Il grosso problema, nonostante un certo benessere sia reale e presente nel Paese, è quello di trovare una soluzione in Ghana, per ridurre di un bel po’ la mortalità delle partorienti e dei loro piccoli all’atto della nascita.
Infatti, ancora oggi, muoiono in Ghana, per parto, almeno 4 mila donne all’anno. E spesso, con loro, alcuni decessi riguardano i neonati.
L’impellenza di una riduzione scaturisce anche dal fatto che, per raggiungere il traguardo fissato dagli Obiettivi Onu del Millennio (2015), occorrerebbe la certezza di un calo effettivo della mortalità almeno del 75%.
Le cause, anche a detta di alcuni sanitari, sono da attribuirsi principalmente alla mancanza di assistenza alle puerpere e non perché manchino ostetriche, medici o ambulanze quanto,specie in caso di parti complicati, perché le strade per raggiungere gli ospedali locali più vicini quasi sempre sono inesistenti o di difficile percorribilità.
Occorre potenziare la progettazione delle infrastrutture, insomma, in un Ghana che, comunque, ha una crescita economica generale discreta, per cui può permetterselo.
Così, nell’attesa, “Creative Storm”, una società di comunicazioni di Accra, ha creato intanto un canale televisivo apposito, il ”Maternel Healt Channel”, che offre al pubblico femminile contenuti educativi, adatti in particolare alle donne , alle mamme e alle gestanti.
Gli stessi contenuti della tv sono poi anche trasmessi per radio in modo da poter raggiungere un pubblico femminile che sia il più numeroso possibile.
Un’iniziativa , questa di “Creative Storm”, utile e lodevole, anche se ovviamente appena in parte risolutoria, ma che potrebbe stimolare altri Paesi africani a fare altrettanto mentre si attendono soluzioni di maggiore e concreta portata.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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