Vincere l’Europeo? Mi sembra molto difficile“. Gigi Simoni, ex allenatore dell’Inter di Ronaldo, dice la sua sulla Nazionale azzurra in un’intervista a tutto campo: “Non abbiamo grandi campioni, come talento invdividuale siamo messi male”. Secondo Simoni, il modulo giusto per l’Italia “è il 3-5-2, ma De Rossi non è un difensore”. Sull’attacco: “Il perno dev’essere Di Natale. Balotelli? Troppo immaturo, non l’avrei convocato”.
“Chi scommette va radiato“. Duro il giudizio di Simoni sull’ultimo scandalo del calcio italiano: “Buffon ha detto una cosa giusta in un momento sbagliato. Bonucci in Polonia e Criscito no? Sbagliato, dovevano essere trattati nella stessa maniera“. La situazione lascia amarezza: “Club e dirigenti coinvolti? Non mi stupirebbe, c’è gente che con lo sport pensa solo a fare soldi. Io non mi sono mai accorto di nulla, sono un ingenuo. Oggi mi chiedo in quale mondo ho vissuto per 57 anni”.
Mister Simoni, dove può arrivare l’Italia agli Europei?
Noi italiani siamo sempre capaci di sorprendere. Quando sembriamo scarsi facciamo bene, quando tutti dicono che siamo forti facciamo male. Mi sembra che stiamo attraversando un periodo un po’ grigio, non abbiamo grandi campioni. Per il modo in cui giochiamo possiamo essere sempre pericolosi, ma non mi sembra che la nostra nazionale sia in un grande momento.
Sembra che Prandelli sia orientato a far giocare la squadra con il 3-5-2, venendo meno allo schema di gioco delle qualificazioni. Secondo lei fa bene?
Credo di sì, anche perché ci sono uomini adatti a questo tipo di gioco. E poi non mi sembra che con l’altro modulo sia andata molto bene, no? Quindi tanto vale tentare un’altra strada.
Ma De Rossi può fare il difensore?
Lo può fare in emergenza ma lui è un centrocampista centrale. E’ molto bravo nell’interdizione però non lo vedo molto bene da difensore.
In attacco chi può fare la differenza?
Quello che dà più garanzie è Di Natale. Balotelli e Cassano sono capaci di grandi colpi, ma anche di gravi battute a vuoto. Personalmente, non sono molto per le improvvisazioni. Ma purtroppo l’Italia in questo momento si ritrova a dover confidare nei colpi di Balotelli, sperando che magari non si faccia buttare fuori. La situazione è molto cambiata rispetto a qualche anno fa. Non abbiamo più i grandi giocatori o le certezze che avevamo una volta.
Lei avrebbe convocato Balotelli?
Dico la verità, io i giocatori a rischio ci penserei molto bene prima di chiamarli. Per quanto riguarda Balotelli ho l’impressione che la maturazione sia un po’ lenta. Tutti ci aspettiamo che un grande giocatore come lui diventi anche un grande uomo, padrone delle sue reazioni. E invece non mi sembra che abbia fatto ancora questi passi avanti necessari. Mancini spesso si è incavolato, e in nazionale ci sono poche partite. Se fa una cavolata te lo sei giocato per tutto l’Europeo.
In termini di qualità come siamo messi rispetto alle altre squadre?
Ci sono delle nazionali molto più forti di noi, a partire dalla Spagna. Se abbiamo preso tre gol dalla Russia, rischiamo con tutti. Dobbiamo dimenticarci i periodi d’oro. Noi italiani abbiamo sempre grandi pretese per la nostra Nazionale. Ci siamo lamentati quando avevamo giocatori molto più forti di quelli attuali, ma adesso credo non si possano avere grandi pretese. La qualità individuale è piuttosto bassa. Dobbiamo augurarci che Prandelli riesca a proseguire nel lavoro di ricostruzione. Non siamo in grado di pensare di vincere, possiamo solo pretendere che la squadra lotti sempre e dia battaglia, questo sì.
Qualcuno sostiene che lo scandalo calcioscommesse possa avere effetti positivi sulla Nazionale. Secondo lei è vero?
Il calcio è uno sport strano che lascia sempre aperte tutte le strade. E’ inutile fare previsioni su questo punto.
C’è stata però una polemica sul diverso trattamento riservato a Criscito e Bonucci…
Io non so quali siano le loro posizioni, però credo che avrebbero dovuto o portarli tutti e due o lasciarli a casa entrambi. La Federazione avrebbe dovuto chiarire bene questo punto, anche perché se no poi le cose ricadono su Prandelli, che mi sembra una delle poche cose buone che ha la Nazionale. Il ct è una persona in gamba, equilibrata e ho piena fiducia in quello che fa.
