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GEWERE, LATICLAVIO; Uomini: COTTOLENGO; Idiota

Creato il 08 gennaio 2014 da Chinalski

Una (parola) giapponese a Roma

Gewere [ge'vere]
Voce tedesca, derivata di werjan ‘vestire’.
Sostantivo femminile invariabile.
(storia, diritto) Nell’antico diritto germanico, il rapporto materiale di possesso intercorrente tra l’immobile e chi lo godeva.

Parole monouso

Relativamente alla discussione sulla parola "lato" nel senso di ampio, e relativamente al contributo di Maurizio Codogno pubblicato il 19 dicembre, non poteva mancare il contributo di Piero Fabbri.

— Occhio a sconfessare il Codogno. Egli è un venerato senatore della rete: in altre parole, uno con tanto di laticlavio, mica come noi (che non possiamo aspirare neppure all’angusticlavio…) —

Laticlàvio
Dal latino tardo laticlavĭu(m), composto di lātus ‘largo’ e clāvus ‘striscia di porpora’.
Sostantivo maschile.
1. Presso gli antichi romani, striscia di porpora che ornava la toga dei senatori e poi anche dei membri delle famiglie senatorie, più larga di quella della toga dei cavalieri (angusticlavio)
La veste stessa dei senatori.
Larga striscia di stoffa colorata che faceva da bordo a un drappo.
2. (non comune, estensione) La dignità e il titolo di senatore.
Concedere il laticlavio: nominare senatore.

Uomini e parole

Cottolengo
Dal nome di G. B. Cottolengo (1786-1842), santo fondatore a Torino della Piccola casa della divina Provvidenza (detta poi anche Ospedale Cottolengo)].
Sostantivo maschile (plurale cottolenghi).
1. (familiare, per antonomasia) Istituto per disabili psichici e fisici.
2. (estensione, scherzoso) Ambiente con persone di scarsa vivacità intellettuale.

Grazie a Marco Marcon.

L’idiota

In Piemonte cottolengo ha anche il significato di idiota. Più comunemente viene detto alla piemontese: cutulèngu, oppure abbreviato in cutu.


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