Un Renzi coi galloni da segretario c'è già. È Tiziano, babbo di Matteo, 62 anni, riconfermato alla guida del Pd di Rignano sull'Arno. Elezione scontata visto che era l'unico candidato in lizza. Per il resto la mappa dei nuovi segretari che sono usciti e stanno uscendo dai congressi di circolo del Pd è assai variegata. Al netto degli scontri e delle polemiche sul tesseramento, i dati non ancora ufficiali, ma sostanzialmente attendibili raccontano anche qui di una "guerra" dei numeri fra cuperliani e renziani. I sostenitori del deputato triestino parlano di un sostanzioso vantaggio per Cuperlo: 49 a 35. Mentre dalle parti del sindaco di Firenze (il coordinatore della campagna Stefano Bonaccini) vengono fornite cifre differenti: 47 segretari per Renzi, 38 per Cuperlo.
È vero che in teoria i numeri dovrebbero risultare uguale per tutti, ma la realtà è diversa. Perché ci sono anche candidati legati ad altri concorrenti alla segreteria: ad esempio a Cuneo il segretario uscente, Emanuele (Momo) Di Caro, legato a Pippo Civati è in testa sul renziano Gianpiero Piola. Perché ci sono candidati "indipendenti" come a Roma dove è in testa Lionello Cosentino (andrà al ballottaggio col cuperliano Giuntella) e Frosinone dove ha vinto (salvo interventi dei garanti) Costanzo. Entrambi legati a Bettini. E infine perché ci sono vari segretari cosiddetti "unitari", cioè concordati da renziani e cuperliani (o pezzi di renziani e pezzi di cuperliani) come nel caso di Bologna col confermato Donini, Firenze con Incatasciato, Prato con Bosi, Arezzo con Dindalini, Empoli con Sostegni, Napoli con Carpentieri e Salerno col segretario uscente Landolfi. In tutto sono poco meno di una ventina che sulle preferenze nazionali (Renzi o Cuperlo) si dividono quasi a metà. Ad esempio in Liguria con l'eccezione di Genova (dove il cuperliano Terrile s'è imposto sul renziano Malfatti) hanno vinto quattro candidature unitarie di cui tre (La Spezia, Savona e Imperia) renziane e una (Tigullio) cuperliana. Mentre gli "unitari " di Alessandria, Como, Lodi e Terni sono cuperliani.
Ecco, distribuendo anche questi neoeletti, i renziani dicono di essere in vantaggio di 9 segretari. I cuperliani di ben 14 pur non conteggiando i 7 segretari ancora non hanno ancora scelto chi sostenere a livello nazionale. È il caso di Ravenna dove il candidato unitario non s'è ancora schierato. "Dati falsi" ribatte il deputato renziano Luca Lotti che chiede allo staff di Cuperlo di tirare fuori oltre ai numeri anche i nomi.
Insomma è in corso una nuova battaglia che avviene al netto dei segretari che saranno decisi in questi giorni ai ballottaggi nelle assemblee provinciali. Come a Milano dove ieri notte i circa 150 delegati sono stati chiamati a scegliere fra il renziano Pietro Bussolati e la cuperliana Arianna Cavicchioli. Ballottaggio tra renziani e cuperliani anche Varese e Mantova. A Brescia nvece
si decide sabato ma sarà una sfida tra due renziani.
Alla commissione per il congresso stanno ancora raccogliendo i dati, ma indicativamente dicono che fin qui hanno votato almeno 300mila iscritti sparsi in quasi 7mila circoli. Comunque dal fronte Renzi (che giovedì sera sarà da Santoro) fanno notare le affermazioni in Veneto (con la sola eccezione di Padova), Marche, Puglia (a Bari determinante il sindaco Michele Emiliano) e Campania. E quelle di Torino con Morri sostenuto dal sindaco Fassino, Vercelli (grazie a Luigi Bobba), Palermo, Pavia e Piacenza. In Emilia-Romagna ai renziani vanno anche Forlì, Ferrara (con Paolo Calvano) e Imola (dove lo scontro è tra renziani dell'ultim'ora sui renziani della prima ora), mentre Cuperlo è in vantaggio a Parma (ma ci sarà ballottaggio), Cesena e Modena. Intanto vince a Rimini. A Reggio-Emilia (dove era sindaco il ministro renziano Delrio) invece si va al ballottaggio e l'ago della bilancia saranno i civatiani.