Poi è arrivato il caso legato a Buffon. Lei come interpreta le sue parole: “Meglio due feriti di un morto?”
Questa è una battuta dei vecchi allenatori che si trovavano in difficoltà alla fine e dicevano: “Su, non facciamo i santarellini. Un punto per uno può servire”. E spesso succedeva, quando il pareggio serviva a entrambe le squadre il pareggio veniva fuori. Senza bisogno di parlare. Il suo discorso è vero, ma la sua battuta in questo momento è stata sbagliata, è arrivata fuori tempo. Anche perché una volta, quando la vittoria valeva due punti, il pareggio valeva di più. Pareggiando tutte le partite una squadra si salvava. Oggi non è più così, i pareggi ci sono di più per fare un favore a un altro. Buffon è un ragazzo in gamba però ha detto una cosa reale in un momento sbagliato. Certo ha ragione nel dire che questa è una cosa diversa da quelli che pareggiano perché ci scommettono sopra.
Le indagini stanno toccando direttamente alcune società. Secondo lei nel calcio di oggi ci sono davvero dirigenti o presidenti pronti a combinare le partite della propria squadra?
Ma sì, siamo in Italia. Prendiamo il giornale al mattino e ne vediamo tante di storie di corruzione, criminalità eccetera. Viviamo in un mondo deteriorato e nel calcio c’è qualcuno che ha trovato il modo di fare soldi. Ma la pentola non sempre rimane coperta e delle volte a forza di bollire si scopre. Questa cosa qui mi fa schifo, così come tutta questa serie di patteggiamenti e penalizzazioni. Secondo me chi è colpevole va messo fuori dal mondo del calcio, va radiato. E anche le società, qualora fossero coinvolte direttamente, dovrebbero pagare pesantemente con delle retrocessioni. Le pene devono essere severissime. L’Italia non ha una bella immagine agli occhi del mondo, il calcio è sempre stato il nostro orgoglio. Purtroppo, invece, con questi scandali ci rendiamo ridicoli.
L’inchiesta ha toccato anche Conte. Ventura e Mutti saranno ascoltati da Palazzi. Dica la verità: in panchina ce ne si accorge quando in campo c’è qualcosa che non funziona?
Forse sarò di un altro mondo però in 57 anni di calcio io non ho mai avuto il pensiero che qualcuno ti può fregare. Di voci ne sono sempre girate tante, ma io non ho mai pensato a cose del genere. Non sono furbo, eh. Penso di essere stato un ingenuo, perché poi ci si accorge che c’è un malessere grande che penalizza tutto il mondo del calcio. Sembra che siamo tutti qua a scommettere e truccare le partite ma non è così. io tutto questo non lo avevo previsto e adesso che sono uscite queste cose mi chiedo in che mondo ho vissuto. Un errore io l’ho sempre preso per un errore e nulla di più. Sarò un coglione, non lo so…
Però anche lei nel 1998 si arrabbiò molto…
Sì, ma la cosa che mi fa arrabbiare è che è cambiato poco. Qualche giorno fa mi ha infastidito quello che ho visto nei playoff della serie B. Uno sbaglio arbitrale ha condizionato tutta la stagione di squadre come il Verona e il Sassuolo, che erano arrivate dieci punti più avanti delle loro avversarie.
Lei ha allenato l’Inter di Ronaldo. Come vede il futuro dei nerazzurri?
Io lo vedo sempre come un futuro positivo. Hanno un presidente appassionato che ha sempre la volontà di fare bene. Penso che i tifosi interisti possano stare tranquilli, la squadra tornerà a vincere.
In che rapporti è rimasto con Massimo Moratti?
Ottimi, ottimi. E’ una persona estremamente per bene. Anche lui va incontro a qualcuno che gli crea qualche guaio ma è un signore. Mi ha mandato via ma non mi interessa perché so che lo ha fatto in buona fede. Non gli porto nessun tipo di rancore. L’Inter è rimasta nel mio cuore. L’altra sera ho visto la Primavera che ha vinto il derby con il Milan ed ero contento. Io l’Inter la posso solo ringraziare per l’opportunità che mi ha dato. E poi ancora oggi ricevo un grande affetto dai tifosi interisti e non posso fare altro che ricambiarli.
Gigi Simoni, che cosa farà da grande?
Per il momento mi metto tranquillo e mi riposo un po’. Ho passato tre anni splendidi al Gubbio, ora ho bisogno di rilassarmi.
Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti
affaritaliani.it






