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Il cinema di Jim Jarmusch mi ha abituato alla lentezza, a un ritmo lento ma inarrestabile che come un fiume scorre, arrivando pian piano a scosse e scossoni nel finale. Ghost Dog segue questo schema, presentandoci un sicario solitario che vive seguendo i dettami Bushido al soldo del mafioso Louie, con cui comunica con i piccioni viaggiatori che alleva nella sua terrazza.
La sua professionalità subisce però un intoppo quando la figlia del boss viene coinvolta in un suo omicidio, facendo di Ghost Dog stesso la preda e la futura vittima che innesca un bagno di sangue che difficilmente si fermerà, inducendolo a una fredda e spietata vendetta.
Non ci si aspetti però un Kill Bill alla Tarantino o uno splatter qualunque, Jarmusch segue i dettami dei Samurai per dividere in capitoli il suo film, facendo di queste lezioni di vita regole alle quali Ghost Dog si attiene, con la calma che la sua mole già fa presumere.
E il problema, almeno per quel che mi riguarda, sta proprio in lui, in un protagonista dalla flemma poco coinvolgente, interpretato in tutta la sua aria distaccata da un Forest Whitaker che già difficilmente sopporto. Poco sono servite, dunque, le citazioni colte sparse qua e là da Jarmusch (Rashomon su tutte), i personaggi secondari buffi e stralunati (l'unico amico di Ghost Dog, un gelataio francese che non parla una parola di inglese) o le comunque intelligenti e divertenti inserzioni animate che vanno ad anticipare o esemplificare quanto si va a vedere (e in cui compaiono anche i simpsoniani Grattachecca & Fichetto). Al film sembra mancare quel mordente, quell'aurea di cult che invece Dead Man aveva, quell'attenzione alla sceneggiatura nonostante il farsi gioco del genere malavitoso, inframmezzandolo alla commedia nera e ancora una volta al western.
La breve incursione nel mondo del regista americano, finisce così con un po' di amarezza, senza aver trovato IL film da amare e venerare, ma solo -e non è comunque poco- film apprezzabili soprattutto a livello tecnico, capaci di entusiasmare ma che sembrano mancare del cuore e del sentimento necessario per colpire davvero la sottoscritta.
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