Magazine Cinema
Origine: USA
Anno: 1989
Durata: 108'
La trama (con parole mie): sono passati cinque anni dalle imprese che portarono i Ghostbusters a salvare New York, e per gli ormai ex acchiappafantasmi le cose non vanno proprio a gonfie vele. Peter Venkman si è ridotto a condurre programmi televisivi di quart'ordine, Egon Spengler ha aperto una libreria dell'occulto insieme al vecchio amico Ray Stantz, che nel tempo libero si diletta nell'intrattenimento alle feste per bambini insieme al quarto moschettiere dei flussi da non incrociare mai, Winston Zeddemore.Quando Dana, ex di Peter nonchè amica storica del gruppo, chiede aiuto, Egon e Ray accorrono, dando inizio ad una serie di eventi che culminerà nella scoperta di un fiume di melma ectoplasmatica che scorre sotto la città e nel confronto tra i nostri cacciatori di spiriti e l'incarnazione di un tiranno Est europeo di qualche centinaio di anni prima, il temibile Vigo.
Questo post partecipa alle celebrazioni decisamente sovrannaturali del Bill Murray Day.
Erano gli ultimi scampoli di anni ottanta, quando l'allora bambino Ford cominciava ad assaporare le prime aspettative da visione in sala: ricordo, in questo senso, Rocky IV visto con mio padre e lo spavento alla morte di Apollo così come Chi ha incastrato Roger Rabbit?, quando con la più giovane delle mie zie arrivammo al pelo per l'inizio della proiezione.
E Ghostbusters 2.Avevo amato alla follia - e visto almeno un centinaio di volte con mio fratello - il primo capitolo delle avventure degli acchiappafantasmi, cult personale ancora oggi ed arrivato nell'allora casa Ford direttamente in vhs, dunque l'hype per il sequel al momento dell'annuncio salì letteralmente alle stelle, tanto che ricordo addirittura che conservai l'intervista agli attori trovata sulle pagine di TV, Sorrisi e canzoni.E ricordo che, complici un Bill Murray scatenato ed un cattivo dal look in bilico tra il trash ed il temibile, uscii clamorosamente soddisfatto dalla sala nonostante già allora avessi avuto l'impressione di aver assistito ad una sorta di copia del primo film con l'aggiunta della questione melma, spassoso ingrediente che richiamava la bava degli ectoplasmi del giro di giostra precedente.Certo, a livello cinematografico, ora che posso ragionare a mente fredda, siamo ben lontani dal supercult che lanciò Venkman e soci nell'Olimpo dei personaggi indimenticabili di un decennio indimenticabile, eppure sequenze come il trionfale arrivo a Manhattan della Statua della Libertà guidata grazie alla suddetta melma e ad un joystick sulle note di Jackie Wilson è ancora un piacevole momento di intrattenimento, così come gli scambi a senso unico tra Bill Murray ed il dipinto di Vigo durante il "servizio fotografico" organizzato dai Ghostbusters.Del resto, e su questo non c'è mai stato dubbio alcuno, primo o secondo capitolo poco importa, il charachter cui presta volto ed ironia proprio il nostro festeggiato viaggia sicuro almeno una spanna su tutti gli altri, e fin dai tempi in cui consideravo Bill Murray una sorta di zio single e fuori dagli schemi riesce a rappresentarlo al meglio, neanche il buon Venkman fosse una sorta di antesignano di quelli che sarebbero diventati i ruoli simbolo passati e presenti dell'attore.In tempi in cui si vocifera di un ipotetico terzo capitolo della saga - che pare stia incontrando enormi difficoltà di realizzazione - la nostalgia per quegli anni in cui nessuno si sarebbe lamentato troppo di un sequel ricalcato dall'originale, divertito e divertente, retto da un gruppo di attori e caratteristi in perfetta sintonia, è molta, ed il desiderio di provare di nuovo il brivido dello zaino protonico o dello sparamelma si fa sentire neanche fosse un colpo di fulmine.Certo, non staremo parlando del miglior Bill Murray di sempre, o di una pietra miliare del genere e del Cinema, ma averne anche ora, di pellicole come questa: dunque mi viene da chiedere, "se piove merda, e qualcuno deve metterci un ombrello, chi chiamerai?".Io non ho dubbi.Il vecchio zio Bill con i suoi compari, ovviamente.
MrFord
Incrociano i flussi con il sottoscritto per il mitico Bill anche i blog:
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