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GERMINAL #emilezola #romanzo #francia

Creato il 27 settembre 2014 da Albertomax @albertomassazza

germinal

Pubblicato a puntate sul Gil Blas e successivamente in unico volume nel 1885, Germinal è il tredicesimo romanzo del ciclo dei Rougon- Macquart. Il titolo fa riferimento al mese del calendario rivoluzionario francese, a cavallo tra marzo e aprile; in particolare, all’insurrezione popolare del 12 Germinal del 1795, estremo tentativo di arginare la deriva antidemocratica e imperialista in cui stava scivolando la Francia. E’ la storia di Etienne Lantier, operaio politicizzato, attivista per il miglioramento delle condizioni di lavoro, che dopo aver perso il lavoro per un’insubordinazione nei confronti di un superiore, giunge nel paese minerario di Montsou (toponimo inventato dallo scrittore) in cerca di un lavoro qualsiasi. Dopo qualche giorno viene assunto nella miniera e va a vivere in casa di una povera e numerosa famiglia, in cambio del contributo alle spese. Qui si innamora di Caterine, figlia dei padroni di casa, la quale ha già un legame con un brutale operaio, Chaval. Etienne, di fronte alle inumane condizioni dei minatori, si prodiga generosamente per diffondere gli ideali socialisti e la coscienza dei diritti dei lavoratori, cercando la collaborazione con i pochi operai impegnati politicamente. Tra questi, Souvarine, un anarchico di origine russa, rivendica il diritto alla violenza rivoluzionaria, senza star troppo a preoccuparsi delle eventuali vittime tra gli stessi minatori. L’attivismo di Etienne e dei compagni sfocia in uno sciopero radicale prolungato che degenera in scontri, sassaiole e saccheggi, con la brutale repressione dell’esercito chiamato dai padroni. Souvarine, a questo punto, con un’azione di sabotaggio inonda la miniera, lasciando intrappolati numerosi minatori. Anche Etienne, Chaval e Caterine rimangono intrappolati. Dopo uno scontro, Etienne uccide il rivale, ma Caterine non sopravvive al lento procedere dei soccorsi, che traggono in salvo il solo Etienne, dopo aver passato oltre dieci giorni nel ventre della terra. Il giovane socialista, rimessosi dai postumi dell’incidente, si dirige verso Parigi, per continuare la sua battaglia, nella convinzione che anche da una sconfitta come quella di Montsou sarebbe potuta germogliare una nuova era di dignità e uguaglianza.

Alla fine dell’inverno del 1884 Emile Zola decise di soggiornare nella zona mineraria di Valenciennes per rendersi conto delle condizioni di vita dei minatori. Da questa esperienza trasse un cospicuo materiale documentario che nei mesi successivi venne sviluppato nel romanzo. Germinal destò scandalo per la crudezza della descrizione delle condizioni di vita in un villaggio di minatori, condannati dalla miseria a una regressione a uno stato di bestialità, senza altro sfogo che l’alcolismo e il sesso, in ambienti malsani e promiscui. La buona borghesia tacciò il romanzo di pornografia, mentre dagli ambienti socialisti Zola ricevette veementi accuse per aver descritto la vita dei minatori, a loro dire, in maniera eccessivamente negativa. Lo scrittore ribattè colpo su colpo, invitando i suoi accusatori a visitare un qualsiasi villaggio di operai e sottolinenando come non intendesse affatto avallare teorie d’ispirazione lombrosiana, bensì dimostrare come le misere condizioni di vita fossero legate alla bestialità dei comportamenti in un rapporto di causa ed effetto, in cui anche le esplosioni di violenza barbarica non erano altro che ineluttabili conseguenze della miseria. Attraverso il metodo del romanzo sperimentale – inteso come trama che si sviluppa automaticamente dal dato empirico dell’osservazione della realtà, anch’esso in un rapporto di causa ed effetto, che lo scrittore deve descrivere come fosse uno scienziato in laboratorio – Zola  sviluppa una radiografia dettagliatissima delle dinamiche antropologiche e sociali che si celano dietro le contraddizioni del sistema economico. Non solo la denuncia sociale del degrado in cui le classi meno abbienti sono costrette a vivere, a causa dello sfruttamento senza pietà dei capitalisti, in contrapposizione alla diafana serenità della vita quotidiana nelle case padronali, nelle quali solo il terrore suscitato dalla folla in rivolta fa riemergere impulsi naturali assopiti dal benessere. Germinal è anche un atto di fede nel progresso sociale, a patto che si scelga la strada del tenace gradualismo di Lantier e venga rigettato il furore terroristico di Souvarine. Zola non da giudizi morali; il suo interesse è di mettere la società di fronte agli aspetti più crudi della realtà, senza filtri e senza edulcorazioni, ma anche evitando idealismi di comodo e pietismi populisti.



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