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Gestione dei rifiuti in Trentino e solite politiche vecchie!!!

Creato il 21 febbraio 2014 da Marcoianes
La commissione ambiente della provincia autonoma di Trento ha ascoltato la proposta dell’assessore Gilmozzi, in merito all'aggiornamento del piano provinciale dei rifiuti. L’assessore, accompagnato dall’ingegner Nardelli, ha esposto il piano che già aveva spiegato in una riunione di coalizione del centro sinistra autonomista. Prendiamo atto che si vuole proseguire senza ascoltare alternative, senza creare un dibattito, senza aprire alla ricerca della soluzione migliore, ma anzi imponendo un sistema produttivo che non è nemmeno certo di trovare un mercato. Nella riunione di coalizione avevamo presentato la nostra proposta alternativa, poi pubblicizzata anche con conferenza stampa dedicata e divulgata sui giornali e in TV (la trovate sul sito:www.verdideltrentino.net). Notiamo che la nostra proposta è stata bollata dall’ingegner Nardelli, in un passaggio dichiarativo nel comunicato stampa emanato dall’ufficio stampa provinciale, come troppo costosa, che chiede spazi troppo grandi e che implica un livello occupazionale troppo elevato. Per prima cosa mi piacerebbe leggere le analisi matematiche che supportano tali dichiarazioni, poiché a me non risultano tali conclusioni; inoltre, mi piacerebbe analizzare i costi, rapportandoli alla proposta della provincia, che prevede: costruzione di un nuovo sito industriale dal nulla a Ischia Podetti, messa in sicurezza della zona per il rischio cadute rocce dalla montagna, costruzione di un ponte per garantire la viabilità, potenziamento della linea elettrica di zona. Proseguo, considerando anche il fatto che, sempre a detta dell’assessore e del suo staff, il prodotto finito CSS non troverebbe collocazione sul mercato locale (niente cementifici trentini che lo bruciano) e non si sa ancora dove sarebbe piazzato. Ma che razza di valutazione di mercato sarebbe questa? Faccio un prodotto e non so nemmeno se riesco a piazzarlo? La nostra proposta prevedeva, invece, uno stabilimento da realizzare in un sito già esistente, dato che ci sono una miriade di capannoni dismessi; un’idea poteva essere il sito Whirlpool, date le notevoli dimensioni e quindi la capacità logistica di gestire il tutto (qui mi si deve spiegare perché Nardelli dice che per la nostra proposta  ci vuole un sito grande e invece l’assessore Marchesi del comune di Trento, dice che il  sito Whirlpool è troppo grande!). Inoltre, la nostra idea prevedeva un ciclo di recupero di materia, che ha già un mercato individuato, ben consolidato e certo, a differenza del CSS che non si sa ancora dove piazzare. Inoltre, se il sistema da noi proposto prevede un livello occupazionale elevato, direi che la cosa potrebbe assumere un livello  di interesse notevole, visto che abbiamo tanti giovani in cerca di lavoro. O forse, la cosa non desta interesse? In un momento occupazionale molto grave, che l’ente pubblico non consideri questo un valore aggiunto, mi pare veramente incredibile! Mi chiedo perché ci si ostini a voler perseguire strade vecchie, che non hanno futuro e che faranno spendere soldi inutilmente alla collettività. Sul tema gestione dei rifiuti non si può certo dire che la provincia abbia dato il meglio di sé, in questi anni; si continua a percorrere la strada dell’assoluto decisionismo senza senso. Mi chiedo perché non si voglia coinvolgere la nostra stimata università in un progetto di analisi e ricerca, mi chiedo perché non si voglia costruire un dibattito pubblico e un tavolo tecnico con più interlocutori, per poi fare una giusta sintesi. Troppe cose mi chiedo, me ne rendo conto; ma i trentini perché queste cose non se le chiedono? Se a qualcuno interessa, ne parleremo in dibattito pubblico, che organizziamo venerdì 28 febbraio inizio ore 20:30, presso la sala circoscrizionale S.Giuseppe – S.Chiara, con ospiti vari. Per capire, per discutere e ragionare, senza pregiudizi e senza attaccare alcuno, ma per proporre reali alternative più sostenibili e all’avanguardia, ma anche per ascoltare chiunque abbia volontà di dibattere.  Avremmo voluto che il dibattito fosse avviato dalla provincia, ma pare che le cose, in ambito politico, vengano sempre e solo decise e calate dall’alto. Noi  vogliamo provare a dialogare e a ragionare su prospettive diverse. Aspettiamo interlocutori disposti a discutere. Ce ne saranno?
Marco Ianes- coportavoce Verdi del Trentino 

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