«Il contributo che abbiamo chiesto alla Rai è legato ad una situazione di emergenza e non all'idea che ha il governo per il servizio pubblico. Il governo punta a rafforzare il ruolo della Rai e per questo la mia proposta è di anticipare la discussione sul rinnovo della concessione e confrontarsi subito nel merito».
Così il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, si è espresso all'assemblea pubblica dell'Usigrai, nel corso della quale è stato oggetto di diverse critiche e contestazioni da parte di alcuni dei presenti.
«La mia proposta è di stabilire quando si rinnova il contratto di servizio il corrispettivo che la Rai deve avere per i tre anni successivi - ha proseguito -, indicando quindi l'importo annuale dei trasferimenti. Quanto alle sedi regionali, non mi aspetto chiusure e accorpamenti, perchè il governo ha semplicemente tolto l'obbligo di presenza della Rai in ogni territorio. Ora spetta alla Rai saper mettere a frutto quelle risorse e valorizzare quegli asset».
In merito alla cessione di una quota minoritaria di Raiway, il sottosegretario ha spiegato che «è un'anticipazione di una questione di cui si stava già parlando. Non c'è nessuna svendita e nessuna perdita di controllo». Giacomelli, ribadendo ancora l'intento del governo di rafforzare la Rai, ha sottolineato come l'esecutivo abbia già deciso di «mettere da parte ogni idea di gara in vista della concessione del 2016, chiarendo che si tratta di un rinnovo per la tv pubblica» e abbia «stabilito che il servizio pubblico non è parcellizzabile, accantonando il cosiddetto bollino blu».
Giacomelli ha quindi spiegato che negli obiettivi del governo c'è la riforma del canone che garantisca «l'equità e la lotta all'evasione» e spiegato che, in vista della concessione, si affronterà anche il tema della riforma della governance per una minore invadenza della politica.
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