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Giampiero Amandola, il giornalista razzista? No, solo un «mostro» spassoso

Creato il 27 ottobre 2012 da Webmonster @mariomonfrecola

Ore 6,30 del mattino, fuori è ancora buio.

Difronte lo specchio del bagno, osservo la mia immagine riflessa e ancora intontito dal sonno sbatto le palpebre per riprendermi. Un filo di barba bianca si fa strada sul viso, con il palmo della mano accarezzo il volto ruvido e bisbiglio indeciso: «mi devo radere».

Poi, fiero, mi ricordo di essere napoletano e rinuncio.

Dopo colazione porgo tutti gli utensili mangerecci nel lavandino; li guardo e penso: «conviene lavare tutto prima che vada». Ancora una volta la mia mente si illumina: sono napoletano, posso evitare.

Esco per recarmi al lavoro, la vecchia Skoda attende impaziente pronta al combattimento giornaliero. E’ piena di graffi, la carrozzeria rievoca la lavagna di un matematico dopo la dimostrazione del teorema di Tartaglia.

Ogni segno una ferita di guerra cittadina.

Scruto il bolide, qualcuno in vena di scherzi ha lasciato un originale messaggio sul cofano: “PULISCIMI!”. Non la porto in un autolavaggio dal lontano 2001, anno d’acquisto. Sconfortato sussurro: «forse è giunto il tempo».

E’ solo l’esitazione di un istante, mi riprendo ed il momento di debolezza viene spazzato via. L’azzurro del cielo mi ricorda che sono napoletano, la malsana idea igienistica è ricacciata negli inferi.

 

Giampiero Amandola, il giornalista razzista

 

Al giorno d’oggi, ammettiamolo, non è facile essere napoletano: in un periodo nel quale i privilegi sono osteggiati, le caste combattute, i ricchi tassati e gli evasori ricercati, il partenopeo viene quotidianamente buttato al rogo e sottoposto ad ogni genere di gogna mediatica.

Io sono nato a Napoli e – dopo quarantuno di onorato servizio – continuo a vivere e lavorare nella mia città natale.

Giampiero Amandola, il giornalista RAI del TGR Piemonte, è l’ultimo «mostro» in ordine di tempo che ha denunciato la nostra presunta diversità.

Sono convinto che le parole del triste cronista RAI siano state fraintese: possibile che tutti i napoletani puzzano? Quindi anche la mia vicina di casa, il portiere del palazzo, il barista ed il capoufficio puzzano?

Ma soprattutto, anche io puzzo?

Non posso credere che Amandola sia un volgare razzista, sono ottimista e voglio aver fiducia invece nella sua buona fede.

E allora, il suo “i napoletani puzzano”, lo riconosco, mi ha colpito in prima persona.
Amandola, con il suo sfogo, ha cambiato la mia vita ed oggi sono un uomo diverso, forse migliore : mi rado tutte le mattine, dopo colazione pulisco l’intera cucina prima di uscire e la mia Skoda è un salotto immacolato.

Poi, quando sono abbattuto, ripenso alle parole di Amandola e sghignazzo: in fin dei conti non tutti i «mostri» sono cattivi, alcuni sono talmente assurdi da far ridere.

 

MMo



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