"Ma a 35 anni si è uomini fatti! Potresti pensare a darci almeno un colpetto" - mi dice l'amico.
Vero (a parte il fatto che la sottoscritta non dà 'colpetti', giovinastro, ma come parli?). Però io non riesco a non pensare questi 'ragazzi' - ecco, vedete come mi viene istintivo parlarne? - come giovani uomini che dovrebbero andare con le loro coetanee piuttosto che guardare a donne più mature.
A questo 64enne darei tanti 'colpetti'...
A me gli uomini piacciono agée, non c'è nulla da fare. Chiaro, devono essere agée, sgnaccheri e fascinosi - ché un nanerottolo patetico e volgare non lo prendo neanche in considerazione. Le ragioni di tal mia predilezione sono numerose.
Un uomo di una certa età, innanzi tutto, ti vede come un insperato (ultimo) miracolo nella sua esistenza ("Una donna di 20 anni in meno interessata a me? Che meraviglia, non posso crederci!", "Ecco, invece credici, darling") e perciò già ti è grato - infinitamente grato - per quello. Quindi non devi neanche impegnarti tanto - ti basta proprio solo essere te stessa, senza troppi orpelli ma con un gran sorriso, un sacco di desiderio e una certa indipendenza esistenziale ed economica.
Un uomo di una certa età poi - se è persona sensibile e riflessiva (come sono quelli che piacciono a me) - continua a fare bilanci su bilanci della propria esistenza, e a trovare che ancora non si è espresso compiutamente. Ed è lì che arriva la leggiadria della giovine (rispetto a loro) appassionata, intelligente, volitiva e soddisfatta già di suo della propria vita. Ah, che serenità dà loro il sapere di non essere soggetti al rischio di derive quali famiglia, figli, mantenimento, condivisione continua di ogni istante delle loro giornate! Potrebbero quasi riprendere a sognare! :-)
D'altra parte, un po' di sicurezze in se stesso più d'un 30-40enne il nostro amico già le ha (una delle cose che gli vengono istintivamente da pensare è "Ormai ho un'età tale che di cose ne ho già viste, una vita di lavoro e affetti l'ho già vissuta, i giochi sono già stati fatti", "Parzialmente vero, ma non hai ancora visto tutto, così come non tutti i giochi sono già stati fatti, darling").
In virtù di ciò, l'uomo agée dà alla donna più giovane la libertà, l'autonomia e la fiducia più totali - sperando di poterle condividere. Gode già del fatto d'averla vicino e d'essere oggetto delle sue attenzioni e del suo interesse. Quindi non criticherà mai la tua cellulite, né i chili di troppo - non li vedrà neanche e, anzi, godrà che mangi con lui e ti lascerà scegliere il vino al ristorante. Inoltre dirà sempre sì a qualsiasi tua proposta concreta (vuoi mica che rischi di non dimostrarsi all'altezza della situazione, in forze e volitivo?), e io amo chi dice di sì alle mie proposte estemporanee senza farmela complicata o tentennare...
D'altronde, gli hai detto alcune cose chiare all'inizio per cui sa di non doverti dimostrare nulla. Il paio di cose chiare stanno nel fascino che esercita la sua esperienza di vita su di te, nel fatto che non hai l'aspettativa di mettere su famiglia (ergo un uomo in là con gli anni ti va benissimo perché la famiglia se l'è già fatta con un'altra in un altro periodo della sua esistenza), nel fatto che fa l'amore in modo a dir poco divino (sarà perché è più nell'altra vita che in questa, ormai?) e facendoti sentire una dea (anche in virtù del suddetto esserti oltremodo grati perché li consideri, quindi non lesinano coccole, attenzioni, complimenti sempre pensando che se sono dei miracolati conviene prendersi cura del miracolo), e infine perché - una volta che non potrà più fare l'amore - gli hai fatto chiaramente capire che sarai parimenti felice di stare al suo fianco sentendolo raccontare storie (gli uomini agée cui m'accompagno hanno spesso questa mirabile caratteristica d'essere grandi narratori di racconti, aneddoti, memorie e io me ne nutro al pari del sesso, del cibo e dell'amore).
L'uomo agée non entrerà neanche troppo in competizione con te - beh, soffrirà però come un cane perché sa che sei più sveglia, più capace, più determinata e più veloce (quest'ultimo elemento per via della tua più giovane età), e oscillerà continuamente tra l'orgoglio di simil donna a fianco e l'inquietudine di veder diminuire la propria influenza su terzi se si sospettasse che tu sei meglio di lui.
Naturalmente le donne sono consapevoli del Paperoga che è in lui, e quindi fanno buon viso a cattivo gioco - tu poi, nell'intimità, dirai loro che sai di questo elemento debole nel modo in cui si autopercepiscono, e che quindi è meglio che righino dritto altrimenti gliela farai pagare amaramente con una vendetta trasversale sulla loro immagine pubblica...
Sfortunatamente l'uomo agée vive tutto questo per un po' e poi tende a ripiegarsi su se stesso e rinunciare al miracolo non riuscendo a stare dietro a tanta energia, passione e bellezza. L'uomo agée ha una certa età, in effetti, e certe botte di vita lo affaticano troppo.
Vedere ciò è straziante: non solo perché li hai amati davvero, e davvero eri felice di stare al loro fianco, ma anche perché li senti discutere della felicità come d'una condizione preclusa all'essere umano su lunghi periodi, li vedi riempirsi di surrogati della tua presenza (interessi, frequentazioni, hobby), li vedi dibattersi disperati nella ricerca di alternative pur di non soffrire per non essere riusciti a star dentro la situazione che li aveva resi felici.
E tutto ciò, terribilmente, te li fa apparire vigliacchi e mediocri - oltre che darti una gran rabbia.
Mettiamo fine a queste inutili sofferenze - loro e nostre. Uccidiamoli, prima che ciò accada ;-)