Gianluca di Venanzo direttore generale alla guida di Despar Italiadi Antonio Bruno
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Di Venanzo un uomo di 47anni che dal novembre 2007 è responsabile della divisione per lo sviluppo dei prodotti a marchio Despar, e dal marzo 2009 è a capo del coordinamento e dell’ottimizzazione di tutte le attività operative e progettuali del Gruppo. La Despar farà in modo che i prodotti siano consumati nella stessa Regione in cui vengono prodotti, la Despar farà in modo che le Aziende che la forniscono siano Biologiche con produzioni locali che realizzano il 12% in meno di Anidride Carbonica. Da quello che ha detto Gianluca di Venanzo mi è sembrato di ascoltare i discorsi dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali del Salento leccese e per questo che mi è sembrato di parlare con un collega.
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Ci sono persone che hanno da raccontare una storia. Ma ci sono persone che hanno una storia che può cambiare la tua vita. Uno di questi uomini l'ho incontrato a Lecce, in un Convegno ed è Gianluca di Venanzo è il nuovo direttore generale di Despar Servizi.
Di Venanzo un uomo di 47anni che dal novembre 2007 è responsabile della divisione per lo sviluppo dei prodotti a marchio Despar, e dal marzo 2009 è a capo del coordinamento e dell’ottimizzazione di tutte le attività operative e progettuali del Gruppo. In particolare, si occupa della realizzazione del piano industriale triennale 2008-2010 per lo sviluppo del brand Despar, di cui ha già coordinato l’elaborazione. Perché quest'uomo che guida un grande gruppo della Grande distribuzione Organizzata è importante per il territorio del Salento leccese? Lo so è una bella domanda, ma avrai una risposta se che avrai la pazienza di leggere ciò che scriverò nei prossimi istanti che i tuoi occhi scorreranno la linea che si torce per formare i simboli che sono le lettere che uno dopo l'altra firmano le parole che risuonano nella tua mente.
E' un uomo pratico, diretto, che ha origini nel Salento leccese, una delle sue nonne era di queste parti andò ad insegnare a Brescia, quest'uomo ci parla della sua creazione: le private label della Despar. Lo so, lo so ti stai spazientendo, non sai che cavolo sono le private label? Allora te lo spiego io: le Private label o marche private, sono prodotti o servizi solitamente realizzati o forniti da società terze (fornitore di marca industriale o terzista vera e propria) e venduti con il marchio della società che vende oppure offre il prodotto servizio che poi è il Distributore. Nel passato erano anche chiamati "white label" (etichette bianche) in quanto la marca offerta da Sainsbury (catena di supermercati inglese) era appunto un'etichetta bianca su cui era scritto il semplice nome del prodotto. Che mattacchioni gli inglesi vero? Per i prodotti agroalimentari vedere una bella etichetta bianca con su scritto Angurie di Nardò o Peperoni di Alezio o Insalata di San Cesario di Lecce è un bel vedere, a patto che uno sia tranquillo della sicurezza di quel prodotto e della sua provenienza. Ecco il nostro amico Gianluca di Venanzo e per almeno il 25% del suo patrimonio genetico, conterraneo, si è inventato le Private label o marche private della DESPAR: il prodotto a marchio dell'insegna!
Gianluca di Venanzo continua la sua narrazione affermando che la Puglia è molto importante per l'agroalimentare, è la regione italiana in cui si produce la maggior parte del prodotto.
E negli ultimi 20 anni la Gdo (Grande distribuzione organizzata) ha preso questo prodotto agroalimentare e l'ha venduto alle persone che sono passate dai loro punti vendita sparsi negli 8.000 e più Comuni d'Italia dopo aver parcheggiato nell'ampio piazzale la macchine e aver inforcato un carrello solo a patto di averci infilato dentro una moneta da 1 o 2 euro.
Ma le cose non sono mai sempre uguali a se stesse, le cose cambiano, stanno cambiando anche i gusti e le inclinazioni delle persone che vanno per Ipermercati!
Gianluca di Venanzo afferma che adesso il consumatore chiede cose diverse, e quali cose chiede? Non ti innervosire ogni volta che ti faccio una domanda! Sei impaziente e il mio amico Orazio mi ricorda sempre che il suo Professore di Chimica lo avvisava della circostanza che, in genere, i precipitati sono sempre velenosi!
Oggi le persone umane che per gli Architetti sono abitanti, per i professionisti sono clienti e per la Gdo (Grande distribuzione organizzata) sono consumatori, e che per noi invece restano sempre persone umane, chiedono che i prodotti agroalimentari siano locali e tipici. Capite? Non lo sta dicendo uno dei tanti Guru che hanno l'obiettivo di costituire una setta per salvare il pianeta, non lo stanno chiedendo i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali del Salento leccese, lo sta dicendo un Manager, un uomo di successo che si interessa di commercio che ha scalato tutte le classifiche e che è destinato a chissà quali altri più prestigiosi risultati e che, proprio per questo motivo, fa il suoi lavoro: intercettare la richiesta delle persone per poterle poi accontentarle vendendogli ciò che cercano. Gianluca di Venanzo precisa che questo è un messaggio lanciato dalle persone umane che lui, per lavoro, chiama consumatori.
Sono le stesse persone umane che hanno cambiato il loro comportamento nei riguardi della Grande distribuzione organizzata (Gdo): vanno meno volte a fare la spesa, non vanno sempre allo stesso Ipermercato ma lo cambiano spessissimo, si muovono da casa se ci sono delle promozioni dei prodotti, e soprattutto comprano sempre di più le Private label o marche private cioè il prodotto a marchio dell'insegna!