In Toscana sono con Cuperlo Pisa, Livorno, Massa-Carrara, Grosseto e Piombino. Con Renzi Pistoia, Lucca e Siena. Va al ballottaggio la federazione della Versilia. Cuperlo è in netto vantaggio anche in Umbria, nel Molise (i renziani vincono solo a Termoli città) e Calabria, e vengono sottolineati i successi di Bergamo e Monza in Lombardia.
Da giovedì gli iscritti saranno chiamati a votare per i candidati alla segreteria nazionale: Cuperlo, Civati, Pittella e Renzi. Uno sarà eliminato per le primarie dell'8 dicembre. Ma fare ora un'equazione esatta fra risultato di un segretario provinciale e il corrispondente candidato nazionale è complesso e a volte anche fuorviante. Tanti i fattori locali che incidono su una scelta che nell'idea di "partito da ricostruire dal basso" doveva tenere sganciati i due momenti. Tuttavia entrambi i fronti sono ottimisti. "Su 250mila votanti siamo sopra il 50%", fanno notare dalle parti di Cuperlo. "Loro hanno già fatto il pieno, noi sulle scelte locali eravamo un po' divisi: renziani della prima ora, nuovi renziani, areadem. Ora non possiamo che crescere", ragionano nello staff del sindaco.
LA MANIFESTAZIONE - Cuperlo: "La sinistra si batte per l'equità. Basta mettere le mani in tasca ai pensionati"
"Questa non è una manifestazione, non c'è un palco. Sono su una cassetta di frutta e parlo con un piccolo megafono. Siamo qui per una battaglia particolare che per noi ha un valore simbolico". Così Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Pd, durante un incontro, davanti alla direzione generale dell'Inps a Roma, con una rappresentanza di esodati e giovani precari per testimoniare il problema del lavoro e delle pensioni. "Siamo qui per raccontare un pezzo di storia del Paese, per ottenere equità e giustizia. C'è un campo, c'è una sinistra che di giustizia e equità fa ancora i suoi valori". "La molla che mi ha fatto venire qui - ha aggiunto - è la situazione di tante famiglie, come quelle dei lavoratori del Sulcis, che con un assegno di cassa integrazione o con la pensione devono mantenere una famiglia.Quando in questo Paese si parla dei privilegi dei pensionati, noi rispondiamo come fa il bancomat ogni tanto "prelievo non disponibile", basta mettere le mani in tasca ai pensionati". Cuperlo ha aggiunto che "queste persone hanno già pagato un prezzo, un prezzo pesante negli anni della crisi. C'è una parte del paese che non ce la fa più". Il messaggio è al governo: "Questa legge di stabilità va migliorata. Noi ci batteremo in Parlamento per chiudere la vergogna di persone lasciate all'improvviso senza reddito.
Le misure prese non bastano. Ce ne sono migliaia senza copertura e diciamo che intanto devono partire gli assegni dell'Inps perché è la vita delle persone in gioco". In un'intervista a Sky, infine, Cuperlo ha spiegato: "In questo Paese o si vince o si è di sinistra? No, io ho in mente una sinistra che vince in un Paese che cambia. E questo Paesen on può cambiare senza la
sinistra".
RENZI: "Non si cambiano le regole in corsa" - ORFINI: "Le regole in corsa le abbiamo giàcambiate. Per Renzi" (Intervista di Osvaldo Sabato a Matteo Orfini)
L'esponente dei giovani turchi: "Cuperlo ha fatto una proposta ragionevole. Chi rifiuta e poi si lamenta del tesseramento non appare proprio sincero"
Un conto è la voglia di avere la tessera in tasca per scegliere direttamente il segretario del proprio circolo o della propria federazione del Pd. E per poter dire che bello, guardando a cosa succede dall'altra parte della barricata, nel Pdl.
