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Gianluca Garrapa: le poevisioni di Leo Twitt Bloom

Creato il 30 gennaio 2011 da Viadellebelledonne
Gianluca Garrapa: le poevisioni di Leo Twitt Bloom

3. crismi e tele angolari, sì. linee e triangoli babelici, sì. babilonie di generi diversi e caos, sì. purezza di spirito senza il pandemonio, sì. cerchi e perfezione, no. cenacoli di diffrazioni acustiche, sì. foglie poche e curve obnubilanti da un vento finto_proletario senza armi, forse. sottofondo adiabatico non_reciproco, sì. gatti e gufi intrecciati di canti e santi, sì. proiezioni ancastiche precisione d'immagine apparenze sguaiate, no. falsi compromessi giochetti di strada cormorani mormoranti e stagni di lapislazzuli decisamente azzurri, sì. menefreghismo indifferenza fascismo omologazione maschilismo santa liturgia omofobia pedofilia e stato di polizia, no. godimento desiderio gioia_e_rievoluzione, forse.

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4. buona visibilità millepiedi rami climaterici previsioni materiologiche pluviali e trasecolanti taciturni: sì, dico a te. il_parole chiare e taglienti a_unico senso e che arrivano subito a tutti, immediate, come il trucco di una puttana. rami spezzati dal motore cotone metallico. rami spiazzati come un'ostia sulla lingua biforcuta di una doppia vita infrangibile doppiovetro oltre cui il ladro si difende dal rapinatore nudo. buona cancellazione di voliere in caso di manchevole spazio e un lasciarsi andare alla dittatura dell'ovatta cotone metallico e virulenta capacità di ingrassare amigdale senza naturalezza. sì, ti amo ma non al punto da non essere me stesso non al punto da non morirne non al punto da non meritare il disprezzo e lo schifo patriarcali e non al punto da non risultare fastidioso. quell'amore rassicurante che cerchi lo si baratta lo si compra il mio amore si strappa si estorce si ottiene scarificando l'epidermide della buona falsa coscienza. buona visibilità millepiedi rami [...]

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5. dava l'idea apparente di un immaginario. un vuoto tentacolare e senza via d'entrata. un incendio in pieno volto di luna. un intreccio egoistico di due egoismi. un vaniloquio disperso. un centralino emorragico. un coartante senso di voler essere in_abbandono. uno dei tanti fantasmi che ,accidenti, torna proprio mentre ne stavi stilando la fine nel catalogo degli indecisi perenni e. vedi? non sei quell'unica possibilità, che impossibilmente. e quanto c'è. e quanto c'è da dire. e quanto amore hai donato, che ritorna come un boomerang e t'investe in pieno volto. sarà la nostalgia? o la prevista previsione del futuro che non accetti già da prima, prima che sia. prima che sia passato. ama te stesso prima di amare qualcun altro e. prima che passi il passato in deflagrante futuro. il futuro con le mani nel sacco di un passato presentato in vivande di un opportuno capodanno.

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prima E poi. sci_volando E solcando cielo E cavalcando arie di dendro_assoni. prima E poi. ripulendo i propri scheletri da muffe degli armadilli. E prima E poi. piazze gremite di transumanze cosmiche quando. quando nella tua testa la festa gira. gira al contrario. cloaca clonata. prima è poi. tergiverseggiando parole per dis_arrivare al dunque E. appare buono il beato_reato. il. il conato di gomito che alza troppo il cielo per ubriacature mistiche. idio_sin_crasia. sin_crasia è dis_scrasia. prima poi e. [sai che non t'ho più dis_pensato? E che pensare è l'unico modo per dimenticare E che il ricordo è il chiodo in_fisso al parere del muro dal mutevole sguardo di pittore. quadrano diverse opposizioni: le tele di una mostra promiscua di.] prima E poi. fitte al cuore immenso che piovono casse toraciche vuote. balbuzienti. allampanate. smorte&risorte. colluse. [sai? il disamore individuale per il non_proprio_io ché amare è in fondo un baratto di idee che non possiamo dire E possiamo solo darci. E love_di quanta rozza béance? quanta vigliaccheria in questi giocolieri di situazioni disperate? E poi love_di come è facile restare soli a fissare il sole?] uomo_E_uomo. uomo_E_donna. donna_E_donna. ecco. non manca nulla. manca solo una E. E che manca. E. prima E poi. prima o poi si vive. sci_volando sviolinando corpi. anime di r_amo. l'amore è il rumore bianco dei nostri ad libitum_perché senza punti in finali di dipartite strazianti E

