Geroglifici in Sardegna

Creato il 30 marzo 2011 da Zfrantziscu
di Leonardo Melis
Una segnalazione fatta da un amico di Oristano, che ci inviò anche le immagini, ci ha lasciati di sasso. Pur essendo abituati ormai a cose insolite fino a pochi anni fa, questa nuova acquisizione ci ha fatto fare un salto sulla sedia. Sapevamo del Gruppo Statuario che raffigurava in una lastra di pietra (steatite?) la Triade di Tebe. Si tratta di una lastra che affigura Amon-Ra, la moglie Mut e il loro figlio Khonsu. Una scoperta fatta, crediamo, dall’archeologo Taramelli decenni orsono.

L'iscrizione geroglifica

La foto del nostro amico P. Z. rappresenta un’iscrizione geroglifica che, tradotta a suo tempo, parve proprio un’invocazione alla Triade in questione. Si tratta in effetti di tre invocazioni, una per ogni Dio rappresentato. Siamo riusciti ad avere le prime due, che vi proponiamo.
  • Amon.Ra. suten. neteru. tu. f. anch. utja. senb. nib. Cioè: “Amon-Ra, re degli Dei, signore del cielo, dia vita, salute e vigore pieni”.
  • Mut. Urt. Nebit. Pet tu. S. senb, ossia: “Mut… la Gran Signora del cielo, dìa vigore”
Ora, già trovare una lastra con dei geroglifici in Sardinia è di per sè un fatto eclatante. Se poi lo scritto è collegato anche a un’immagine chiaramente egizia, la cosa assume i contorni del “giallo”. Vero è che il commento, probabilmente da attribuire al Taramelli, sa proprio di dichiarazione tipicamente archeobuonica, del tipo “Scaraboide egittizzante di stile hyksos”. Vero è… sentiamo. “Sicura e.. o almeno una famigliarità con la Lingua e la Scrittura egiziana. Per cui anche se trattasi di un’opera Fenicio/Punica.. dovrebbesi pensare che l’autore (Fenicio, è naturale! N.d.A.) fosse conoscitore della Lingua e della scrittura in Egitto”

La Triade

Già da allora, anzi soprattutto allora, si faceva passare tutto per Fenicio/Punico. Con buona pace della lampante realtà egizia del documento. Lampante, perché abbiamo scoperto che la lastra in steatite con i geroglifici corrisponde esattamente alla lastra (in steatite) che rappresenta la Triade Tebana che vi mostriamo. Insomma sul retro della lastra vi è la scritta, sul diritto il gruppo di Tebe. La nostra domanda è: perché una cosa talmente singolare (per essere cauti), ritrovata in Sardinia, in una di quelle città da noi definite shardana e abitata proprio da quei popoli che frequentavano assiduamente l’Egitto, non è stata resa pubblica e pubblicizzata? Forse perché si deve continuare a ignorare questa presenza? Perché tutto quanto è egizio, chiaramente egizio, deve essere attribuito a un Popolo, quello fenicio, mai esistito come Popolo “altro” E ad eseguire queste opere deve necessariamente essere stato un “artista fenicio” che conosceva a menadito i geroglifici? Stesso problema con gli scarabei con tanto di cartiglio dei faraoni egizi, definiti “Scaraboidi egittizzanti di tipo hyksos” datati al VII sec. a.C. quando degli hyksos non vi era manco più memoria. Tutto questo per far “quadrare il cerchio” sulla presenza presunta dei Fenici? Noi non ci crediamo. E pensiamo che sempre meno persone oggi credono a queste sciocchezze.La cosa peggiore è il perché un documento così importante al solito sia stato tenuto nell’ombra per tanto tempo.Si argomenterà: “Ma il Taramelli la pubblicò”. “Si” rispondiamo noi “anche Lilliu pubblicò qualcosa sulle statue di Monti Prama. Diverso è divulgare, in modo che la gente possa fruire e commentare”.

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