Aether & Hemera. My Place in the World, 2010
La caduta nel tempo
Emile Cioran
“Non è bene che l’uomo si ricordi a ogni istante di essere uomo. Già è male concentrare l’attenzione su se stessi; ma è peggio ancora concentrarla sulla specie, con un zelo da ossessi: significa attribuire alle miserie arbitrarie dell’introspezione un fondamento oggettivo e una giustificazione filosofica. Finché ci si limita a torturare il proprio io, si può sempre pensare che si ceda a un capriccio; ma quando tutti gli io diventano il centro di una rimuginazione senza fine, indirettamente si ritrovano generalizzati gli inconvenienti della propria condizione ed eretto a norma, a caso universale, il proprio accidente. “
Alfredo Jaar, 1+1+1, 1987
“Per cominciare, è stato un errore mettere sullo stesso piano affermazione e negazione. Negare, ne conveniamo, significa affermare all’inverso. C’è però qualcosa di più nella negazione, un supplemento di ansia, una volontà di distinguersi e quasi un elemento antinaturale. La natura, se conoscesse se stessa e potesse sollevarsi fino alla formula, elaborerebbe una successione interminabile di giudizi di esistenza. Soltanto lo spirito possiede la facoltà di rifiutare ciò che è e di amare ciò che non è, esso solo produce, esso solo fabbrica assenza”.
Christian Boltanski, Museo per la Memoria di Ustica, Bologna
“Finché si sta bene, non si esiste. Più esattamente: non si sa di esistere. (…)
Nessun dolore è irreale: il dolore esisterebbe anche se il mondo non esistesse.”
Jannis Kounellis, Senza titolo,2003
“Io accumulo passato, non cesso di fabbricarne e di precipitarvi il presente, senza dargli la possibilità di esaurire la sua stessa durata. Vivere significa subire la magia del possibile; ma quando si scorge nel possibile stesso un passato a venire, tutto diventa virtualmente passato, e non vi è più né presente né futuro. (…)
Gli altri cadono nel tempo; io invece sono caduto dal tempo. ”
Philip Glass, The Poet Acts