E questa affermazione di Gianluca di Venanzo deriva dai dati che hanno visto tutti i Canali distributivi che hanno venduto di meno per tutto il 2009 e che continuano a vendere meno anche in questo primo semestre 2010.
Tutti hanno venduto meno e invece le Private label o marche private cioè il prodotto a marchio dell'insegna ha venduto di più! La Despar di Gianluca di Venanzo vende il 63% dell'agroalimentare sotto la forma delle Private label o marche private cioè il prodotto a marchio dell'insegna con picchi dell'80 – 90%!
Io voglio darvi un altro dato relativo alla quarta gamma e cioè quelle preparazioni di prodotti ortofrutticoli freschi, mondati dalle parti non utilizzabili, tagliati, lavati, asciugati, imballati in buste o vaschette di plastica e venduti in banco refrigerato. E' più difficile scriverlo che farlo, la mia mamma o mia moglie quando preparano l'insalata o i prodotti ortofrutticoli, fanno meno sforzo. Bene questi prodotti che hanno un alto contenuto di servizio vengono venduti a Euro 7,6 al chilo contro il costo di Euro 1,6 del prodotto così com'è! Capite amici miei? Pulire un chilo di insalata e imbustarla costa 5 Euro! Quanti di voi stanno saltando sulla sedia in questo momento! Invece Gianluca di Venanzo ci ha fornito questo dato in maniera con un candore e con una tranquillità olimpica da fare invidia al più imperturbabile delle persone: come diceva Seneca “ L'uomo saggio è pieno di gioia, ilare ed estremamente calmo, imperturbabile; vive da pari a pari con gli dei.” E il nostro imperturbabile Gianluca di Venanzo ci regala, come un dato assolutamente digerito da quelli che acquistano la IV gamma, il sonante prezzo di 7,6 Euro al chilo! E' così! Lo chiamano "driver d'acquisto" e anche "traino d'acquisto" sarebbe invece corretto “purchase driver” in italiano fattore d'acquisto. Essenzialmente si tratta di un qualcosa che ci spinge all'acquisto, può essere riferito ad un prodotto ma anche ad un acquirente, nel senso di "fattore che guida l'acquirente nella scelta" (nella fattispecie si tratta della scelta della IV Gamma). Bene il “purchase driver” in italiano fattore d'acquisto che spinge ai piatti pronti “non abbiamo tempo, siamo così presi, abbiamo tanto da fare”è così potente da aver determinato un aumento del 7,7% di vendite.
Sempre da Gianluca di Venanzo apprendiamo che la vendita del prodotto biologico in Despar va fortissimo e si tratta sempre di Private label o marche private cioè il prodotto a marchio dell'insegna. L'unico accorgimento è stato quello di segmentare il mercato e soddisfare i bisogni latenti. Pensate che Gianluca di Venanzo ha citato il filosofo Ludwig Feuerbach che scriveva “noi siamo ciò che mangiamo” e questo è un“purchase driver” cioè il fattore d'acquisto che si traduce in acquisti di 15 milioni di persone (per Gianluca di Venanzo acquirenti) e 13 milioni delle quali si indirizzano alle Private label o marche private cioè il prodotto a marchio dell'insegna e tra questi sempre più del segmento alto, ovvero anche i ricchi “piangono” e comprano a prezzi stracciati!
Despar altro non è che un'associazione di dettaglianti che hanno fatto sistema e che hanno capito i “purchase driver” o ifattore d'acquisto degli italiani che sono:
più tempo per se stessi e meno tempo da dare alla cucina che spinge all'acquisto risultato: la IV gamma
Non costa poi così tanto: Anche i ricchi piangono e comprano bio a buon prezzo
E poi i prodotti funzionali che sono alimenti freschi o trasformati che hanno proprietà benefiche sulla salute indipendentemente dal loro valore nutrizionale. Il termine è stato coniato in Giappone negli anni '80. Un esempio di alimento funzionale sono lo yogurt e altri prodotti fermentati, per il loro contenuto in probiotici, microrganismi vivi con benefico impatto sull'ospite attraverso una azione benefica sul tratto intestinale.
Gianluca di Venanzo non finisce di stupirci e ci immerge nella natura e nel creato con un filmato che ci mette direttamente in contatto con “A new green project” ovvero “Un nuovo progetto verde” che ha nelle Private label o marche private la scelta verde nel rispetto dell'ambiente. Gianluca di Venanzo ci ricorda che in Cina ci sono 1 miliardo e mezzo di persone e che nell'ultimo incontro che la Despar ha fatto a Shanghai hanno preso atto di un inquinamento in Cina che non è sostenibile. La Cina ha una velocità di sviluppo impressionante e un forte impatto ambientale. Ecco perchè Gianluca di Venanzo ha concluso che i prodotti agroalimentari venduti dalla Sua società saranno a chilometro zero, saranno prodotti Fairtrade che è il marchio di garanzia del Commercio Equo e Solidale, ecocompatibili e a basso consumo energetico. Gianluca di Venanzo conclude il suo intervento affermado che la Despar da lui guidata farà in modo che i prodotti siano consumati nella stessa Regione in cui vengono prodotti, che le Aziende che forniscono Despar sono Biologiche con produzioni locali che realizzano il 12% in meno di Anidride Carbonica. Insomma da quello che ha detto Gianluca di Venanzo mi è sembrato di ascoltare i discorsi dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali del Salento leccese e per questo che mi è sembrato di parlare con un collega. Ma poi mi chiedo: come mai non sono alla guida di un gruppo forte e potente come Despar? Ho sbagliato qualche cosa?
Gianluca di Venanzo direttore generale alla guida di Despar Italia
Creato il 12 giugno 2010 da Antoniobruno5Possono interessarti anche questi articoli :
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