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Già veggia, per mezzul perdere o lulla,

Creato il 29 luglio 2013 da Unostudioingiallo @1StudioInGiallo

Già veggia, per mezzul perdere o lulla,

Illustrazione di Gustave Doré.

com’io vidi un, così non si pertugia,rotto dal mento infin dove si trulla.Tra le gambe pendevan le minugia;la corata pareva e ’l tristo saccoche merda fa di quel che si trangugia. Mentre che tutto in lui veder m'attacco,guardommi e con le man s'aperse il petto,dicendo: "Or vedi com'io mi dilacco! vedi come storpiato è Mäometto!Dinanzi a me sen va piangendo Alì,fesso nel volto dal mento al ciuffetto. E tutti li altri che tu vedi qui,seminator di scandalo e di scismafuor vivi, e però son fessi così. Un diavolo è qua dietro che n’accismasì crudelmente, al taglio de la spadarimettendo ciascun di questa risma, quand’avem volta la dolente strada;però che le ferite son richiuseprima ch’altri dinanzi li rivada.

Dante Alighieri, La Divina CommediaInferno, Canto XXVIII


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