Mercoledì sera.
Torno a casa tardissimo al termine di una pessima giornata, una giornata di stramerda. Non solo per le mille e più persone sclerate che ho incontrato durante la giornata (compreso un tizio che, dopo avermi tamponata perchè la sua auto è morta ad un incrocio, voleva evitare di fermarsi a verificare i danni sostenendo che avrebbe fatto tardi in chiesa), ma anche e soprattutto perchè mi sento una pessima amica. Non voglio dilungarmi sui dettagli, mi limito a dire che mi sento come una di quelle supermanager troppo prese da una vita fantasticamente bella nell'Upper East Side e da una carriera folgorante con mega stipendio per preoccuparsi delle amiche storiche. Solo che io non sono una supermanager, non vivo nell'Upper East Side, non ho una carriera folgorante e nemmeno un mega stipedio. Per il resto uguale.
"Per fortuna indosso le ballerine", penso chiudendomi alle spalle il portone d'ingresso.
Lo so che non dovrei dirlo, ma fino a mercoledì sera avevo un paio di ballerine nell'armadio delle scarpe.
Mi tolgo le ballerine e sento un po' di disagio alla caviglia ed al tallone: che sia il mio tendine d'achille che si è rinsecchito o cosa diavolo diceva quella tizia alla Blogfest?
Sarà niente di grave. Ho solo bisogno di una doccia.
A momenti mi lancio nella doccia vestita. Sento, anche sotto la doccia, che la caviglia sinistra duole, ma con gli occhi accecati dallo shampo, che ci finisce immancabilmente dentro come se le retine avessero bisogno di essere pulite, non vedo una cippa.
Esco dalla doccia e finalmente riesco a vedere la caviglia: una vescina enorme troneggia a sinistra del malleolo, spargendo pus tutto intorno, ma l'aspetto peggiore è che tutta la caviglia è gonfia come un cotechino, con tanto di tendine rosso ed infiammato: che sta succedendo?
Quelle ballerine ce le ho da un annetto (non ditelo in giro, vi prego!), perchè proprio oggi hanno deciso di devastarmi una caviglia, se non per una punizione divina?
Prendo una pomata antinfiammatoria dallo scaffale dei medicinali e chiedo a FF se mi può massaggiare delicatamente il tendine infiammato.
Lui acconsente, ma ecco che suona il telefono ed è sua madre. Ne approfitto per andare di sopra a mettere il pigiama.
Entro in camera è la finestra è spalancata. Se accendessi la luce, tutto il territorio comunale mi vedrebbe sgattaiolare in mutande, per cui corro verso la finestra al buio per chiudere la tenda, prima di avvicinarmi all'interruttore. O almeno questo è il piano iniziale, perchè un secondo dopo aver iniziato la corsa verso la finestra qualcosa mi blocca, parandomisi davanti allo stinco.
- AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH! Ma porc... Ma vaff... Ma straporc... Letto dimm...!!!
Impreco come una camionista in mutande sul pavimento, tenendomi lo stinco al buio.
La "cosa" che mi si è parata di fronte allo stinco al buio è lo spigolo del letto in legno massiccio. Chiaramente nell'impatto ha vinto il letto ed il mio stinco sta sanguinando in un dolore che non avrei mai immaginato. Le lacrime mi escono a fiume dagli occhi, in maniera del tutto involontaria, così come le imprecazioni mi fuoriscono dalla bocca.
- Che succede?E così mia suocera mi sente imprecare, il mio stinco sta diventando nero e non la smette di sanguinare da un taglio di circa tre centimetri di lunghezza, mentre la mia caviglia, gonfia come un tacchino nel giorno del ringraziamento, è avvolta nel pus.
- Opporc... Sei ancora al telefono con tua madre?
- Certo, ma che succede? Ti sei fatta male?
- E lei ha sentito?
- Credo di sì, ma stai bene?
- Merda.
Ecco, ci sono le pessime amiche che in cambio del loro egoismo hanno una stracarriera con megastipendio e celebrità a carrettate, mentre io ho mezza gamba da buttare ed una reputazione finita. Se dovevo essere una persona orribile, non potevo almeno poter scegliere di essere una di quelle ricche?
Ah, per quanto riguarda le ballerine incriminate, sono finite nel Paradiso delle Ballerine, dove è giusto che siano.
La Redazione