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325. oh ho. il tuo innocente star di parte. quel tuo qualunquismo tragi_comodo che ci ha fatto diventare i porci senza ali che siamo. oh ho. il tuo salvaguardare senza vedere il. oh ho il tuo. il tuo malevolo ghigno \ lo sguardo invidioso raso_terra \ il labbro_torturato_fra_dita a cercare soluzioni pel mini_billionaire_fai_da_te. oh ho. e la tua ascesa socio_artigianale. e il tuo non_darla_vinta. e il tuo orgoglioso onere di cittadino onusto di compravendita&d'amici. e basta. null'altro. anonimo che la morte non ti prenderà e la vita ti scorderà nell'arco d'una rosa appassente puzzolente_a tambur battente. [la tua pelle come organo di percussione è pure sordo]. oh ho. perfett'innofensivo agnellino_banderuola al vento anfibio d'acqua insipida. avvezzo a vestire panni (da anni) non tuoi. oh ho. vorresti essere il vip che non sarai, l'essere libero che non sarai. oh ho. quel volto è macchia d'umido che uno stupido fedele scambia per l'ennesimo miracolo di intelligenza. oh ho. il tuo galleggia il tuo cervello galleggia a vuoto fluttua come il fumo in osterie vecchie di ubriachi e tutto ti va bene giocando a carte ricoperte. bene. oh ho. bene. oh ho tutto ti va bene. oh ho. e continui a vivere persegui il tuo fine come un mulo sulla propria mulattiera.

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(n+1)! è ed e. l'amore oh oh l'amore. ricordi? il gioco meta_personale dell'amore? perché? è ed e. un eufemismo del cazzo. questo è il tuo amore. un eufemismo. come donna è l'eufemismo cortese di troia e omosessuale l'eufemismo conveniente di frocio. l'amore oh oh l'amore. il fuoco enne_occasionale? che non t'ha mai segnato? _un plettro serve ad amplificare una corda o a salvaguardare l'ipo_derma delle dita disavvezze a carezzar la pelle_ n) guarda ragnatele_visive: beh, non è una fiction (certo lo è la tua vita) (la mia vita è non di certo). n+1) osserva quell'immagine: non direbbe nulla ma solo il nulla cui sottrarrei di_certo vita per raffigurarmi questo nulla simile in ogni_modo alla tua vita evitata. evitata e non vissuta. povera lei povero io poveri noi, ad elemosinarti uno spropositato ego di muscolosa muffa. n) senti il rollìo di una carena: ecco sono di questo sapore i baci che reggi come un atlante senza più mitologia. n+1) ascolta e noi ignoranti infine saremo la coppia che ti adotta come un orfano di cuore e amore per il tuo muscoloso_il tuo meccanico dare&prendere - senza donare_ricevere - rif. dissipazione senz_orizzonte culturale e potlach senza mistica di mana. di anima di cose. di eversioni psichiche. come una puttana la tua sensazionale sensazione sfolgora brucia e non si cicatrizza. è il negativo permanente d'una scia chimica nel cielo. è cicatrice incarbonita nella corteccia. l'avvallatura nera di carbone. una ripetizione d'un'immagine già morta. è ed e. ma l'amore l'amore ma. non bisogna ossigeno né temperatura da fornace. il gioco_fioco_fuoco dell'amore è particola nell'immensario dei gesti calcolati del tuo passato_quotidiano.

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6. l'appello a non chiamarci più per il nome questo. questo era il nome senza l'odissea dell'atto come di un marchingegno onomastico. a non più ripensare, ora, ricordo d'aver dentro_me festosi goliardi. a non più posso. davvero ho visto cose che poi hanno manifestato la dimora fissa dello sguardo. due anime gemelle concatenate e non dissimili da particelle in dimore quantiche lontane. cosa ci ha uniti, così da separarci e soffocare il segno di ogni rotazione opposta? non mi domando. cosa ha reso compatibili gli estremi e tremendi i particolari di un appuntamento avviato a mancarsi per sempre? non mi chiedo. salti energ_et_ici e(t) programmi destabilizzati. scuoiare. appannare.
convergere all'indefinito il nome dell'appello a non chi_amarci (se non noi a noi stessi) più per il nome questo.