"Tanta gente si iscrive per partecipare a questa grande occasione democratica", osserva Matteo Orfini. Poi però ci sono degli aspetti più inquietanti, che fanno discutere e non poco. "Cioè occasioni in cui c'è un tipo di tesseramento molto diverso, costruito da cordate di persone, truppe cammellate, che appaiono all'improvviso per prendere il possesso di un circolo o di una federazione. E naturalmente questo è preoccupante", aggiunge il parlamentare Pd, uno dei maggiori esponenti dei cosiddetti " giovani turchi", insieme ad Andrea Orlando.
Per stoppare queste anomalie Cuperlo ha chiesto a Epifani difermare il tesseramento il prima possibile.
"Credo che abbia fatto bene di fronte all'aumentare, negli ultimi giorni, di fatti di questo tipo, a proporre lo stop del tesseramento nella seconda fase. Non capisco perché gli altri candidati alla segreteria del Pd lo abbiano rifiutato".
Infatti Renzi dice che sui congressi non è possibile cambiare le regole in corsa.
"A parte che lui cambia posizione a seconda delle proprie convenienze, perché le regole in corsa le abbiamo cambiate quando abbiamo dovuto farlo partecipare alle primarie dello scorso anno. In quel caso gli andava bene. Ma è chiaro che quella di Cuperlo è una proposta fatta agli altri candidati, se tutti fossero d'accordo si potrebbero cambiare le regole in corsa, tutti si sono lamentati degli eccessi del tesseramento e Cuperlo ha fatto una proposta ragionevole: finita questa fase, invece di replicare lo stesso meccanismo sull'elezione del segretario nazionale, fermiamoci, tanto poi ci saranno comunque le primarie aperte, per evitare il proliferare di meccanismi di questo tipo. Il fatto che gli altri candidati si siano rifiutati fa pensare abbastanza male sulle ragioni per cui hanno detto di no. Certo se dovesse continuare così non si potrebbero più lamentare".
Perché fa pensare male?
"Se ti lamenti del tesseramento, ti viene proposto di bloccarlo per evitare questi rischi e ti rifiuti, viene da dubitare sulla sincerità delle tue iniziali lamentele".
Ma non crede che tutta questa vicenda possa macchiare l'immagine delPd?
"Spero di no, spero che il partito e gli organismi che controllano la validità del congresso siano inflessibili nel punire fenomeni di questo tipo e nel proteggere, invece, i casi di tesseramento sano che sono la stragrande maggioranza. Bisogna tutelare il partito da comportamenti che rischiano di rovinare tutto".
Quindi per lei non è in gioco la reputazione del Pd?
"Dobbiamo lavorare per difenderla, perché il rischio obiettivamente c'è. Penso che la proposta di Cuperlo andasse in questa direzione: cercare di evitare che questa grande occasione democratica sia sporcata dalle prepotenze di pochi".
Prima ha parlato del rischio di truppe cammellate nelle varie realtà locali. A lei sono giunte segnalazioni di casi particolari?
"Sono quelli che abbiamo letto sui giornali in questi giorni. Mi riferisco ad alcuni episodi accaduti a Torino e ad Asti. Il fatto che ad Avellino sembra che si siano svolti alcuni congressi segreti di cui non erano conosciuti nemmeno il luogo e l'ora della convocazione. Sono tante le cose che in queste ore sono emerse. Sono quelle note ed è chiaro che di fronte a casi come questi bisogna che il partito centrale annulli quei congressi. A Frosinone ancora in queste ore sta accadendo di tutto, sono molti i casi su cui bisogna intervenire e sono sicuro che la commissione nazionale lo farà".
