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Gian Paolo Vanoli: “I vaccini creano omosessualità”

Creato il 24 marzo 2013 da Webnewsman @lenews1

Gian Paolo Vanoli, il grillino omofoboGian Paolo Vanoli, il grillino omofobo

Dopo le dichiarazioni rilasciate da Gian Paolo Vanoli, il 72enne grillino che si definisce “Consulente in Scienza della Nutrizione e Medicina Naturale", in un’intervista a Vice.com sul tema dell’omosessualità, è chiaro che quello di cui ci dobbiamo preoccupare, non è tanto se quest’uomo debba o meno essere espulso dal partito (il quale prende le distanze dalle sue affermazioni), quanto l’assurdità di quanto ha dichiarato. 

Alla domanda: “I vaccini ti fanno diventare gay?”, Vanoli ha risposto così: . Quando il vaccino viene introdotto nel bambino, questo poi cresce e cerca di trovare una propria personalità, e se questa viene inibita dal mercurio o dalle sostanze vaccinali che si introducono nel cervello diventa gay. Il problema lo sentiremo soprattutto nelle prossime generazioni, perché quando abbiamo un omosessuale che genera una figliolanza questi si porteranno dietro il DNA dell’ammalamento del genitore. Perché l’omosessualità è una malattia, anche se l’OMS (l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr) ha deciso che non lo è. Chissenefrega! La realtà è che è così. Ogni vaccinazione produce omosessualità, perché impedisce la formazione della personalità. È una microforma di autismo, se vogliamo. Lei vedrà quanti omosessuali ci saranno nelle prossime generazioni, sarà un disastro”.

Parole choccanti, vergognose, piene di odio, che fanno rabbrividire, ma non troppo sorprendenti. Infatti, in Italia, purtroppo, c’è troppa ignoranza sulla materia, perché la maggior parte dei cittadini preferisce limitarsi ai classici pregiudizi piuttosto che documentarsi sull’argomento.

“Il nostro Paese con i suoi vecchi bigotti tradizionalisti, anziché progredire come la maggior parte degli altri Stati, regredisce, ed è un peccato. È davvero difficile far cambiare idea alla gente. Molti, infatti, preferiscono sguazzare nella solita melma piuttosto che liberarsi da essa e cercare nuovi orizzonti” così commenta, indignato, un giovane gay romano di 24 anni, L.D., che si è sentito particolarmente toccato dalle dure sentenze sputate contro gli omosessuali.

Come dargli torto, se si considerano alcuni fatti evidenti: il primo, che l’omosessualità non rientra più nell’elenco delle malattie mentali dal 1990, il secondo, che la stessa è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “una variante naturale del comportamento sessuale umano”, e il terzo, che l’associazione American Academy of Pediatrics, non solo è a favore dei matrimoni tra individui dello stesso sesso, ma ha appoggiato la battaglia con cui gli omosessuali chiedevano di poter adottare un bambino.


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