Con l'inizio del nuovo anno in Ghana cambia la musica per le società minerarie.
Il fisco giustamente imporrà loro, tenendo presente gli elevati profitti, le tasse dovute.
L'annuncio è stato dato ad Accra, capitale del Paese africano, che si affaccia sul golfo di Guinea, dal ministro delle Finanze dell'esecutivo locale.
Si passerà, infatti, da introiti del 25% ad introiti del 35%.
La motivazione è più che fondata in quanto occorre porre rimedio al degrado ambientale, causato proprio dall'attività estrattiva di tali società.
A spingere le autorità del Ghana in tale direzione è stata, a fine ottobre, una missione del Fondo Monetario Internazionale(FMI),giunta ad Accra, che ha fatto presente, tra l'altro, il forte aumento del prezzo dell'oro sui mercati internazionali.
Adesso si spera soltanto che le entrate delle tasse imposte vengano effettivamente investite in opere di risanamento, di cui la popolazione civile potrà giovare.
E' noto che l'estrazione dell'oro inquina a causa dell'utilizzo del mercurio per il lavaggio del minerale.
Questo significa che le falde acquifere e i corsi d'acqua delle zone coinvolte diventano, specie attraverso l'utilizzo dell'acqua per uso domestico, vettori di gravissime malattie, curabili con difficoltà notevole, in considerazione anche della modesta e precaria presenza di strutture sanitarie nel contesto.
(ndr.) nella foto in basso un'immagine del mercato, ad Accra, in pieno svolgimento nel centro- città.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