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42. non poi né nell'ora svilita del qui. mai l'incomprensione e nemmeno il possibile. aspettare il passaggio del paesaggio. la raccomandata sciatteria del tre volte morto tramonto e sia. gocce di lampadari innocui e spenti a fare illuminazioni accecanti da farti vedere il nulla_osta del vuoto. scosse piazzate in fondo alla divina immaturità che con gli anni diventa la tipica_saggezza degli uomini e la stocastica_saggezza di donne rassegnate al da sempre vuoto a rendere a. impari lotte di. clausole noiose. cloro che piange. cleptomania di silenzi fuori dalle. i cervelli rifugiati agli angoli che puzzano di piscio. erotismi massacrati di ostia. quadruple apparenze in inganni e speranza forte di giovane morte se. plagi di vita, questo siamo e anche altro. tuono. luogo ad incedere. nel non poi né nell'ora svilita del qui. e poi una disperata voglia d'invidia. ahimè manca manca l'invidia. niente e nessuno_nemmeno l'io della disarmante flotta_di_coscienza può avere modello_amico_amante e amore. del nulla. solo suprema invidia del nulla. il resto è un disartrico stupido_concedersi a quel non_noi_stessi che siamo dopo che /piccoli maiali inermi/ marchiati di ciò che non decidemmo. di ciò. di niente che decideremo. di un nome. che ci attraversa e ci lascia. non poi né nell'ora svilita del qui.

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589. avviene che. che in un attimo l'essere scivoli a vuoto. questo è successo. amor che a nulla servì l'averti amato. avviene che. che nell'eterno sbilanciarsi per affinare neo_simmetrie posturali. che nel passo ubriaco di stelle&fuoco indomito. che nel collasso di quelle stelle immense che eravamo. che nel conflitto erotico. avviene che. che il mondo si scrolli di dosso la polvere dei nostri sguardi ormai morti. rotolati e evaporati. fino alla quiete del riposo. cinetica azzerata. cinematica di affetti in bianco_e_nero. frusciante vino in. avviene che. e la sospensione coglie il respiro e lo precipita in alto. vino in svolazzanti scaglie di labbra. avviene che. che i nostri baci hanno sbocciato spine e rose appassite_immense. che. le rose catturano il volo ed eccoci. in solide ciminiere di metallo sfolgorante. il ricordo. oddio. di un amore, il ricordo più vivido e chiaro di un amore. quello che non è mai stato, che mai è finito, che mai più è tornato.

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quello_che_continua. (di Leo T. Bloom_ 4/5 gennaio 2011)
78. lì che c'era? e poi da lì scrutavano le danze ininterrotte.
79. le plafoniere gobbe. le caruncole d'ascidie verdi.
80. l'imitazione limita l'originalità di un parto criogenico.
80. partorire un pro(dotto)_(con)gelato attraverso un condotto.
79. il neon scarificato. gli occhi hanno forme di luce.
78. ma cosa c'era lì? le danze interrotte che da lì ci scrutavano.

[21.00]

03. perché la fisica quantistica non può opporsi alla fisica qualistica.
05. due ragni tessono trame e drammaturghi in porticati scrivono.
07. epistassi da un braccio in libreria, sistemata in cataloghi di ferro.
09. lo specchio rivolto alla maschera nasconde un dialogo giornalistico.

da cui consegue che

06. qualistica e quantistica non possono imporsi l'una all'altra. Perché?
10. perché i ragni nel palco scalpicciano mossi dai drammaturghi.
14. dissanguato per scrivere 'Marat' sulla copertina di un libro.
18. le maschere le costruivamo alle scuole medie con fogli_di_giornali&colla.

