Si crea un giardino con tanto amore
e tanta dedizione, si pensa possa essere il giardino per sempre.
A volte poi accade che la vita ponga dinanzi alcune difficoltà e ad esse si aggiunge l’avanzare dell’età ed il giardino che fino a poco tempo prima era fonte di gioia e di benessere fisico e mentale, diventa un peso. Il pensiero di non potersene più occupare fisicamente conduce alla dolorosa scelta di abbandonarlo.
Come scrive Gian Lupo Osti nelle sue riflessioni : “L’età avanzata non ti priva certo, anzi sembra quasi sollecitarti a godere dei semplici piaceri che offre la Natura: sedere all’aperto in giardino , con un buon bicchiere di vino, riscaldarsi al sole in una bella giornata d’inverno, godersi una tazza di tè e una fetta di torta in estate, aspettando il tramonto e la frescura della sera, cosa c’è di meglio?”
Cosa c’è di meglio…purtroppo non a tutti è data la fortuna di poter “Invecchiare in giardino”.(libro da regalare e da regalarsi!)
Il giardino che Eva in tanti anni ha creato è inserito in uno spicchio della macchia mediterranea ligure.
Inaspettatamente una scultura di un rapace in metallo forgiato cattura lo sguardo sul filo dell’orizzonte marino, un vaso modellato in ceramica ospita una succulenta.
Il colonnato di ingresso vestito in primavera da un magnifico glicine, più avanti nella stagione sostituito dalla fioritura di una rosa rampicante veilchenblau accoglieva fino a poco tempo fa, la scritta : “free spirit garden”.
Sono tornata recentemente da Eva, la scritta è stata cancellata da una mano di pittura, il suo spirito è sempre libero ma non potrà più occuparsi del suo giardino.
Già nel mio bosco-giardino sono presenti alcuni cisti, figli delle sue piante. Mi riportano al ricordo del suo piccolo eden, alcune foto lo serberanno indelebile nel tempo.