«Vi rendete conto -aggiunge- che accordi stringe Netflix. Stanno alzando un muro pazzesco per internet, non sarà più accessibile: ci vorranno tanti soldi e dunque le risorse vanno messe insieme». E sull'ipotesi di un neocolonialismo degli americani, avanzata da Fedele Confalonieri, Giacomelli spiega: «Mi sembra eccessivo e poi Mediaset non stava per accogliere gli arabi di Al Jazeera? I timori, però, sono concreti. Avreste mai immaginato una sintonia anche industriale tra la famiglia di Berlusconi e il gruppo di Carlo De Benedetti?»
«Io voglio dire soltanto - precisa Giacomelli- che adesso ci vuole un piano nazionale, seguire una logica di sistema Italia. Perché ciascuno di questi attori no regge più la concorrenza se non allarga le proprie competenze. La tv sarà senza antenne tra un pò di anni. Le risorse pubblicitarie vanno in direzione Google, Netflix, colossi americani. Io considero Mediaset e Sky due risorse straordinarie per l'Italia. E preciso: nel patto del Nazareno non esistono clausole per il Biscione».
Giacomelli assicura poi che la Rai sarà riformata «in autunno. Ci stiamo lavorando: avremo una struttura di gestione più snella e più attenta al prodotto e avremo un nuovo meccanismo per il canone d'abbonamento. La Rai deve fare servizio pubblico, deve essere una fabbrica culturale, basta con questa palude: le professionalità ci sono e la morsa politica sarà eliminata. Daremo più soldi con il canone, poi niente scuse».