Giacomo Balla coloratissimo e luminosissimo – Bologna 11-05-2013

Creato il 13 maggio 2013 da Maxscorda @MaxScorda

13 maggio 2013 Lascia un commento

Che del futurismo si parli ancora oggi dopo oltre un secolo e che lo si faccia in virtu’ di una sua attualita’ piu’ che mai consolidata, e’ un dato di fatto ormai appurato.
Invito ad usare i miei post precedenti come punto di partenza per analizzare cio’ che fu il movimento e in cosa ha saputo trasformarsi, quale forza vi stata in una filosofia, perche’ di filosofia serve parlare, della quale solo oggigiorno e’ possibile iniziare ad intravedere la portata storica e culturale.
Il futurismo fu parola, anzi anti-parola, balzo in inedita dimensione sintattica per nuove idee ma nel contempo percorse trasversalmente tutte le arti con la medesima forza con la quale ha attraversato il mondo delle idee.
Nella pittura lascio’  tracce importanti, seminali, fu transnazionale, fenomenale ed avvincente e se si pensa all’arte futurista, non si puo’ prescindere da Giacomo Balla, percio’ viene da se’ che non si possa mancare l’appuntamento alla Galleria Cinquantasei di Bologna per nessun motivo al mondo.
Dal 6 Aprile al 1 Giugno saranno esposti trentacinque collage su circa un’ottantina esistenti, che l’artista in  gran parte produsse negli anni attorno la Prima Guerra Mondiale, potendo cosi’ esprimere forme, quindi concetti astratti che ben si adattavano al futurismo e che altrettanto bene s’inserivano in un contesto informale che con cubismo e suprematismo tra gli altri, hanno dato lustro e sintesi al periodo. Come suggerisce il titolo della mostra, luce e colore la fanno da padroni, potenti rafforzano le forme protese come lampi d’energia fulgidi e vigorosi, del resto unico possibile connubio per dare corpo ad un’idea che sulla velocita’ fondava le proprie premesse.
Vedere questo Balla significa entrare concretamente e con forza nel segno che vuole essere pensiero e suono, giuramento e dedizione ad un movimento, quello futurista e ai suoi dettami.
L’incanto di forme e contrasti e’ immediato, i rimandi ad altri artisti viaggiano rapidi sull’onda dello Zeitgeist, nell’unicita’ del lavoro di Balla che compenetrando i materiali e i colori, inventa un modo di delineare le forme.
Non serve aggiungere altro per capire la portata di una mostra come questa, stupirsi in fondo di una dimensione cosi’ intima e raccolta quando ci si aspetterebbe orde di visitatori ad ammirarla ma si sa, il nostro e’ un mondo strano che snobba la sostanza a favore dell’esposizione mediatica piuttosto che dell’approssimazione.
Consiglio infine l’acquisto del catalogo che oltre a fornire ampie informazioni sulle opere esposte, compendia con la vita dell’artista e le informazioni sui collage mancanti.

Sito ufficiale Galleria Cinquantasei


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