Beppe Fioroni invita Renzi a non minimizzare e si domanda: se con le tessere a pagamento nei congressi succede questo, alle primarie a basso costo che succederà?
"Non mi porrei questi dubbi perché con le primarie eleggi il segretario nazionale, quindi c'è una dinamica di voto anche di opinione, che produce numeri tali da non poter essere inquinati da comportamenti di questo tipo. Quando votano, come spero, tre milioni di persone qualora ci fossero fenomeni di questa natura diventerebbero residuali nella massa di quelli che voteranno. Mi sembra che da questo punto di vista la storia delle primarie è sempre rimasta abbastanza immune da fenomeni di questo tipo".
È la prima volta che il Pd deve fare i conti con il tesseramento gonfiato?
"In passato qualcosa era successo, questa volta il fenomeno mi sembra più eclatante. Ora bisogna vigilare ancora di più per garantire che non venga rovinato il risultato".
In ogni caso Renzi ritiene che a decidere il congresso saranno le primarie e non i congressi degli iscritti.
"Ad eleggere il segretario saranno sicuramente le primarie aperte. Però uno che si candida a guidare il Pd non dovrebbe parlare con questo disprezzo e disinteresse di chi quotidianamente tiene vivo questo partito nei circoli. Questa affermazione di Renzi mi ha stupito vedendo tanta gente nei circoli. Non si dovrebbe dire: tanto a me non interessa perché poi ci sono le primarie".
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Ora questo corto di memoria e di etica ricomincia. Ha vinto lui, non Cuperlo, frigna. Ancora qualche giorno, e apparirà il comitato "ricontiamo-per-renzi.it". Ma nel frattempo a fronte dell'energere di casi di piccoli e grandi "tesseramenti cammellati", Renzi non vuole fermare qui il tesseramento, Cuperlo si. C'è quindi da chiedersi a chi giovi il tesseramento cammellato. A chi vuol fermarlo, o a chi vuole andare avanti? Prima di rispondere a questo delicato quesito, si prega di mettere il cervello su "ON"
Intanto, per i "selettivamente immemori", mi permetto di infliggere la rilettura di due post del Tafanus (scusate se cito il Tafanus, ma le ricerche mi riescono più facili qui che altrove. Grazie
DUE POST DEL TAFANUS, DA RILEGGERE[...] Che Matteo Renzi sia "miserabile e ignobile", è ben noto dai tempi delle primarie (anche se alcuni di noi lo avevano già capito da 4 anni). Da quando, cioè, proprio nelle stesse settimane in cui Bersani lavorava per organizzare un'assemblea del partito, col solo scopo di aprire le primarie a tutti (Renzi incluso), il bischero di frignano anzichè fare il sindaco, andava in giro per l'Italia, a dire che il cattivo Bersani non voleva farlo partecipare alle primarie, perchè si cagava sotto.
Che Renzi fosse un piccolo miserabile lo si era capito dopo la Leopolda, quando aveva rotto con Civati, reo di aver "non apprezzato" la sua cenetta carbonara ad Arcore.
Che Renzi fosse un piccolo miserabile, lo si era capito da quando, durante le primarie, non ha fatto altro che denigrare il PD e Bersani, arrivando a parlare di brogli.
Che Renzi fosse un piccolo, microscopico miserabile, lo si era capito da dieci anni, quando si era fatto nominare "dirigente" nell'aziendina di strillonaggio del padre, per poter mettere a carico delle istituzioni i contributi previdenziali da "dirigente" in aspettativa. Lunghissima aspettativa, che dura da quasi dieci anni. Per la serie "chiagne 'e fotte"
Che Renzi fosse un piccolo miserabile lo si era capito dalle critiche rivolte a Bersani in questi 45 giorni.
Che la Finocchiaro (ex magistrato, ex capogruppo al Senato, ex Ministro) abbia una scorta, non è un'anomalia, in un paese in cui hanno avuto una scorta persino Sgarbi, la Pivetti e lo stesso Renzi. E comunque chi debba avere una scorta lo decide il Ministero degli Interni.
