Dopo quasi dodici anni di attività la sonda Cassini della NASA non smette di regalarci emozioni. Le operazioni pianificate negli ultimi mesi e per tutto il 2016 riguardano soprattutto flyby (ovvero sorvoli ravvicinati) delle lune più interessanti. Giano e Teti sono due satelliti naturali di Saturno e il 27 ottobre scorso sono stati immortalati dalla camera ad angolo stretto a bordo della sonda, regalandoci l’immagine spettacolare che potete ammirare qui sotto.
Nell’immagine le lune di Saturno Giano e Teti riprese dalla camera ad angolo stretto a bordo della sonda Cassini della NASA il 27 ottobre 2015. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute
Le due lune di Saturno mostrano in questo scatto una serie di differenze essenziali che distinguono tra loro le lune più piccole da quelle più grandi.
Le lune come Teti, ad esempio, che ha un diametro pari a 1.062 km, sono abbastanza grandi da poter essere state modellate dalla loro stessa forza di gravità. Il materiale di cui sono fatte (nel caso di Teti principalmente ghiaccio) è stato plasmato durante la sua formazione fino ad assumere una forma sferica. Vista da vicino, la superficie di Teti è ricca di crepe causate dalle numerose fratture del ghiaccio che la compone.
Giano appartiene invece alla classe delle lune più piccole. Con un diametro di appena 179 km e una superficie estremamente craterizzata (alcuni dei crateri più grandi arrivano fino a 30 km di diametro) presenta poche strutture lineari sulla superficie. La sua densità molto bassa e l’albedo relativamente alta fanno pensare che Giano sia un corpo ghiacciato e poroso. Come accade per tutte le lune di “piccola taglia”, anche Giano è un corpo non abbastanza massiccio da far sì che la sua forza gravitazionale riesca ad influenzarne la forma, e infatti si presenta con una morfologia irregolare
Sovrapposti alle due lune ci sono anche, visti di taglio, l’anello F e il bordo esterno dell’anello A, che sembrano dividere l’immagine a metà. Questa inquadratura è stata ottenuta puntando la camera ad angolo stretto, uno degli strumenti a bordo della sonda Cassini, verso il lato non illuminato degli anelli a circa 0.23 gradi rispetto al piano degli anelli.
Questa visuale è stata ottenuta ad una distanza di circa 1 milione di km da Giano. La risoluzione, per quanto riguarda Giano, è di circa 6 km per pixel. Teti invece si trovava a una distanza di 1.3 milioni di km e la risoluzione, in questo caso, è pari a circa 8 km per pixel.
«Innanzitutto, l’immagine illustra il problema della prospettiva», ha dichiarato a media INAF Jonathan Lunine, professore della Cornell University e membro del team scientifico della missione Cassini, «Giano è piccolo rispetto Teti, ma si trova molto più vicino alla telecamera e questo ci fornisce un’impressione falsata delle loro dimensioni reciproche. In secondo luogo, Giano e le altre piccole lune che si trovano vicino agli anelli, grazie alle loro superfici polverose e alle forme strane che hanno, ci forniscono informazioni preziose circa l’ambiente che si trova dentro e intorno agli anelli: sono le nostre sonde naturali in questa regione estremamente interessante»
L’immagine di Giano e Teti assomiglia molto a uno dei tre obiettivi scientifici proposti per l’edizione di quest’anno del concorso Cassini Scientist for a Day rivolto ai ragazzi di scuole medie e superiori. Cassini Scientist for a Day è una gara internazionale, indetta dalla NASA e promossa in europa dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), grazie alla quale i ragazzi dai 10 ai 18 anni hanno la possibilità di avvicinarsi al lavoro dello scienziato studiando tre immagini prodotte dalla missione Cassini. Per partecipare i ragazzi devono scegliere quale immagine tra le tre proposte è secondo loro la più interessante e motivare la loro scelta con un elaborato di massimo 500 parole. La scadenza di partecipazione per quest’anno è fissata alle 23:59 del 26 febbraio 2016
Per aiutare studenti e insegnanti a documentarsi sui tre target proposti e a scoprire qualcosa di più sulla sonda Cassini Media INAF ha deciso di organizzare per mercoledì 3 febbraio alle ore 16:00 una chiacchierata in diretta con alcuni membri del team scientifico della missione. Jonathan Lunine è uno degli ospiti speciali ai quali potrete fare domande attraverso i nostri canali social. Rimanete in contatto: nei prossimi giorni vi daremo maggiori dettagli!
Fonte: Media INAF | Scritto da Elisa Nichelli