In vista di una riforma che avrà tra i pilastri il fatto che «i contribuiti pubblici non andranno più agli operatori di rete ma agli editori» a patto che questi ultimi rispettino dei parametri precisi, tra cui quello dell'occupazione.
Intervenendo al RadioTv Forum di Aeranti-Corallo, Giacomelli ha spiegato come «in questi anni è mancato una visione strategica» del settore dove si sono manifestate «troppe incertezze e ambiguità» anche nell'uso delle frequenze:
«è stato imbarazzante incontrare il vicepresidente dell'Itu e sentire che noi e l'Iran siamo gli unici paesi 'sotto processo' a livello internazionale proprio a causa delle troppe interferenze verso altri paesi come Croazia, Slovenia, Malta e Francia. Proponiamo alle tv locali un patto ma senza sconti, senza retropensieri, senza le ambiguità del passato: proponiamo di fare quel coordinamento che non è mai stato fatto per arrivare a iscrivere tutti i multiplex locali e nazionali al registro di Ginevra», ha concluso il sottosegretario.