In settembre sia Bossi che Berlusconi compiono gli anni. Rispettivamente 70 per Bossi e 75 per Berlusconi. Coloro che guidano la coalizione di destra che è al governo fanno 145 anni in due.
Alla faccia della gerontocrazia!
Se in fin fine fossero anche saggi oltre che vecchi non ci sarebbe niente di male, niente da dire, sarebbero solo dei saggi nonni che conoscono la vita, ma purtroppo con questi due la vecchiaia è stata avara.
Un disastro. Bossi rimbecillito e sfinito dall’ictus e Berlusconi malato inguaribile di satiriasi.
La mancanza di fiducia degli altri paesi nei nostri confronti dipende anche da loro due, da quello che sono realmente.
Di Bossi si conoscono solo gli insulti, i diti medi, le volgarità e le parole inutili ed inattuabili come padania e secessione.
Di Berlusconi il giovanilismo che l’ha portato a sfregiarsi il viso, fino a ridursi una maschera gonfia e la satiriasi per cui non è mai sazio di sesso, resta un impotente e non raggiunge mai il piacere finale dell’orgasmo.
Malattia che impegna moltissimo Berlusconi e lo espone al ricatto, per la necessità di aver sempre carne fresca a disposizione. Questo “lavorio” di sesso non gli consente di fare il presidente del consiglio, se non a tempo perso, come confermato da lui stesso.
Per non tralasciare tutto il vecchiume adorante di cui è circondato, a cominciare da Cicchito, il classico saltafosso, persone servili che riescono a riciclarsi a vita e che sono riuscite a fare del berlusconismo una forza credibile e a rendere Berlusconi un capo autorevole.
Se Bossi e Berlusconi lasciassero il governo, se ne andassero a casa, a riposare o a continuare nelle loro beghe personali, immediatamente il paese assumerebbe credibilità, non correrebbe il rischio Grecia, e saremmo tutti salvi.
In altri paesi a rischio come il nostro, per esempio la Spagna, il solo annuncio che alle prossime elezioni anticipate, non si candidano più le stesse persone, ha sollevato anche la loro questione economica, e non sono più a rischio fallimento.
Ma, da noi, in Italia, nessuno dei due vuole arrendersi, neppure davanti all’evidenza.
Bossi deve portare a termine il federalismo, messo a tacere in questo momento, o il referendum sulla padania libera o la secessione. Tutte cose in parte incostituzionali ed inattuabili, per cui davvero parla, per quello che si capisce, a vanvera.
Berlusconi non può proprio dimettersi ed andarsene anche se vorrebbe, perché sa benissimo che finirebbe in galera. E lì la satiriasi diventerebbe tormento.
Siamo messi male, molto male, sinceramente basterebbe un passo indietro di questi due per rimettere a posto il paese. Qualunque persona, anche il sindaco di un paese di duecento anime saprebbe fare meglio.
C’è solo da aspettare che lo capiscano da soli (difficile) o che le malattie si aggravino fino a renderli incapaci del tutto (improbabile e, umanamente, non augurabile).
Conseguenza è che andiamo a fondo!
Le agenzie di rating la chiamano: fragile coalizione governativa (breve aggiornamento). Ma sono solo vecchi, malati, incompetenti ed incapaci di governare quando occorre fare sul serio. E noi non siamo capaci di mandarli via definitivamente.