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Gerusalemme è un modo di vivere, parola di Lior Hafzadi

Creato il 04 febbraio 2013 da Sarahscaparone @SarahScaparone

Aperto due anni e mezzo fa, Lara è uno dei nuovi punti di riferimento della ristorazione a Gerusalemme. Lo gestisce il giovane chef Lior Hafzadi che vanta numerose esperienze tra le migliori tavole di tutto il mondo. La cucina rivisita in chiave moderna i gusti della tradizione, l’ambiente è informale, dinamico, l’atmosfera vivace, piacevolmente serena.

Lior

Lior Hafzadi

Dopo aver terminato il servizio militare, Hafzadi frequenta scuole di cucina in Israele e all’estero e approda anche per alcuni mesi al Ristorante Da Vittorio a Brusaporto (Bg). Questa sarà una delle esperienze che maggiormente hanno segnato la sua carriera professionale, insieme a quella vissuta con Ezra Kedem all’Arcadia di Gerusalemme: “In Italia ho imparato come si lavora e si mangia il pesce, invece Ezra Kedem, grande uomo e grande chef, per me è fonte di ispirazione e lavorare al suo fianco mi ha aiutato ad apprendere le giuste tecniche di approccio alla vita e all’intero mondo della cucina“, dichiara Hafzadi.

Lui che sin da bambino sentiva un forte legame con il mondo culinario e sapeva che questo sarebbe stato il suo mestiere, ritiene il cibo un’arte più che una necessità ed è convinto che attraverso i piatti si possa raggiungere l’anima delle persone. E sono proprio i volti soddisfatti della gente ad ispirare la sua creatività, insieme ad uno dei luoghi più conosciuti della città: Machane Yehuda, il grande, colorato, caotico e suggestivo mercato di Gerusalemme “dove si può semplicemente passeggiare e sentire la freschezza dei prodotti della terra e il suo aroma in tutta l’aria che si respira” racconta Hafzadi.

L’amore per questi luoghi è sconfinato e traspare anche da ciò che viene preparato in cucina: “Gerusalemme è la mia città natale, Gerusalemme è nelle mie vene. Gerusalemme è un modo di vivere: è una città molto particolare. Basti pensare al suo legame con tutte le religioni: ebraismo, cristianesimo, islam. Qui tu puoi raggiungere tutta questa gente attraverso la cucina, ma ancora più importante tu puoi imparare dalla loro cultura gastronomica che diviene anch’essa in qualche modo fonte di ispirazione“, prosegue Hafzadi.

Gerusalemme modo vivere, parola Lior Hafzadi
Gerusalemme modo vivere, parola Lior Hafzadi
Gerusalemme modo vivere, parola Lior Hafzadi
Gerusalemme modo vivere, parola Lior Hafzadi
Gerusalemme modo vivere, parola Lior Hafzadi

Già perché Israele è un grande melting pot culinario con influenze che arrivano da ogni dove, dovute alla storia del paese e alle tante persone di origini diverse che qui convivono. E anche questo fa parte della sua straordinaria ricchezza. Anche a tavola. “La cucina israeliana – commenta Hafzadi – sta cambiando molto negli ultimi anni a causa del grande movimento che c’è nel settore della ristorazione in Israele. Anche noi siamo esposti agli effetti della globalizzazione e di quello che avviene nel mondo, ma dobbiamo imparare sempre di più, oltre a conoscere, a interiorizzare e costruire il nostro modo di esprimerci in cucina“.

E Lior Hafzadi lo fa, in questo luogo dove un’alta ristorazione ricorda il calore del cibo di casa propria. Lui che deve tanto alla sua infanzia e alla cucina di suo padre, esprime sperimentando nuovi accostamenti e nuovi gusti, anche nei dessert: “Poiché Lara è un ristorante kosher, non posso utilizzare ingredienti lattiero-caseari per la preparazione di dolci e mi diverto a creare nuovi abbinamenti. Uno dei dessert per esempio che i miei clienti amano maggiormente è il Kadaif: un rotolo farcito con crema pasticciera, servito con fragole e frutti di bosco“.

Gerusalemme modo vivere, parola Lior Hafzadi
Gerusalemme modo vivere, parola Lior Hafzadi

Amante della cucina Mediterranea  che definisce semplice, ma ricca di sapori, Lior Hafzadi adora cucinare il pesce, lavorare con materie prime fresche, prestare attenzione alla presentazione del piatto e comunicare attraverso ciò che prepara l’amore che esprime per il suo lavoro. Il suo sogno nel cassetto? “Che Dio mi conduca e mantenga sempre con amore e motivazione nel settore della cucina“, dichiara.

È la prima volta che uno chef mi risponde in questo modo ad una domanda sul futuro. Credo che in questa frase sia riassunta non solo la filosofia di un grande uomo, ma anche di uno chef che ha fatto della sua professione un vero e proprio modo di vivere.



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