Renzi, queste sue uscite fanno capire perchè lei sia noto come il Bischero di Frignano. Perchè NON CAPISCE . E' peno di buona volontà, studia, si applica, ma ogni volta che sbatte contro un esame, grande o piccolo che sia, viene bocciato. Qui siamo, sic et simpliciter, alla replica dell'attacco a base di calzini turchesi. Ma quella era Rete4, una delle reti proprietarie del nemico dei comunisti. I "calzini turchese" della Finocchiaro sono un'ignomia, perchè sono stati lanciati in faccia ad una degnissima rappresentante del suo partito, che peraltro non si era candidata a niente.
Questi puzzolenti calzini turchese non hanno sporcato la faccia della Finocchiaro, hanno sporcato solo le mani del bischero. Si rilassi, Renzi...Lei non era " quello che due legislature al massimo, e poi ognuno torni al suo mestiere"? Bene: ha completato (anche grazie alle Finocchiaro) una legislatura da presidente di Provincia, e sta completandone una da sindaco. Poi, per piacere, tolga il disturbo, e torni a fare lo strillone de La Nazione e del Resto del Carlino. O si faccia assumere dal suo amico Silvio come caricatura di Fonzie, o come spalla di Maria De Filippi.(Fonte_ Tafanus del 15 Aprile 2013)
Un po' di nomi di "proletari" amici e finanziatori del Bischero di Frignano
Ancora una citazione dal lungo articolo sui finanziatori e sostenitori del Nixon di Rignano: "i Frescobaldi, i Fratini (immobiliaristi, centri commerciali), i Folonari (Giovanna Cordero Folonari fu chiamata a fare l'assessore dal precedente presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi), i pratesi Pecci tramite il congiunto Niccolò Cangioli, manager della Elen spa, i Bini Smaghi, quelli del conte Lorenzo, ex consigliere della Bce nominato da Renzi presidente della Fondazione Strozzi. Bini Smaghi, tra l'altro, è figlio di una Mazzi e, dunque, cugino del Mazzei presidente della Cassa di Risparmio.
Una rete di sostenitori influenti cui si sono aggiunti imprenditori e manager come il gruppo Poli (imprenditori alberghieri e proprietari di tv locali), l'editore Mario Curia (Chiesa, Confindustria), Leonardo e Marco Bassilichi, della Bassilichi Spa, azienda che lavora per il Monte dei Paschi, il costruttore Andrea Bacci (già messo da Renzi a presiedere quella Florence Multimedia che gli ha procurato un'indagine della Corte dei conti), Fabrizio Bartaloni, manager del Consorzio Etruria, una delle aziende impegnate nei grandi lavori fiorentini, Riccardo Maestrelli, imprenditore con l'azienda più importante di frutta e verdura alla Mercafir di Firenze, il mercato all'ingrosso.
Fuori da Firenze il sindaco gode delle simpatie di Oscar Farinetti patron di Eataly (che a breve aprirà uno store proprio a Firenze, negli spazi della libreria Martelli da poco chiusa), ovviamente Giorgio Gori fondatore dell'impero Magnolia, poi il presidente di De Agostini Pietro Boroli, il vicepresidente del gruppo Viacom International Media Network, Alessandro Campo Dall'Orto). O stilisti fiorentini come Ermanno Scervino, Ferruccio Ferragamo e Roberto Cavalli, amici di Renzi. Qualcuno, come il tesoriere dei Ds Sposetti, uno che di soldi e partiti ne sa parecchio, ha evocato finanziatori americani e israeliani per Renzi.".
Insomma, al tavolo del Nixon di Rignano mancano solo la contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare e il MegaPresidente Galattico in persona, il Duca Conte, Lup. Man., Gran Ladr., Farabut., Multinaz., Francesco Maria Barambani.
Da un articolo di renzileaks.it pubblicato suk Tafanus del 28/11/2012