[01.00]

04. cromatofori annichiliti contorcono sferoidi marcescenti.
06. placche sostituiscono tettoniche probabilistiche.
08. asfodeli a forma di netturbini adiabatici gemono.

se e solo se

08. asfodeli a forma di netturbini adiabatici gemono.
12. i vulcani pruriginano altre atmosfere di sodio.
08. asfodeli a forma di netturbini adiabatici gemono.

allora

gli occhi ravvicinati e stretti trattengono il sole.
le caviglie sibilano come crotali lisergici.
pedisseque palme gongolano al deserto di lune incipienti.

[07.45]

a. lampi di afa contro le luccicanze di parassiti innocui.
b. tramortiti gliòmmeri stesi a prendere il gelo notturno.
c. cinestesi di gatti morti in mezzo alla via, come si dice.
d. colazione.
d1) banane,
d2) kiwi,
d3) spremuta d'arancia,
d4) caffè.

e. posizioni irraggiungibili da comuni immortali.

a+b+c+d+d1+d2+d3+d4+e = effemeridi tentacolari come rami, per l'appunto, di alberi affascinanti.

[09.41]

sembrava.
02, ed era proprio un sembiante.
03, mutevole l'anca del ponte sorseggiava rispecchiamenti e lucori.
05, ho lancinato l'orbita di Marte acuendo il fosforo di un cerino al mattino.
07, la ragnatela del mare sopporta gli aggravi edonistici di yacht.
11, l'ecumenico senso del decoro ha portato semi indeiscenti a partorire vipere.
13, il religioso controsenso riposto nelle cose che violentano i nomi.
17, eleganza di gruppalità abeliana in consonante vocalismo di vapore dalla bocca.
19, salmodiare.
23, dirimere. unire. liberare. coartare.
29, spedire.
31, ripetere.
37, svuotare macigni dalla gravità di Sisifo.
41, i ricami delle nuvole tessevano cuscini di turbolenze.
43, il pilota, bell'uomo, aveva occhiali a forma di girasole.
47, [10.41]
53, vedere una città dall'alto è come osservare intense ramificazione logiche di un cervello.
59, odore di frenesia sulle infiorescenze dai nasi aquilini e all'insù.
61, cerimonie.
67, querimonie.
71, monadi.
73, affitto troppo poco caro.
79, maschera dell'ossigeno.
83, tubi lunghi sottoepidermici e sotterranei.
89, omofobia.
97, diritti civili incatramati dentro bolle ipocrite e naziste come pulci invetriate di plexiglass.
101, [11.00]
103, paracetamolo o acetaminofene o N-acetil-para-amminofenolo
107, secondo la seguente equazione: 2 HO-C6H4-NO2 + 2 CH3COOH + 3 Sn → 2 C8H9NO2 + 3 SnO2.
109, acido L-ascorbico o vitamina C o (R)-3,4-diidrossi-5-((S)- 1,2-diidrossietil)furan-2(5H)-one o C6H8O6.
113, Fenilefrina o neo-sinefrina o C9H13NO2.
127, [12.37]
131, meschino e violento.
137, soldatini psicotici.
139, massa di gentaglia che vegeta.
149, marionette di stagno.
151, locuzione allibita.
157, induzione all'omologazione.
163, feticci parabolici.
167, amore. sesso. corpo_cuore. sistole_diastole.
173, intercessione di alberghi.
179, scatole piene di nulla.
181, [14.21]
191, siffatta panoplia di significanti multipli riferiti a un significato zero.
193, blandizia glottologica e parossistica nell'intorno delle 14e30.
199, succulenta porzione di cielo fraseggiata da effeminate nuvole.
211, terreni sottratti alla mafia.
223, punizioni esemplari da ripetere ogni volta che il caso necessita.
227, occorrono forbici e spago e ripieghi di gelatina gialla.
229, leggere le incrinature dell'umidità sulle lastre di metallo.
233, non fa freddo. la tanica di benzina.
239, un racconto smozzicato lascia resti interdentali.
241, la raccomandazione dei soliti geniali residui di intelligenza apatica.
251, l'arresto della profanazione tombale al casello degli immortali.
257, rumori fanno tremare i vetri di finestre interiori.
263, la televisione viaggia a velocità costantemente ignorata.
269, quindi, è l'ultimo numero primo della serie di numeri primi e

