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Il Giappone prova ad uscire dalle secche e il governo di Tokyo ha varato questa mattina un pacchetto di misure per rilanciare l’economia da 5.050 miliardi di yen, pari a circa 44 miliardi di euro. Una mossa che segue di qualche giorno la decisione della Bank of Japan di portare il costo del denaro vicino allo zero. Il Paese asiatico, inoltre, è alle prese con lo strapotere dello yen che continua ad aggiornare i massimi degli ultimi 15 anni nei confronti del dollaro. La corsa della divisa nipponica ha fatto scivolare la piazza finanziaria, con l’indice Nikkei sceso oggi dello 0,99% a 9.588 punti. Il ministro delle Finanze, Yoshihiko Noda, a poche ore dall’inizio del G7 di Washington, ha ribadito che il Giappone è pronta ad intraprendere “azioni decise, se necessario, per contrastare la forza dello yen”.
Secondo le stime del Governo, il pacchetto di stimolo varato questa mattina dovrebbe portare una crescita del Prodotto interno lordo dello 0,6% e la creazione di circa 500 mila posti di lavoro. Le nuove misure non saranno finanziate attraverso l’emissione di nuovi titoli di Stato, ma con il ricorso ad un budget supplementare da presentare al Parlamento entro la fine del mese. Un passaggio che rappresenta uno scoglio decisivo per i Democratici del premier Naoto Kan, che hanno perso la maggioranza alla Camera Alta durante le elezioni per il rinnovo parziale dello scorso luglio. Il premier giapponese ha però voluto mandare un messaggio di distensione, dichiarando che “le nuove misure sono state messe a punto sulla base delle proposte presentate da entrambi gli schieramenti politici”.
Il partito democratico nipponico, inizialmente, puntava ad un piano del valore di 4.800 miliardi di yen. La cifra complessiva è salita a 5.050 miliardi sotto la pressione del People’s New Party, l’alleato dei democratici al Governo, che però spingeva per un maxi piano di stimolo da 10.000 mila miliardi di yen. Più della metà dei 44 miliardi di euro varati dal governo di Tokyo saranno destinati al sostegno delle economie regionali, con un occhio di riguardo per le piccole e medie imprese e il potenziamento delle infrastrutture.
Dott Fabio Troglia
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