I Coldplay stanno per tornare. Non manca infatti molto all'uscita della settima fatica di Chris Martin e soci che si intitolerà . "È il nostro settimo disco e lo vediamo un po' come se fosse l'ultimo libro di Harry Potter. Ciò non significa che non potrà esserci qualcos'altro dopo questo lavoro, ma A Head Full of Dreams sarà in ogni caso una sorta di completamento del nostro percorso. È stato grandioso passare da Ghost Stories allo studio di registrazione: ora stiamo facendo cose che suonano in un modo differente. Devo pensare questo album come se fosse l'ultimo che facciamo insieme, altrimenti non metteremmo tutto di noi al suo interno".
Ci aspetta dunque un'opera diversa rispetto al precedente Ghost Stories che, uscito nel maggio del 2014 su etichetta Parlophone, vogliamo qui riprendere ed analizzare a partire dalla splendida cover. Uno sfondo con un cielo stellato e l'acqua dell'oceano. Blu cobalto il colore dominante. Al centro due candide ali piumate all'interno delle quali sono inserite una serie di immagini che stanno ognuna a rappresentare una traccia del disco. Probabilmente le figure celano significati ulteriori rispetto a quelli che scopriamo dopo una prima occhiata: questo ci ha voluto trasmettere l'artista Míla Fürstová che ha realizzato la copertina del sesto lavoro dei Coldplay, band londinese attiva sin dal 1996 che, con i suoi successi, è arrivata in breve a diventare una delle più prolifiche ed innovative formazioni musicali degli ultimi anni.
Ghost Stories è un progetto altamente sperimentale, soprattutto se confrontato con i lavori che l'hanno preceduto. La band infatti ha dato vita ad un vero e proprio concept album in cui tutte le canzoni partono da un unico tema e lo ripropongono in forme musicali diverse, sulla scia di esempi illustri come quelli realizzati da Pink Floyd, David Bowie, Elton John ma anche dagli italiani De André e Battiato. Il nucleo tematico da cui nascono i nove brani del CD è legato essenzialmente all'esperienza autobiografica del frontman del gruppo, Chris Martin: tutto nasce dalla fine della sua travagliata storia d'amore con l'attrice Gwyneth Paltrow. Il tema fondamentale del progetto è la capacità insita in ognuno di noi di amare e conseguentemente il peso delle scelte passate che condiziona e grava sul futuro. Su questi nodi tematici vengono sviluppate una dopo l'altra le nove tracce che sembrano immagini riunite tutte in un unico grande ed affollato arazzo.
Come sempre i Coldplay si mettono in gioco, intraprendendo un nuovo percorso musicale rispetto a quanto fatto in passato. Si coglie l'evoluzione artistica della band, la quale vuole, attraverso questo disco intimista, lanciare un chiaro messaggio ai suoi fruitori, ovvero quello di andare oltre le paure ed accettare con coraggio tutto ciò che di bello e di brutto la vita ci offre.
Un disco per certi versi anche mistico, dove dominano colori cupi ravvisabili anche in alcuni dei video realizzati, in cui si prediligono ambientazioni tetre; non mancano foreste nere, lupi, evanescenti figure di donne con in mano una candela come in Midnight, il tutto volto a sottolineare ciò che c'è di più oscuro in noi. Sembra quasi di trovarsi protagonisti di quelle "storie di fantasmi" proprie del romanzo gotico inglese o del periodo elisabettiano. Emblematico anche il palcoscenico di un teatro in cui è ambientata Magic, che propone pirandellianamente la tematica dell'artificiosità della vita, e nello stesso tempo la speranza di salvezza simboleggiata dalla colomba bianca.
Il viaggio musicale e spirituale intrapreso dai Coldplay propone atmosfere più eteree e rarefatte; lo spazio è dato alla musica e alle sensazioni che essa comunica. I brani presentano un ordito musicale in cui emerge la sobrietà di testi piuttosto scarni e la mancanza di effetti musicali speciali. È un disco che per questo motivo potremmo definire piuttosto minimalista ma anche spiazzante. Si sente la voglia straripante di pace e serenità. Le tracce sembrano essere delle istantanee, delle cartoline che propongono immagini di una vita colta nei suoi momenti essenziali. Chris cerca di rimettere insieme i cocci della propria esistenza andata rovinosamente in frantumi. Si comincia con Always in My Head, ballata d'apertura in cui emerge la voce flautata e trasfigurata di Martin.
Segue una delle tracce più valide di tutto il lavoro, ovvero Magic. La melodia, trascinante ed avvolgente, cattura subito l'orecchio. Si nota la commistione fra pop ed elettronica. La sonorità è elegante, il brano presenta un ritmo contagioso grazie al riff di basso. True Love sembra omaggiare i Beatles e presenta un sound notevole tutto giocato su una chitarra dominatrice assoluta della scena. Si notano anche qui gli effetti elettropop in cui si sentono emergere in maniera preponderante anche gli archi. Altra canzone che merita di essere ascoltata più volte è Midnight. Qui emergono le atmosfere oniriche, sembra di vivere notti insonni e travagliate. È la traccia più valida di tutto il disco, si sente anche l'influsso dei Radiohead. Dominano le sonorità del synth ben miscelate alla voce di Chris. Another's Arms vede la presenza di cori angelici che ci fanno cogliere ulteriori sfumature e significati sottesi. Oceans invece presenta una melodia conturbante. A Sky Full of Stars dimostra l'estrema versatilità del gruppo nel padroneggiare più generi musicali, si tratta infatti dell'episodio più dance dell'opera. A concludere il tutto è l'essenziale O, costruita sul suono del pianoforte.
Ghost Stories, nel percorso musicale dei Coldplay, può essere considerato album di transizione, in cui le sonorità sono ben costruite e i generi diversi accostati in maniera pertinente. L'unica pecca è che forse nel progetto del concept, pur costruendo melodie coinvolgenti e ben riuscite, il gruppo non ha saputo mettere in risalto la variazione dei sentimenti in quell'intimismo da loro cantato: forse si sarebbe potuto dare più spazio alla trattazione dell'amore, della passione, del dolore dovuto alla perdita.