo non proprio economico di 59 euro, corredate da 3500 note preparate da un pool di illustri storici che serviranno a contestualizzare le tesi contenute nel volume. E, assicurano gli addetti dell’istituto di storia contemporanea di Monaco (Ifz), “distruggeranno il mito che circonda il manifesto hitleriano”. Sono passati ormai 70 anni dalla morte del dittatore, suicidatosi nel suo bunker di Berlino mentre la città veniva invasa dalle truppe sovietiche. E il 31 dicembre 2015 scadranno anche i diritti d’autore, che dopo la guerra gli Alleati avevano ceduto al Land della Baviera. Per 70 lunghi anni la Baviera aveva negato le autorizzazioni alla pubblicazione e il libro, che sotto il nazismo era stato un best seller presente in ogni scaffale tedesco, era diventato di fatto introvabile in tutta la Germania.

Hitler scrisse il “Mein Kampf” (La mia battaglia) nel 1924, durante i 9 mesi di carcere comminatigli per il fallito colpo di Stato a Monaco dell’anno prima. Venne dato alle stampe in pochi esemplari nel 1925 per la Franz Eher Nachf Verlag di Monaco e non ebbe un grande successo prima dell’ascesa di Hitler al potere. Poi vendette oltre 10 milioni di copie e fruttò al suo autore, grazie anche all’esenzione dalle tasse assicuratagli dal ministero delle Finanze bavarese di quei tempi, la ristrutturazione milionaria della lussuosa residenza estiva sull’Obersalzberg, da dove Hitler manovrava nei lunghi ritiri estivi le fila della sua politica estera.

“Il Mein Kampf nelle scuole tedesche”, ebrei contrari. Il nuovo “Mein Kampf” commentato non è ancora uscito in libreria ma in Germania già scoppia la prima polemica. Vede di fronte l’associazione degli insegnanti tedeschi e la comunità ebraica e verte sull’ipotesi che il libro di Adolf Hitler, nell’edizione blindata da migliaia di note critiche, venga utilizzata nelle scuole superiori tedesche per “vaccinare” i giovani di oggi contro il virus dell’estremismo politico. Gli insegnanti si sono detti favorevoli, la comunità ebraica è fortemente contraria.

Il presidente dell’Associazione degli insegnanti tedeschi, Josef Kraus, ritiene che stralci del testo starebbero bene nelle lezioni di storia delle scuole superiori, per studenti oltre i 16 anni, e lo ha detto all’Handelsblatt: “La Conferenza dei ministri della Cultura dei Laender dovrebbe prendere posizione su come rapportarsi con questo testo traboccante d’odio”, ha sostenuto Kraus, “e un’edizione commentata scientificamente potrebbe essere un utile contributo all’immunizzazione dei giovani contro l’estremismo politico”. E ha concluso: “Le scuole non possono semplicemente ignorare il Mein Kampf“.

Un’ipotesi che invece fa venire i brividi alla comunità ebraica. Charlotte Knobloch, ex presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania e oggi presidente della Comunità israelitica di Monaco e Alta Baviera, ha ribattuto sempre allo stesso quotidiano finanziario che è “irresponsabile utilizzare proprio il libro profondamente antisemita”. Per Knobloch, le scuole tedesche trattano ancora in maniera superficiale – “come se fosse un figlio della serva” – “l’ebraismo, i temi e le personalità ebree che hanno segnato in maniera determinante la Germania fino al 1933″. Poi l’ultima stoccata: la rielaborazione dell’olocausto e del nazismo mirata a rendere gli alunni “persone consapevoli della storia e delle proprie responsabilità, animandoli alla difesa di valori di libertà e democrazia è ben pensabile e auspicabile anche senza la lettura del Mein Kampf”. Nel dibattito sono intervenuti anche i partiti.

L’Spd si è schierata sul versante degli insegnanti: “Mein Kampf è un testo spaventoso e mostruoso“, ha detto Ernst Dieter Rossmann, esperto Spd di politiche educative, “smascherarne i contenuti antisemiti è il compito di insegnanti qualificati”. Più scettici i Verdi, che con il deputato Volker Beck vedono più pericolosi i testi populisti di scrittori contemporanei, “assai più accessibili ai giovani rispetto alla spazzatura di Hitler”. Beck ha affermato: ” su questi testi che la scuola dovrebbe trovare il modo di dibattere attraverso insegnanti qualificati”.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :