Non è riuscito a “bissare” gli ascolti del Capodanno 2014, Gi(g)gi nazionale, quando era stato capace di sottrarre una consistente fetta di pubblico a Rai1, nel consueto appuntamento con le trasmissioni-contenitore che hanno al loro interno il “conto alla rovescia” di fine anno, infatti stavolta “L’anno che verrà”, in diretta da Matera, ha surclassato la concorrenza, accaparrandosi ben 5 milioni e 565.000 telespettatori (31,46% di share) mentre “Capodanno con Gigi D’Alessio”, da Bari, 2milioni e 284.000 (17,49 di share), senza dubbio avere, precedentemente, Flavio Insinna come “competitor” era stato più alla portata del cantante napoletano, ma evidentemente Amadeus, reduce dal prolungato successo di “Reazione a catena”, si è rivelato un “osso duro” più agguerrito del previsto o semplicemente il “veglione” di Canale5 ha commesso l’errore di schierare un “cast” di artisti fra i quali, fatto salvo qualche “veterano” della musica, la componente giovanilistica era palesemente predominante, tuttavia ha dalla sua un “target” di “audience” che, con ogni probabilità, vista l’occasione, sarà stato fuori a festeggiare e non piazzato davanti al teleschermo, contrariamente a fasce di telespettatori più “avanti” con l’età, a cui forse era consigliabile indirizzarsi con proposte adeguate, si tratta, quindi, di un risultato, in un certo senso, già in preventivo.
Ma anche l’onnipresenza accaparratrice di Gi(g)gi, che si è impadronito del palcoscenico come fosse di sua proprietà e, anziché riservarsi un ruolo di conduttore, ha trasformato la serata in un “recital” incentrato quasi esclusivamente su di sé e sul suo repertorio di canzoni, che può anche non incontrare i gusti della maggioranza, ha contribuito ad un appiattimento e a un calo di ritmo, durante i suoi inserti, dello spettacolo. Inevitabilmente “compresso” lo spazio riservato agli ospiti, sebbene Nek, ritornato meritatamente in auge con la “hit” sanremese “Fatti avanti amore” e Dolcenera, con la sua “verve” sprizzante, visibilmente adusati al mestiere, siano riusciti a lasciare il loro tocco personale. Imbarazzante l’uscita in scena di Gianluca Grignani, sul quale l’effervescenza delle “bollicine” aveva già fatto effetto qualche ora prima della mezzanotte, tanto che non riusciva nemmeno a strimpellare una chitarra né a cantare senza prendere stecche da ridurre in macerie gli edifici circostanti e se non fosse intervenuto in suo soccorso D’Alessio chissà cosa sarebbe potuto accadere. Protratti troppo per le lunghe anche i duetti canori in spagnolo di Gi(g)gi e Jordi Coll, l’attore (e non cantante!) che interpreta un giovane prete innamorato nelle telenovela “Il segreto”, che non sapeva scucire nemmeno due parole nella nostra lingua e nel complesso deve aver annoiato abbastanza i non “ossessivi” della serie tv.
E infine i “teen idols”: Giosada, neo-vincitore di “X-Factor” si è a malapena intravisto, Alessio Bernabei, dopo il divorzio dal suo gruppo, trovandosi a corto di brani musicali propri, è stato costretto a fare da “spalla” a Gi(g)gi, i “Dear Jack”, con la “new entry” Leiner Riflessi, invece, hanno cantato un “medley” di loro successi, il “rapper” Briga, esibizionista come d’abitudine, si è fatto addirittura i comodi suoi, lasciando il suo numero di cellulare a destra e manca, per poter inviare messaggi, ha detto, a chi, del pubblico, lo avesse chiamato, poco dopo lo scoccare del nuovo anno sono giunti, attesi impazientemente dal popolo di adolescenti che su “Twitter” continuava a protestare per il ritardo del loro ingresso, i nuovi “bimbo-fenomeni”, Benji e Fede, che almeno dovrebbero cercare di migliorare la loro pronuncia (in Italiano), visto che pigliano le “e” per “i” e quindi “lettera” è diventata “littera” (ndr “Lettera” è un loro pezzo), salvabili, come sempre, “The Kolors”, finalmente Alex e Daniele, di solito in secondo piano, si sono “buttati fuori”, dimostrando di sapersela godere un mondo pure loro, inquadrati arrampicati sulle ballerine e con una bella bottiglia da due litri di spumante trafugata sotto l’ascella, purtroppo Stash non era in condizioni fisiche eccellenti, con tanto di febbre a 39, si è comunque esibito nelle ascoltatissime “Ok” “Everytime” “Why don’t you love me” e, in dialetto napoletano, assieme a Gi(g)gi in “Napul’è”, omaggio a Pino Daniele, con il quale suo padre aveva collaborato. Zia Mara ( Venier ndr), pur essendo fra gli invitati, è stata del tutto dimenticata fino al brindisi collettivo, in cui è misteriosamente riapparsa, senza che le si desse modo di portare la sua ventata di allegria popolaresca e ci è mancata qualche sua uscita simile all’ indimenticabile “Rocco!Rocco!”.
Altamente sconsigliabile un “Gigi D’Alessio tris”.
Tuttavia, “se Atene piange, Sparta non ride”, infatti i “tiratori scelti” del Web hanno “scatenato l’inferno” a partire da ieri sera contro Rai1 per la clamorosa “toppata” di aver accolto, a “L’anno che verrà”, il 2016, con un minuto e mezzo di anticipo (ma non funzionava neanche un orologio?), prima, solo nel film “Fantozzi” (1975) si era osato arrivare a tanto …
by Fede