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Gfk Eurisko e Ipsos. Grazie a web e mobile la radio conquista anche i giovani

Creato il 03 novembre 2015 da Pedroelrey

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La radio è un mezzo resi­liente. In 90 anni di vita ha saputo adat­tarsi molto bene ai cam­bia­menti nelle abi­tu­dini e ha rea­gito altret­tanto bene alla rivo­lu­zione del digi­tale: “rimane il mezzo “di tutti”, il secondo dopo la tele­vi­sione, con il van­tag­gio distin­tivo di coniu­gare reach ele­va­tis­sime (l’84% della popo­la­zione ascolta la radio) e tar­get pub­bli­ci­ta­ria­mente pre­giati”.

A con­fer­marlo è una nuova ricerca, sta­volta fir­mata Gfk Euri­sko e Ipsos, annun­ciata come la prima ricerca di base sulla radio. Dal 13 aprile e il 9 mag­gio i due isti­tuti hanno inter­vi­stato con tec­nica CATI 15.000 ita­liani, rap­pre­sen­ta­tivi della popo­la­zione resi­dente in Ita­lia dai 14 anni in su.

La bella noti­zia è che l’ascolto della radio è in cre­scita anche tra i seg­menti di pub­blico più espo­sti alle nuove tec­no­lo­gie. Quasi la metà tra i gio­vani tra i 14 e i 24 anni ha dichia­rato che il tempo speso ascol­tando la radio è aumen­tato rispetto a 3 anni fa.

Spo­tify, Dee­zer, Apple Music e soci sem­brano non aver “rubato” pub­blico alle emit­tenti radio­fo­ni­che, tanto che il 90% di chi con­suma musica digi­tale (circa un quarto della popo­la­zione) ha affer­mato di ascol­tare anche la radio.

Ovvia­mente il merito è della fles­si­bi­lità di accesso offerta dai nuovi device come smart­phone e tablet, che il 20% degli inter­vi­stati uti­lizza in com­bi­na­zione con quelli tra­di­zio­nali arri­vando ad una media di 182 minuti al giorno, con­tro i 149 dell’ascolto medio totale.

E, più in gene­rale, è merito di inter­net. L’8% della popo­la­zione visita infatti i siti web delle radio, e il 4% lo fa per ascol­tarle in strea­ming. Il 14% invece visita le pagine Face­book delle radio o dei pro­grammi e l’11% è fan di una di queste.

Anche in casa il 10% dell’ascolto avviene tra­mite smart­phone, tablet o mp3. E in auto? Il 21% degli ascol­ta­tori ascolta la radio esclu­si­va­mente lì.

Indi­pen­den­te­mente da tutto comun­que la radio si con­ti­nua ad ascol­tare tutto il giorno, con fasce ora­rie che dipen­dono dallo stile di vita e dalle atti­vità quo­ti­diane. L’81% la ascolta tutti i giorni, il 18% esclu­si­va­mente nei giorni feriali men­tre solo l’1% si limita al weekend.

Insomma una radio in salute, come mostrato anche dagli ultimi dati dell’Osservatorio Fcp-Assoradio che nel periodo gennaio/settembre 2015 hanno visto cre­scere il fat­tu­rato pub­bli­ci­ta­rio del +10,2% rispetto allo stesso periodo del 2014.


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