6 dicembre - ore 18.00 - Sala Turchese Presentazione de Il Libro Infame di Gianluca Nicoletti e Roberto Ronchi intervengono gli autori a cura di Tunué - Editori dell’immaginario
Questo è il nuovo libro di Gianluca Nicoletti: autore di programmi radiofonici e televisivi, giornalista e scrittore.Di prossima uscita nelle librerie, verrà presentato dall'autore il 6 dicembre prossimo alle h. 18:00 presso la "Sala Turchese" del Palazzo dei Congressi a Roma in occasione della manifestazione annuale della Piccola e Media Editoria "Più Libri, più Liberi".
Il testo si avvale delle illustrazioni di Roberto Ronchi di cui pubblico poche note biografiche:
Roberto Ronchi
(Firenze, 5 maggio 1960) è illustratore, creatore di personaggi e progetti editoriali. Collabora con Walt Disney Italia, USA e Giappone, Mondadori, Hachette e Piemme, e in ambito pubblicitario principalmente con Ferrero, MACDUE, Corriere della sera e Motta.
Subito, dalla prima pagina, Nicoletti ti affascina con la sua scrittura bella, elegante, che necessita della massima attenzione, che si rilegge là dove non ne hai afferrato il senso, che è fantastico, ma basato fortemente sul reale. Ecco un periodo che serve per capire la chiave di lettura di questo testo sorprendente:
"Senza saperne il perché, sono padrone e succubo perfetto di un demone. Un essere silenzioso che mi ha inchiodato affinché, qui, io mi consumi. Spesso mi accorgo della sua presenza come misura del tempo che è passato; dovrei provare rimorso, invece ciò mi mette allegria, perché solo i ricordi che si affastellano mi consentono di mettere l’uno sull’altro il maggior numero possibile di futili pensieri.
Costui è una moltitudine che riempie lo spazio esiguo a mia disposizione; è un numero, una cifra, un codice, un progetto… Insomma, è qualcuno che per ordinare i ricordi m’impone un «tempo a castello», sovrapposto e vivibile a più livelli.
Sono passati esattamente venti anni da quando attribuii per la prima volta a questa presenza le caratteristiche di un Golem. Mi rendo conto di avere seguito in ogni dettaglio le tappe operative degli antichi costruttori di schiavi d’argilla; anch’io non riesco più a ricordare la formula per rendere inoffensivo quello che pensavo fosse solamente un mio robot faccendiere".
Cos'è un golem:
il Golem è una figura antropomorfa immaginaria della mitologia ebraica e del folklore medievale.Secondo la leggenda, chi viene a conoscenza della cabala della tradizione ebraica, e in particolare dei poteri legati ai nomi di Dio, può fabbricare un golem, un gigante di argilla forte e ubbidiente, che può essere usato come servo, impiegato per svolgere lavori pesanti e come difensore del popolo ebraico dai suoi persecutori. Può essere evocato pronunciando una combinazione di lettere alfabetiche.In tempi più recenti si assimila questa figura fantastica ad un robot.
Ed ecco che si inizia a capire meglio la figura che appare nei disegni di Ronchi, che sono parte integrante di questo libro, come spiega lo stesso Nicoletti:
"Il testo è continuamente spezzato da figure; i ricordi sono visioni, a volte nitide a volte confuse, quindi bisognose di una «legenda» che ne bilanci i vuoti. Le compensazioni sono narrazioni pa-rallele, derive improvvise, ricongiungimenti inaspettati. Questo è un po’ il mio metodo di racconto dell’attualità, almeno come uso da decenni farlo alla radio.
Il felice incontro con Roberto Ronchi mi ha permesso di ancorarmi realmente a delle illustrazioni, che mi hanno aiutato a riprendere il passo ogni volta che mi fermavo. I suoi disegni sono stati come i sassi che attraversano un guado: solo saltando dal proprio punto fermo si può andare avanti. Roberto ha disegnato dove più si è sentito ispirato, e da lì io riuscivo a recuperare i codici che mancavano per accedere a un successivo livello del mio «tempo a castello".
Alcune illustrazioni di Roberto Ronchi: in basso a sinistra è visibile il golem come lui lo vede
Stiamo entrando nel libro e nella testa di Nicoletti affascinati dalle sue parole di affabulatore:
"Ogni giorno della nostra vita ha un suo modo di farsi percepire esclusivo e irriproducibile, tutti lo proviamo, ma raccontarlo non è facile. Eppure, quel particolare gusto che ha ogni epoca ognuno di noi l’ha assaggiato e lo può ricordare. Il ricordo della vita sbocconcellata è per me tradotto nel tempo a castello, come fosse un continuo cambio della guardia, tra militi che hanno appena vigilato, con altri che hanno appena dormito".
Eh, no! Raccontarlo non è facile! Lo so bene io che scrivo da sempre ma che non ho il dono di Nicoletti! Lui scrive e pensa per immagini per questo si è trovato bene a costruire questo libro con Roberto Ronchi.
E ancora:
"Quando scrivo sono circondato da molti dei miei frammenti di vissuto. Le frazioni di tempo sono appoggiate l’una sull’altra come i tanti soldati addormentati sulle loro brande a castello. Io posso solo cogliere dal loro sonno piccoli sprazzi sui quali costruisco fili narrativi fatti di pensieri, storie, immagini".
Oppure:
... una porzione navigabile del lago senza fondo del mio tempo perduto ...
Ecco: questa per me è poesia...