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Gestore dei pacchetti Linux. E’ in arrivo una rivoluzione?

Creato il 13 maggio 2013 da Desktopsolution
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Benché le distribuzioni GNU/Linux siano strette da un legame di parentela indissolubile a accomunate da fondamenti quali il kernel Linux, una serie sterminata di software opensource e da ambienti grafici (KDE, GNOME, XFCE, LXDE), esiste una cosa che le differenzia in modo non indifferente creando nette incompatibilità tra una distro e l’altra: il sistema di gestione dei pacchetti.

L’incompatibilità nasce dal fatto che un pacchetto creato per un dato gestore di pacchetti, non fungerà su una distro con un gestore differente.

Oggi i sistemi di gestione più diffusi sono APT, usato da Debian e derivate, RPM Package Manager, usato da Fedora e consimili, Pacman usato nel mondo Arch, più tanti altri. A questi si sono visti moltiplicare come funghi numerore GUI per gestire il software in maniera comoda per i neofiti.

Dal mio punto di vista (e non sono il solo) questa divesità di gestione del software non giova di certo al mondo Linux, in quanto crea una non indifferente confusione in chi si accinge a sperimentare per la prima volta una distribuzione Linux, rimane una scocciatura per gli utenti di livello intermedio, crea “religioni” tra gli utenti più navigati ed esperti i quali osannano il proprio gestore di pacchetti usato.

In questi giorni però starebbe arrivando una soluzione che rivoluzionerebbe tale situazione stravolgendo certi canoni che perdurano da decenni.

 

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Il bandolo della matassa viene dagli sviluppatori di Tanglu (uno in particolare di nome Matthias Klumpp)la nuova distribuzione Debian-based di cui ho parlato nel mio primo articolo non ancora uscita, ma che sta sfornando idee e progetti davvero entusiasmanti.

Gli sviluppatori stanno architettando un sistema di gestione del software che possa andare bene in qualunque distro creando così una volte per tutte il sistema universale per gestire installazione, rimozione, dipendenze, repository ufficiali e non.

La cosa sarebbe così organizzata:

1) PackageKit

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nato qualche anno fa come unificatore di interfaccie per pacchetti come Synaptic, YAST, ecc. permette di gestire numerosi pacchetti differenti.

 

2) AppStream

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Avete presente il Play Store di Android? Più o meno siamo lì.
Un’unica User Interface per installare software. Un Software Center Ubuntu universale in pratica.

 

3) Linstaller

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Questo progetto permette di installare software di terze parti che non sono nei repository ufficiali di chi ha creato la distro. Pensate ai PPA, ad  AUR, a Ccr. Unificazione totale. Fantastico.

 

Il progetto sta andando avanti con miglioramenti sempre maggiori. Sarà finalmente una svolta per il mondo Linux? Io penso di si.

A presto avrete delle nuove. Alla prossima.


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