Germogli in barattolo
L’ultima volta che ho mangiato germogli è stato nel periodo precedente la diffusione del virus dell’influenza aviaria in Cina. All’epoca i ristoranti cinesi erano molto apprezzati e io ne frequentavo uno che utilizzava anche germogli di bambù e ovviamente i più conosciuti germogli di soia. Sarà stato il 2002-2003, poi è arrivata l’influenza mediatica che ha fatto allontanare molti italiani dalla cucina asiatica. Negli anni ho visto spesso i germogli di soia negli scaffali dei supermercati, ma non ho mai sentito l’esigenza di metterli nella busta della spesa.
Poi con il tempo è arrivata la celiachia e con essa l’attenzione a una dieta molto più semplice e sana. Ho scoperto cibi come il miglio, la quinoa e l’amaranto, altri “cereali” che non avevo mai sentito nominare e questi misteriosi germogli, molto utilizzata nella cucina asiatica.
In pratica si tratta di semi di alcune piante germogliati e a quanto pare, grazie alle loro proprietà nutritive, sembrano essere preziosissimi integratori naturali per il nostro organismo. Sono ricchissimi di vitamine, enzimi e di proteine vegetali, una vera bomba di benessere.
Quelli che vedete in foto sono i primissimi esperimenti di germogli fatti in casa utilizzando tre semi differenti: fagiolo mungo (soia verde), semi di girasole e erba medica. Non sono carini? :) Ancora non sono germogliati, ma lo faranno presto e tra qualche giorno potrà sperimentare qualche nuovo piatto.
Voi li avete mai provati?