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109. ...allora, allo stesso modo, tracciò diagonali e cerchi per ottenere il proprio disinteresse. allora era troppo vecchio e stanco per capire e allora, con un diniego simile alla foglia che non vuol lasciar l'estremità del suo mondo, allo stesso modo, sbandierò la propria morte al vento di turno. allora, a quel tempo. e d'allora non cambiò poi tanto l'improntitudine a pubblicizzare i propri recessi interiori. allora lavò in piazza i panni che di solito non si lavano nemmeno in casa propria. ma quale è la casa di un artista? asserì decisamente in forma interrogativa.
... allora, fu allora, e si profuse in voli pindarici, pigliò il primo aereo, scavallò il continuare rimandare, come Svevo con l'ultima sigaretta...
no, non era 'rimandare' , non era questo il termine esatto, il termine sulla punta della lingua, il vocabolo rimosso, il procrastinare nevrotico, no, il ******** del nevrotico - a scrivere quel 109 che stava già scrivendo, tra l'altro, - non era questo il vocabolo esatto che avrebbe voluto utilizzare.

[...]

questa, eh, questa,
niente
non veniva a galla

...allora. ah... ecco: dilazione. (avvenne l'epifania, il lampo interiore della riscoperta). dilazione: era questo il termine preciso che stava cercando caparbio di far saltare dalla punta della lingua alle labbra, quando, scrivendone (forse ricordo male, saranno state le 17 e 16 del 5 gennaio del 2011) e\o blaterando su uno di quei social network, facebook mi pare si chiamasse, quando insomma stava scrivendo di come non stesse riuscendo a indovinare appunto quel termine esatto che stava per 'continuo_rimandare_nevrotico', e di come alle fine fosse giunto alla parola che stava cercando: era Dilazione Nevrotica. e allora rimandò a un altro momento, se lo ripromise: certo che lo avrebbe condiviso, il suo pensiero in forma di didascalia a un'istantatea_da_cellulare titolato 76, lo avrebbe condiviso, certo, ma non allora, lo avrebbe fatto chissà quando, forse mai, ma un'altra volta.

p.s. la lotta tra il termine_che_non_veniva_in_mente_e_che_resisteva_sulla_punta_della_lingua e il caparbio&puntiglioso tentativo di Leo T. Bloom a strapparlo al dominio delle resistenze psichiche, ecco, sarebbe stato questo il pretesto per scrivere appunto 109.

p.p.s. e prima di condividere la didascalia si sarebbe fatto un dovere di leggere più volte il micro_testo, mi pare ovvio.

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la svestizione degli eventi dal che di iper_quotidiano che ce ne fa parlare, la rinuncia d'una gocciola appesa al limite del foro_di_cannella. la sobrietà di starsene a morire congelati senza produzione di dolore. l'appuntamento in luoghi dislocati a monte di casupole lontane cui additi dal vetro appannato di sperma, la vostra calda casa (la casa del tuo esser_ci è un rispettoso crocicchio per la donna che è in me e per l'uomo che è in lei) è la vestizione degli eventi di bianche meteore che avvengono nell'infra_tempo nella zona oscura dei non_accadimenti.
la maggioranza di quanta tergiversanti il luogo e i fotoni rimbalzano sullo scudo scomodo dei corpi. all'interno della scatola capitano movimenti rotazionali, ingravitanti pose decidue. inconclusi spargimenti di cuore. inconsulti sussulti già scritti e mal_mai interpretati. l'iper_quotidiano valorizza questo abbarbicarsi in alto nel nascondiglio dove perfino all'amore è impossibile giungere.

