Champagne che dal 2000 celebra le vittorie dei Gran Premi di F1 in tutto il mondo. Gli appassionati sanno benissimo che alla fine di una gara dei bolidi della formula 1 si stappa una magnum di Cordon Rouge. La storia della famiglia Mumm non si ferma alla sola F1, ma viene da molto più lontano: infatti si installano a Reims nel lontano 1827.
LA STORIA
La famiglia Mumm produceva già vini bianchi nel 1761, solamente che erano al di là della frontiera francese: in Renania, nobile terra tedesca per la produzione di meravigliosi vini bianchi. Peter Arnold ed i suoi tre figli capiscono l’importanza di un “nuovo” vino effervescente che si produceva in Francia, a qualche km di distanza, e da abili commercianti decidono di iniziare una nuova avventura in Francia, nel 1827 approfittando di una dei rari armistizi tra i due paesi, aprendo una succursale della loro attività insieme ad un vigneron della Champagne.
Fu comunque nel 1852 che Georges Hermann Mumm ( ecco da dove arrivano le iniziali GH Mumm) prende in mano tutte le operazioni e decide di selezionare solamente i migliori vigneti e le migliori uve per produrre un prodotto unico e di classe. Come gli altri colleghi vignerons, anche lui, percorre il mondo intero per cercare di trovare nuovi mercati per vendere la bevanda dei re. Nel 1875 crea la cuvee che oggi i piloti usano per festeggiare la vittoria: il Cordon Rouge. il successo arriva subito in Inghilterra tanto da diventare la più importante maison all’inizio del 1900, con circa 4 milioni di bottiglie e 218 ettari di vigneto.
MUMM OGGI
Oggi Mumm possiede lo stesso numero di ettari di vigneto che allora con una produzione totale di 8 milioni di bottiglie. Lo stile della maison è segnata dal Pinot Noir ( circa 80%) proveniente dalla Montagne de Reims, insieme a Chardonnay di Cramant e Avize e qualche pinot Meuniers della Vallee de la Marne. Dopo qualche decennio di appisolamento la maison sta ritornando ai fasti delle origini. Dal 1995 al 1999 era proprietà del gruppo Seagram ( grosso gruppo di distillazione canadese) e purtroppo la qualità della maison era bassa. Nel 2000 lo Champagne viene acquistato da Allied Domenecq( altra joint venture di brandy,distillati e vini) e dopo un brillante avvio la maison ritorna alle vecchie disgrazie. Nel 2005 il secondo gruppo mondiale di vini e liquori, Pernod-Ricard riprende l’affaire ( o la sfida) e grazie a l’enologo Didier Mariotti ( ex di Nicolas Feuillatte) la maison di Champagne sta ritornando agli antichi fasti. Didier ha origini corse e della borgogna ed ha scelto lo Champagne per il lavoro di assemblaggio di vini e vitigni che può dare grandi soddisfazioni in questa regione francese. Didier ha abbracciato la sfida ed ha creato delle cuvee haut de gamme contrassegnate dalla loro cru di origine ( Chardonnay di Cramant e Pinot Noir di Verzenay) oppure assemblage millesimati. Ecco la strada per il rilancio, senza dimenticare il loro brut Cordon Rouge ed il marketing molto potente , quasi invasivo. Siamo sulla buona strada anche se i km da fare sono ancora tanti…. In una recente classifica, della Revue du Vin du France, delle migliori maison de champagne , Mumm si è classificata al 35 posto su 50.
LA DEGUSTAZIONE
14/20 BRUT CORDON ROUGE
Il classico brut della maison ha uno stile basato su frutti neri con una punta acidula ed un’ottima fluidità. Pinot Noir dominante ( più di 70 crus assemblate) Manca di carattere ma ricorda lo stile storico della maison
14/20 BRUT ROSE
In questa versione si amplifica l’effetto Pinot Noir con la sua vinosità e gli aromi fruttati
14.5/0 BRUT SELECTION GRAND CRU
Bella bottiglia storica di Cramant, nuova selezione di grands crus potenti ma non rigidi. Finale poco dosato: 6 g/l
16/20 BRUT BLANC DE NOIRS MUMM DE VERZENAY
Penso sia la bottiglia più accattivante della gamma Mumm. Pinot noir proveniente dai primi vitigni acquistati da Mumm nella parte nord della Montagne de Reims. Siamo in una dimensione di grandi Blanc de Noirs con una vinosità molto fresca.
16.5/20 BRUT ROSE R.LALOU 1999
Bottiglia dedicata al mitico direttore della maison, è un assemblaggio che raggruppa sette grands crus. Interpretazione graziosa di un millesimo dalla maturità molto marcata. Pronto da bere: non aspettare…