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Ghostbusters, 30esimo anniversario dalla nascita di un mito

Creato il 05 agosto 2014 da Nicola933
di Michele Giacci Ghostbusters, 30esimo anniversario dalla nascita di un mito - 5 agosto 2014

1175_ghostbusters-poster-1333238644Di Michele Giacci. Scritto ed interpretato da Dan Aykroyd, Ghostbusters originariamente fu concepito come una pellicola futuristica dall’impianto epico, dove le squadre di acchiappafantasmi combattevano decine di mostri giganteschi. Il budget stimato per la produzione si aggirava intorno ai 300 milioni di dollari (e stiamo parlando del 1984). Ivan Reitman decise di chiamare Harold Ramis per completare un progetto più breve, meno impegnativo e soprattutto più economico, restituendo la storia ai giorni nostri. A causa di dissensi con la TV Filmation, che aveva prodotto un decennio prima l’omonima serie tv, venne considerato per il film il titolo “Ghoststoppers” come alternativa. Per fortuna, i problemi di copyright si risolsero e la Filmation produsse un sequel animato della serie tv, chiamato Filmation’s Ghostbusters mentre successivamente la Columbia produsse una serie di cartoni ispirati al film di Reitman dal titolo The Real Ghostbusters.

I tre ricercatori in parapsicologia, capitanati dal Dr. Peter Venkman (Bill Murray) videro la luce di New York esattamente 30 anni fa, entrando ben presto nel cuore di tutti. L’impasto di Ghostbusters è di quelli buoni, dalla difficile interpretazione come quasi tutti i fenomeni cinematografici di quegli anni. Vera e propria magia del cinema creata con lo spirito di voler divertire nel più originale dei modi e finendo per diventare un marchio impossibile da replicare.

Oltre ai già citati Dan Aykroyd, Bill Murray e il compianto Harold Ramis, Ernie HudsonRick Moranis e Annie Potts completano un cast fluido dall’umorismo del tutto sincero e asciutto che poteva vantare su un carico di battute divertenti e intelligenti in sostituzione delle solite gag visive. La Ghostbusters mania colpì chiunque e ha continuato a farlo per tutti questi lunghi 30 anni, che ne hanno fatto letteralmente un classico della commedia, ancora divertente da guardare nonostante lo stile e gli effetti speciali ormai datati che però donano quel famoso tocco magico alla pellicola.

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Sono proprio quegli effetti visivi a creare momenti più tangibili di quelli cui siamo stati abituati a vedere negli ultimi anni di blockbuster. Sequenze come quella delle uova impazzite che friggono sul bancone della cucina o le braccia bestiali che vengono fuori attraverso una poltrona sono di un realismo unico. Così come il livello di recitazione, azione, narrazione e umorismo. Di solito siamo portati a non vedere di buon occhio film che da piccoli amavamo, Ghostbusters è diverso. Oramai adulti, chi può vantare sul documento di identità i natali nel decennio degli ’80, riusciamo a meravigliarci e divertirci ancora una volta, come la prima volta in cui sentimmo risuonare la sirena e il tema musicale più famoso di quella generazione.

Ghostbusters è una commedia su tre ragazzi che studiano i fantasmi e risparmiano New York City da una terribile fine per mano di uno spirito maligno. C’è ben poco da prendere sul serio il film, soprattutto quando diventa chiaro che la risata è il suo intento principale dall’inizio alla fine. Eppure all’interno della storia i riferimenti culturali sorgono, provocando anche qualche riflessione da parte dei protagonisti sul cristianesimo, definito semplicemente come un antico mito. Ogni riferimento nasce spontaneo quando, seppur in maniera divertita e grottesca, si parla dello scontro tra bene e male.

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Il genio comico di Murray, Aykroyd e Ramis, affiancato all’idea intrigante ed originale degli acchiappafantasmi (quegli zaini protonici sono quasi più irresistibili di una spada laser di Star Wars), rendono il film un cult potentissimo. I personaggi si beccano a vicenda come dei moderni Fratelli Marx, comandati dal talentuoso umorismo impassibile di Bill Murray che con una sola battuta, citazione della storica frase di Caio Giulio Cesare, divenne una leggenda vivente: “venimmo, vedemmo e lo inculammo”

Indimenticabile la segretaria Janine che schiaccia il pulsante dell’allarme e grida: ”Ne abbiamo uno!!!” per poi assistere alle manovre nel traffico newyorkese della Ecto-1 (chi non ne ha desiderata una?). E poi Sigourney Weaver, che scoprimmo essere una gnocca da paura, Gozer il Gozeriano”Mirate sotto la spazzola!” -, l’omino di Marshmellow alto 45 metri tanto tenero e per niente innocuo e l’immortale fantasmino verde e ciccione Slimer, divenuto l’amico di tutti:

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Ray: Spengler, sono con Venkman. L’ha smerdato!
Egon: Splendido, Ray! Serbamene un campione!

Naturalmente nessuno dimenticherà mai il logo storico del film che da piccoli vedevamo appiccicato sul retro arrugginito delle Fiat Uno, sui pali della luce e che disegnavamo sugli zaini da sfoggiare a scuola. Più che una commedia un vero e proprio manuale di sopravvivenza che ha addestrato due generazioni e continuerà a farlo ancora a lungo, che ha reso meno pauroso il buio e il terrore dell’armadio infestato e più di ogni altra cosa ora sappiamo che quando ci troviamo di fronte ad un ectoplasma la regola più importante è:

Mai incrociare i flussi!


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