Si ricomincerà a impegnare buona parte della giornata con titolazioni e speranze matematiche, con stime di confidenza e leggi dei gas "che ti gonfiano lo stomaco pure se magni 'gnente, tipo in bianco".Eppure, in questi ultimi tre giorni di "assoluto" relax, non son stata un secondo ferma; due concerti del fidanzato (e domani ne ha un altro), spesa, cibo, caldo, relazioni stilate con doveroso cagazzo perchè devo consegnarle entro il primo di Settembre altrimenti devo rifare tutto (no, ma facciamo tutto all'ultimo che la gastrite ormai è la tua migliore amica, la tua amante, la tua parte migliore...), tentativi vani di abbronzatura con relativo odio profondo verso quell'uomo lì, quello con cui condivido microbi e mangiate apocalittiche, che pur stando all'ombra e con la protezione 100000 diventa nero come la pece mentre io, tuttalpiù, divento color fragolina immatura....tanto, diciamocelo.
Aggiungiamo, a tutto ciò, il poco sonno per il troppo caldo e le altrettanto troppe zanzare, lo scazzo totale, e...e niente. Sono ancora qua, a non sapere che fare.
Inoltre mi andava di fare un poco di lagna.Che lo so, detta così pare che non mi accontenti mai e non mi sappia godere i piccoli momenti.
Beh, non è proprio così. Diciamo, più che altro, che nella mia natura di iperattiva ansiosa, non posso godermi l'ozio se so che dovrò, fra qualche giorno o qualche settimana, fare qualcosa di importante.
Sì, insomma, c'ho l'Argento vivo che mi score nelle vene.
E speriamo di non bere acqua di mare o si formerà il precipitato
(battuta nerd-chimica delle 11:00).
Così, non riuscendo a stare ferma con le mani nelle mani, cerco fresco e qualcosa che mi faccia staccare la spina.
Dai libri, dalla laurea, dal futuro.Fino a quando...Fino a quando non impugno lei, la mia macchina fotografica.
La mia reflex, tanto voluta, tanto sudata.
Lei, compagna dell'ultimo anno, lei che tratto quasi come se fosse una parte di me (e io non ho molto cura della mia persona, sia chiaro).Lei, che meriterebbe qualcuno che di fotografia ne capisca qualcosa e non che vada avanti per prove d'errori.
Lei che meriterebbe qualcuno che la sappia valorizzare riempiendola di tutti quegli accessori adatti a dare il massimo e che non la usi, ovviamente, con quel misero obiettivo standard trovato all'interno della confezione d'acquisto.
Lei che, per un motivo o per un altro, è ancora in buona parte un grande mistero con quei termini tecnici, quelle impostazioni criptiche e quell'arte che mi manca.
Io, neofita che si permette di definirsi "appassionata di fotografia".
Io che voglio fermare il momento.
Lei, che sa accontentarmi.
Nel frattempo, mi diletterò a sbagliare.
Sì, quella che vedete nello sfondo delle foto è una bottiglia gigante di Henekein. Quel geniaccio chiuso lì dentro, non pago del caldo esterno e di quello (immagino) interno al costume, s'è piazzato dietro l'artista mangiafuoco.
E io non so manco usare Photoshop per eliminarlo.