Ricevo e pubblico
Quindici settimane dopo, Leonardo Ghiraldini è pronto a riassaporare il gusto della partita. Scontata la squalifica rimediata in occasione dell’ultima partita dell’Italia ai Mondiali neozelandesi per avere, secondo l’accusa (sebbene le immagini televisive sembravano dimostrare invece la sua innocenza o quanto meno l’involontarietà), infilato le dita negli occhi di un avversario, il tallonatore della Nazionale italiana di rugby è stato inserito dal coach Franco Smith nel XV titolare con il quale il Benetton Treviso ospiterà i campioni d’Inghilterra dei Saracens domenica (ore 14) a Monigo per l’ultima giornata della fase a gironi di Heineken Cup.
“E’ stata una squalifica molto lunga, non è facile restare fuori per così tanto tempo, sono senza dubbio emozionato”, dice Ghiraldini a Radio Manà Manà Sport. “Ho sfruttato questo periodo per allenarmi meglio e migliorare fisicamente e tecnicamente, posso dire di essere cresciuto, ma avrei preferito farlo giocando. Subito titolare? Ho parlato con i tecnici e lo staff, sono molto contento di rientrare dall’inizio. Sarà una partita bellissima contro una delle squadre più forti d’Inghilterra, è il massimo rientrare in Heineken, contro questo avversario e a Treviso”.
Ai Saracens basta un punto per avere la matematica certezza del primo posto e della qualificazione ai quarti di finale. “Ma se lo dovranno sudare, perché in ogni partita giocata a Monigo abbiamo dimostrato di poter competere con chiunque”, dice Ghrialdini. “A Swansea contro gli Ospreys non abbiamo interpretato bene la partita, non siamo entrati in campo con la giusta, attitudine, con la giusta mentalità ed aggressività. E non ce lo possiamo permettere contro avversari dal tasso tecnico impressionante. Se si sbaglia l’attitudine il gap aumenta ancora di più. Invece se si entra con la giusta aggressività e riusciamo ad imporci dal èpunto di vista fisico e del gioco possiamo metterli in difficoltà e batterli. Sappiamo che sarà una partita tosta e sappiamo anche che molto dipenderà di noi, perché le squadre anglosassoni entrano in campo sempre al 100 percento. Dobbiamo fargli capire che abbiamo voglia di giocare dal primo minuto”.
E dopo l’Heineken Cup, Ghiraldini ritroverà anche la Nazionale, che dalla prossima settimana arriverà a Roma per cominciare a preparare l’esordio nel 6 Nazioni, in programma il 4 febbraio contro la Francia a Parigi. “A dire la verità, adesso sono molto concentrato sulla partita di domenica, dopo i mesi passati fuori”, ammette Ghiraldini. “In questo periodo ho cercato di dare il mio contributo anche da fuori, quindi ora voglio tornare a darlo in campo”. E non pensa nemmeno all’Inghilterra e alla partita dell’11 febbraio all’Olimpico? “Innanzi tutto sono contento di essere stato convocato. E poi di giocare in uno stadio impressionante. Abbiamo sentito che si va verso il tutto esaurito, per il rugby italiano sarà una grande opportunità, non solo per chi andrà in campo. E magari per rivivere una grande giornata come due anni fa contro gli All Blacks a San Siro”.
La squalifica. “In campo non mi ero nemmeno accorto di avere colpito qualcuno”, racconta Ghiraldini. “Dopo che fischia l’arbitro, io chiedo a Totò Perugini cos’è successo. Non mi ero accorto di nulla. A fine partita mi hanno mostrato il video e detto della citazione. Oltre alla delusione dell’eliminazione, si aggiungeva una preoccupazione in più. Non ho rimorsi, non l’ho fatto apposta, era una fase concitata del gioco”. Nel periodo del lungo stop per i ripetuti infortuni alla spalla, Jonny Wilkinson, l’ex mediano di apertura della nazionale inglese, raccontò di avere imparato a suonare il pianoforte. E Ghiraldini? “Io ne ho approfittato per mettermi a studiare di più per dare un esame difficile in più all’università”.