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Gli ambienti soporiferi destano i sensi e scuotono le ultra_percezioni. Capita solo nel sogno di respirare il ritmo del pensiero (e capita solo nella veglia all'agonia_anomia degli oggetti cui diamo nome per orientarci nel mondo, che perdiamo la bussola di porte sprangate per sempre alla percezione dei lombrichi nevrotici e dei millepiedi psicotici_un amico_ogni paio di zampe.) Gli ambienti ecc ecc. dove l'Altrove ci traversa su strisce pedonali di coscienza e l'Altro_pode sguscia sottile e amorevole tra le pieghe lardose di palpebre gonfie di inosservanza. (in questi ambienti l'Altrove ci traversa senza alienarci.)
Gli ambienti soporiferi ecc ecc sono ricettacolo di alieni e di addotti e anche di quell'aulenza caffeinica la mattina che saccheggia il sotto_vuoto cerebrale.
Gli ambienti soporiferi ecc ecc dove le difese colgono guizzi di umanità e tu te (LeoTBloom) ne stai a leggere gli arrivi_partenze col cazzo duro della fantasia che penetra il finale di romanzo per dilatare la sospensione a ripetere.
Gli ambienti soporiferi ecc ecc che coartano a ripetere per scordare.
Gli ambienti soporiferi ecc ecc dove le sedie bradisismiche allampanate da questo pink_neon: gradevolmente disgustoso il re_iett_ame di stazione mentre ti volti a cercare il criminale e trai sospiri di sollievo.
Gli ambienti soporiferi ecc ecc quando aspetti un'iper_coscienza che passi per la cruna dell'ego.

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l'anima che scivola dietro l'occhio dello specchio e farsi sogno?
l'amaca che oscilla a vuoto al soffio del tuo svenato corpo?
l'immobile bocca strisciante sopra serpentine gelide d'abbraccio.
l'incauto passeggiare mano&mano attento all'occhio vigile.
l'insistere sulla normalità che io non voglio più riavere. perché ero e voglio essere diverso.
l'inutile eterno mascolino che vuole risucchiare il mondo e muore soffocato.

ma lasciamo stare

torniamo al tuo corpo scivolante dietro l'occhio
a farsi sogno a farsi specchio del mio sogno
l'amica_madre che aspettavi è ritornata?
e lei lo sa di noi? e noi?
sappiamo qualcosa di noi?
la dissolvenza gelida del doppio_vetro che ci separa anche ora
che possiedo il tuo corpo che
la tua anima geme di lacrime e sesso
il tuo occhio rovesciato dietro lo specchio che riflette il mio sogno.

lo sai? automatismi erotici interpretano il nostro amore
e le palpebre sono polmoni che respirano luce?
e sai che non comprendo il tuo morirmi sotto?
e questo non comprendermi
è la risposta esatta al mio non comprenderti.
è che ormai solo la clandestinità fuori_moda sembra eccitarti.
dio è clandestino. dio ci eccita. dio ci

ma lasciamo stare

tra breve l'amica_madre ritorna
e non ho più voglia d'amare
voglio solo godere. voglio solo

il solito amore che vuoi l'unico amore che hai l'unico amore che sai:
voltarti e farmi godere, donna che non sei:
per questo solo sopporto il tuo amore per questo
solo per questo il corpo che Hai nasconde la donna che Sei
gli occhi = lo specchio infranto di una comoda&conveniente castrazione

ma lasciamo stare

lasciami andare
ora
ora
il mondo è colmo d'amore.

***

Nota biografica redatta da Gianluca Garrapa:

Gianluca Garrapa è nato nel 1975, credo.

Curriculum artistico, performances e pubblicazioni:

[Poesie e racconti in: Antologia dei Poeti Contemporanei, (Libro Italiano, Ragusa, 1995);
Navigando nelle parole,Vol. 23, (edizioni Il Filo, 2006);
Antologia dei racconti di Officina, (ETS, Pisa, 2005);]
Racconti ospitati sulle riviste del collettivomensa
[Reading, performance varie ed eventuali, conduzione radiofonica, 'attore comico' del laboratorio di Zelig.]

Mostre di de_scritture cromatiche: In progress quasi_stabili in rete:

° ipotermia

oppure

° LeopoldBloom

° compostxt

° recognitiones

° Poetarum Silva

° Nazione Indiana

° Marco Minghetti - Sole24Ore

ed esperimenti video in

° Transmodale su You Tube

Webcamcollage in-visibile di Transmodale Gualtieri, voce di Gianluca Garrapa, musica di Emerson, Lake & Palmer (take a pebble).
Testo da: "le Aziende In-Visibili" - romanzo a colori di Marco Minghetti (pag. 207) di cui si riferisce nei link suscritti


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