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Germania, si va verso la pensione a 76 anni. In Italia si fa poco meglio – Speciale

Creato il 18 giugno 2014 da Nicola933

Di Francesca Abbatiello. La necessità di riscrivere il sistema previdenziale è una questione che fa capolino in questi giorni presso il governo tedesco. Il problema è sorto quando il governo ha dovuto prendere atto di due aspetti: il primo è la bassa natalità che non permette un adeguato ricambio e il mantenimento del sistema; il secondo riguarda le pensioni che sono abbastanza alte e non proprio facili da sostenere.

La notizia di tale riforma è arrivata in rete dai reporters del giornale “Der Spiegel” poco prima della riunione sulla strategia demografica convocata dal ministro dell’Interno, Thomas de Maizière. Occorrerebbe, secondo il governo tedesco, lavorare in futuro fino a 76 anni e integrare almeno 400mila migranti l’anno, per garantire la copertura dei contributi e la presenza attiva di sufficiente forza-lavoro qualificata. Riforma sostanzialmente inapplicabile in quanto comporterebbe un alto costo politico per il governo.

La proposta è sul tavolo del governo e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, acuta osservatrice, sta già valutando dei percorsi alternativi. Tra questi, una prima soluzione sembra essere l’apertura delle porte all’immigrazione: si stima che nel 2050 gli stranieri in Germania dovrebbero toccare quota 14 milioni. Favorendo l’arrivo di personale lavorativo dall’estero, possibilmente qualificato, si finirebbe per aumentare la base dei contribuenti in un futuro nel quale la quota di anziani pensionati a carico del sistema pensionistico aumenterà inevitabilmente.

Rimane sorprendente il fatto che proprio la Germania, che è uno stato che si vanta di avere i conti pubblici più solidi di tutta l’Europa tema il collasso del suo sistema pensionistico e che come soluzione pensi sia possibile lavorare fino ad un’età che è impossibile.

Non c’è da sottovalutare anche il caso dell’Italia, che sembra essere sottoposta allo stesso problema. Infatti, il continuo aumento dell’età per la pensione, fa perdere le speranze ai giovani, che si sentono timorosi di non riuscire mai a raggiungere una pensione in futuro.

Una soluzione è quella di investire nella qualità delle nostre produzioni, nella ricerca, nell’innovazione, in una parola, nell’aumento della produttività. È l’unico modo per sostenere una società in cui la quota di occupati scende.


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