Giallo a San Bassano: mezzo milione per la palestra dalla famiglia del sindaco. Non ci sono altre priorità?

Creato il 25 aprile 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Da un lato non si può che provare simpatia per l’industria agroalimentare, che come la stessa Lameri, dovrebbe rappresentare il futuro, il punto di un’evoluzione economica non dannosa per il pianeta, dall’altro è inaccettabile che l’amministrazione venga gestita in modo così strano, con una concentrazione di potere visibile a tutti a San Bassano, dove il sindaco è la moglie del signor Lameri, lo stesso che ha provato a mettere fuori uso la mia macchina fotografica.

Che succede a San Bassano? Chi vuole informarsi sulla palestra o commentarne le tortuose vicende viene trattato come un nemico?

Non può essere un problema se vado alla palestra comunale e chiedo a un gruppo di lavoratori come mai non si vede più il cartello dei lavori che va esposto in ogni cantiere. I tre, gentilmente, mi spiegano di essere all’opera come elettricisti e idraulici per piccoli lavori necessari solo all’agibilità, e di essere stati chiamati “dallo sponsor”, cioè da Lameri, che ha versato 500mila euro al Comune perché riprendessero i lavori alla palestra.

Il gruppo Bastasprechi San Bassano ha criticato questa operazione, considerandola opaca e ponendo la domanda se si tratti di un contributo a fondo perduto o no, e dunque se debba essere restituito.

Qui interessa che le vicende amministrative siano chiare e comprensibili, che le priorità siano affrontate seriamente. Chi vinca le elezioni è una questione che riguarda gli elettori. Ma l’arroganza del potere no, l’interminabilità di un mandato elettorale no, la concentrazione dei poteri no, non fanno bene. In Comune occorrono persone preparate ma anche libere e lontane dai poteri locali.

E che poteri, in questo caso. Lameri cereals, quando ha avuto bisogno di fare una conferenza stampa contro la discarica d’amianto, ha parlato dalla sede dell’assoindustriali di Cremona. E’ uno dei gruppi industriali più forti del comparto agro-alimentare in provincia, con 190 dipendenti se non di più, e un fatturato elevato, utili ogni anno, anche milionari.

San Bassano ha subito l’assalto della discarica d’amianto, dopo un’altra discarica non lontana, realizzata anni fa a Corte Madama di Castelleone. La reazione è un irrigidimento autoritario? Il sindaco non aiuta a capire, si chiude, polemizza invece di spiegare.

Qualcuno potrebbe pensare “ma che importa San Bassano, è un piccolo paese”. No. I cittadini di San Bassano non sono di serie B. Il potere si esercita sui territori, su ogni palmo di terreno, su ogni euro, su ogni rapporto di lavoro e di forza, su ogni casa, in ogni rapporto interpersonale, fra ogni Comune e i suoi abitanti, fra imprese private e pubblica amministrazione. E il potere non può escludere, discriminare, appartenere a pochi ed essere gestito in modo opaco e dubbioso.

Il sindaco Cesira Bassanetti, contattata per telefono, ha rifiutato di fare commenti qualche giorno fa, ma aveva espresso la propria posizione in un lungo comunicato, respingendo le accuse di Giorgio Riboldi. Anche questo comunicato sarà pubblicato.

Il sindaco ha annunciato l’inaugurazione della palestra prima delle elezioni.

Per la verità la palestra non potrà essere completata, salvo clamorose sorprese. Gli spogliatoi non ci sono, il cantiere è sospeso, non c’è, si fanno ora solo opere minori, come risulta da video e foto.

Di nuovo, pare strano che in un periodo di pesanti disuguaglianze si investano 500mila euro per una palestra, che sarà inaugurata a metà. Si potrà entrare, camminare, festeggiare, ma non certo allenarsi né gareggiare.

Lo sport fa bene, ma la popolazione anziana è numerosa, i precari, i nuovi poveri, i senza lavoro, le persone in grave difficoltà sono molte in provincia e meritano uno sforzo in più.

Queste sono scelte che riguardano l’amministrazione, non chi dà notizie. Se il sindaco avesse accettato di rispondere avrebbe potuto dire perché concentrare gli sforzi sulla palestra, ad esempio. Forse ci sono altri problemi e forse il sindaco sa bene come affrontarli.

Si farà dunque prima delle elezioni un’inaugurazione di mezza palestra. Perché? San Bassano ha proprio bisogno di quest’opera? Di null’altro? E perché proprio il marito dona (o presta?) 500mila euro, non poco, per far ripartire un cantiere fermo da tempo. Non c’era altro da fare a San Bassano?

Qui non si dice chi votare o che cosa fare, non servirebbe nemmeno e non è per niente compito di un diario aperto come questo. Qui si pongono domande e si cerca di comprendere. San Bassano è il paradiso? Non sembra. Ci sono problemi seri, più importanti della costosa palestra, col suo cantiere che dura anni e anni?


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